Simone Perioli, Presidente dell’Associazione Proloco Cantianese, lavora su navi Costa crociere e ha girato tutto il mondo, riportando nei social i reportage dei suoi viaggi. “Da ragazzi organizzavamo in Paese feste di compleanno per bambini, è iniziato tutto così”.

Cronaca Eugubina n.259

Dall’Australia all’Isola di Pasqua, dai Caraibi Americani a quelli Francesi, fino ai Fiordi e alle Repubbliche Baltiche, ho sempre avuto vicino la Famiglia. Ogni posto nuovo ti lascia qualcosa.
L’ultima volta sono partito che Cantiano era disastrato dall’alluvione e tornando l’ho ritrovato rinato, e questo mi ha fatto un immenso piacere”. 

CANTIANO – Eclettico, simpatico, solare; nato nel 1995 e attualmente Presidente dell’Associazione Proloco Cantianese, è Simone Perioli.

I reportage dei suoi viaggi, sui social, sono quasi leggendari, una sorta di romanzi a puntate che amici e parenti aspettano con interesse.

Non ho iniziato questo mestiere per caso, già quando avevo 15 o 16 anni qui in Paese, quando c’erano feste di compleanno, con altre ragazze organizzavamo animazione per bambini, poi ho continuato con l’oratorio. Con una sola cassa per la musica e il materiale che riuscivamo a recuperare facevamo del nostro meglio.

Terminate le scuole superiori mi sono preso del tempo per capire se continuare gli studi che comunque mi davano soddisfazione oppure intraprendere la carriera lavorativa. Il centro job di Cagli all’epoca propose un bando per fare animazione con Costa crociere.

Al momento non la presi sul serio, anzi, quasi mi spaventava l’idea di viaggi così lunghi, poi però ho iniziato a pensare che forse poteva rappresentare un’esperienza di vita, un bagaglio culturale.

Simone Perioli in Estonia

Ho dovuto superare dei test scritti e orali. Ho poi affrontato un colloquio con i dipendenti di Costa crociere, quindi, è iniziato un mese di corso di formazione a Pesaro tutte le mattine dove ci hanno spiegato teoria e pratica della vita di bordo. Già lì sono nate le prime amicizie che ho coltivato e che ritrovo tuttora. Alla fine siamo rimasti circa una ventina.

Così è nata la mia avventura: sono stato imbarcato su Costa Mediterranea, sorpreso di aver superato il casting iniziato quasi per gioco. Prima della partenza sono comunque saliti i dubbi se lasciare temporaneamente la famiglia e gli amici, però poi la curiosità di vedere il mondo ha vinto.

Costa Mediterranea è stata la mia prima nave, un viaggio di 5 mesi e mezzo che non è stato troppo semplice, era il mio primo lavoro: ci sono dei comportamenti da seguire, delle regole abbastanza rigide perché comunque rappresenti una compagnia importante, inoltre dovevamo gestire bambini e teenager dai 3 agli 11 anni e dai 12 ai 17, di tante nazionalità.

Negli anni ho provato anche altre esperienze sempre sulle navi con vari artisti: animazione anche per adulti con spettacoli, estendendo così le mie conoscenze.

Marocco, Spagna, Grecia, Montenegro e Croazia, questi sono stati i primi itinerari. Al rientro ho pensato che la mia esperienza con le navi fosse terminata qui, ma il secondo viaggio si prospettava ai Caraibi Americani e cominciava a piacermi anche riportare sui social le mie avventure che potevano servire agli altri a vedere posti bellissimi.

Simone Perioli a Sidney di fronte l’Opera House

Questo si è rivelato un viaggio diverso, bellissimo: imbarco a Miami, poi Honduras, Cayman, Bahamas. Dopo queste mete pensavo veramente di avere concluso questo tipo di lavoro, avendo visitato luoghi da sogno.

Volevo tornare al mio Paese e cercare qualcosa che mi permettesse di vivere nei paraggi, ma stavolta il nuovo traguardo erano i Fiordi quindi, senza pensarci troppo, mi sono di nuovo imbarcato a Copenaghen.

Al ritorno ancora una volta ho pensato di fermarmi ma ormai il lavoro lo conoscevo, la voglia di vedere nuovi posti era cresciuta viaggiando; quindi, sono partito per la quarta volta per le Capitali Baltiche. Alla compagnia ormai piacevo, con i colleghi mi sono trovato benissimo.

C’è stata poi l’inaugurazione di una nuova nave, cosa che non capitava dal 2012 e mi è stato proposto di salire su Costa Venezia che era ancora praticamente in costruzione.

Abbiamo partecipato all’inaugurazione ed è stato magnifico. Negli anni ho imparato a gestirmi da solo, ad occuparmi delle mie cose, sono cresciuto tanto, ho imparato a curare diversamente il rapporto con le persone e ho scoperto che se dai tanto poi ricevi anche molto in cambio.

L’ultimo step era il giro del mondo. Per questo, vengono scelti solitamente soltanto 2 animatori, ho pensato quindi che non sarei stato così fortunato, invece, mi è stato proposto di partire e il 5 gennaio 2020 siamo salpati.

Simone Perioli a bordo nave

Quattro mesi con partenza da Venezia, le cose, nonostante la situazione mondiale, sono andate bene. Siamo arrivati fino all’Isola di Pasqua, che tutti conosciamo, ma per via della lontananza pochi visitano ed io, a soli 25 anni, mi trovavo là.

In Italia, intanto, mi arrivavano notizie disastrose legate al covid mentre in Australia potevo ancora andare tranquillamente in discoteca.

Un paio di settimane dopo ci è arrivata comunicazione che avrebbero chiuso tutto. La nostra è stata l’ultima nave al mondo a tornare alla base. A fine aprile siamo arrivati a Genova dove ci siamo fermati e non ho potuto completare il giro del mondo visitando anche Cina e Giappone che erano in previsione.

Dopo tutto quello che è accaduto in quel periodo, con il Covid, compresa la perdita improvvisa di mio padre per un incidente, avevo perso ogni interesse per le navi. Ho provato quindi lavori diversi, a livello burocratico, di ufficio, che mi sono piaciuti, ma la ‘malattia del mare’ era rimasta.

Mi mancava la casina di latta galleggiante, i tramonti, le feste, il mio lavoro! Il 25 febbraio, quindi, mi è sembrata ora di ripartire, stavolta verso i Caraibi Francesi. A bordo avevo tanta paura come fosse la prima volta.

Alluvione a Cantiano

Ho ritrovato alcuni dei miei colleghi, mi sono molto divertito. Quando mi viene chiesto: qual è il tuo luogo preferito? Rispondo: ovviamente Cantiano. Ogni posto nuovo ti lascia qualcosa e ha le sue particolarità. Mi piace raccontare le mie esperienze, fare dei reportage nonostante le tante ore di lavoro.

In questa impresa ho sempre avuto il supporto della famiglia che mi vorrebbe chiaramente vicino, ma che comprende che queste sono esperienze che posso fare ora. L’ultima volta ho lasciato il mio amato Paese disastrato dopo l’alluvione e l’ho ritrovato rinato, con i locali aperti, e questo mi ha fatto un immenso piacere”.

Ora Simone è a Cantiano, coccolato dalla famiglia e dagli amici, ma nuove interessanti proposte si aprono all’orizzonte. Chiaramente siamo curiosi di sapere quali splendide mete gli riserva il prossimo viaggio.

Serena Agostinelli