Si procede al momento contro ignoti, per la violazione dell’Articolo 544 del Codice Penale relativo all’avvelenamento e maltrattamento degli animali

GUBBIO – I Carabinieri Forestali di Gubbio, con l’ausilio della Procura della Repubblica di Perugia presso la quale sono state sporte le denunce e trasmessi i fascicoli, stanno svolgendo indagini in città e nelle frazioni per il ritrovamento negli ultimi mesi di esche avvelenate, in particolare nelle zone di Salia, Petazzano, Goregge, San Martino in Colle, Torre dei Calzolari e in città in zona Madonna dei Perugini e le “Vigne” di Madonna del Ponte. 

Queste zone del territorio comunale sono state inoltre bonificate dall’Unità Cinofila dei Monti Sibillini, che interviene ogni qualvolta i cittadini segnalano la presenza di eventuali esche avvelenate, che vengono poi analizzate dall’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche.

Si procede al momento contro ignoti, per la violazione dell’Articolo 544 del Codice Penale relativo all’avvelenamento e maltrattamento degli animali.

I fatti a Salia e Petazzano

A cavallo tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio, Unità cinofile dei Carabinieri Forestali provenienti dai Monti Sibillini sono intervenute in località Sesse di Salia e in località Petazzano per bonificare le zone dalla presenza di esche avvelenate.

I militari hanno trovato disseminate in terra polpette e salsicce, che sono state immediatamente inviate all’attenzione dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche per essere analizzate. L’esito delle analisi è stato positivo, l’intervento tempestivo delle Unità cinofile ha evitato che cani o animali selvatici potessero rimanere vittime delle esche abbandonate.  

“Vigne” di Madonna del Ponte

Nel pomeriggio dello scorso 20 aprile, una ragazza eugubina di 28 anni si trovava a passeggio lungo una strada con il proprio cane in località le Vigne di Madonna del Ponte quando, all’improvviso, ha notato che il suo cane ha iniziato a manifestare sintomi di tremore, bava alla bocca e malessere generale.

Campioni delle esche rinvenute sul posto sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, che nella giornata giovedì 24 maggio ha poi confermato che la morte del cane era stata causata da avvelenamento.

Di Francesco Caparrucci