Anna Cappelli è l’ultimo testo teatrale scritto da Annibale Ruccello, drammaturgo napoletano prematuramente scomparso a soli trent’anni a metà degli anni ’80Una storia “piccola“, che ha come protagonista una persona comune, osservata mentre scivola nella follia fino a farsi “mostro“, ma che Annibale Ruccello colma di pietà, la pietà per i deboli, i traditi, i pazzi, i disperati, gli emarginati

GUBBIO – Connubio tra i più interessanti che si possano proporre, quello tra spettacolo teatrale e ambientazioni storico artistiche di grande pregio. Quello che è accaduto a Gubbio, per forte convinzione dell’Associazione Culturale La Medusa ente gestore tra gli altri del Polo Museale Diocesano cittadino, che ha voluto nella straordinaria cornice della Chiesa di Santa Maria dei Laici detta dei Bianchi, lo spettacolo teatrale dal titolo “Anna“.

Una produzione di MalaUmbra Teatro, liberamente tratto dal testo Anna Cappelli di Annibale Ruccello, con regia ed interpretazione del monologo a cura di una magnifica Carmela De Marte e la collaborazione di Roberto Tomasini come assistente alla regia e Juji Servizi e Luca Berettoni alla direzione luci.

La collaborazione tra la Compagnia Teatrale e l’Associazione Culturale La Medusa, è diventata una consolidata partnership crea ha portato a risultati eccellenti, sia nella proposta di corsi di teatro, laboratori didattici ed eventi culturali che hanno visto la chiesa riempirsi di persone.

Anna Cappelli è l’ultimo testo teatrale scritto da Annibale Ruccello, drammaturgo napoletano prematuramente scomparso a soli trent’anni a metà degli anni Ottanta. Tutto è ambientato negli anni 60 ed è la storia di una donna che dal suo paese di origine si trasferisce a Latina per lavoro. Impiegata al Comune della cittadina laziale, Anna Cappelli è insoddisfatta e in guerra col mondo. Una figurina femminile apparentemente docile e insignificante, ma capace di covare un furore omicida, sull’orlo dello sdoppiamento di personalità.

Una storia “piccola, che ha come protagonista una persona comune, osservata mentre scivola nella follia fino a farsi “mostro“, ma che Annibale Ruccello colma di pietà, la pietà per i deboli, i traditi, i pazzi, i disperati, gli emarginati. Lo spettacolo si inseriva in una serie di iniziative legate alla Giornata contro la Violenza sulle Donne.

I luoghi storici, i musei vanno vissuti nella loro interezza, con scrupolosa valutazione dei progetti, ma con grande apertura verso le novità e molte ancora saranno le collaborazioni e le iniziative future chiarisce la direzione dell’Associazioneci sono progetti teatrali sul tema della maternità che poi nel 2017 si legherà ad un importante mostra collettiva da noi curata, e iniziative per i bambini. Tutto questo grazie allo straordinario lavoro della Compagnia MalaUmbra Teatro con cui abbiamo subito trovato uno straordinario  feeling“.