I Fratelli Achilli, originari di Gubbio, avevano un laboratorio a Cantiano in Piazza Luceoli: qui, grazie ad alcune piante raccolte sul Catria tra cui l’iperico, produssero un balsamo con ottime proprietà curative.

Il Balsamo di Cantiano

L’idea è stata riproposta da Massimiliano Martini con gli studenti dell’IPSIA Benelli di Pesaro, in particolare l’indirizzo industria e artigianato, che ha creato e sviluppato il prodotto che sembra abbia proprietà antinfiammatorie e produce benefici anche a livello muscolare e articolare.
La vice sindaco Natalia Grilli: “Pare che il balsamo venne utilizzato in un’epidemia di colera nel Regno di Napoli ed ebbe successo tanto che il Re della città donò a Cantiano dei volumi sugli scavi di Pompei ed Ercolano“.

CANTIANO – Quando si parla di piccoli borghi ci si immagina un passato trascorso nei campi a raccogliere bacche ed erbe commestibili, poi davanti al focolare domestico con il pentolone nel camino.

Ebbene, tra aneddoti e storie realmente accadute ce ne sono alcune che hanno fatto la storia di un paese, che hanno lasciato un’impronta importante. A Cantiano, i fratelli Achilli, per esempio, avevano un laboratorio in piazza Luceoli e qui, grazie ad alcune piante raccolte sul Catria tra cui l’iperico, produssero un balsamo con ottime proprietà curative.

Ne abbiamo parlato con Natalia Grilli, Vice Sindaco di Cantiano. “Conosciuto come Opobalsamo Cantiani era un medicamento la cui formula venne commercializzata dalla famiglia Achilli, originaria di Gubbio, che praticava il mestiere dello speziale e di cui aveva l’esclusiva chiesta alla Santa Sede in quanto all’epoca ne esistevano molte copie. Quello che è stato ricreato oggi non è chiaramente un farmaco.

All’epoca ci curavano Asma e malattie polmonari in generale, in assenza degli antibiotici. Quello attuale è un prodotto cosmetico che non richiede ricetta medica. Gli Achilli dissero che avevano avuto la formula segreta del medicamento da un cavaliere pellegrino.

Addirittura, pare che il balsamo venne utilizzato in un’epidemia di colera nel Regno di Napoli ed ebbe successo tanto che il Re della città donò a Cantiano dei volumi sugli scavi di Pompei ed Ercolano. Questi, la prossima estate all’interno della rassegna ‘la ricchezza dei borghi’ in una serata dedicata al balsamo, verranno esposti nel Chiostro di Sant’Agostino dove sarà possibile visionarli eccezionalmente”.

Opobalsamo Cantiani

Chi ha avuto l’ottima idea di riproporre l’Opobalsamo Cantiani è Massimiliano Martini educatore ambientale, presidente dell’Associazione Eco-Fatto di Sant’Ippolito e chimico formulatore di PRM srl di Treviso.

Lavoriamo per proporre sempre nuovi prodotti innovativi, ecosostenibili, etici e che coinvolgano tutti gli attori di una comunità come in questo caso dove abbiamo collaborato con un Istituto scolastico, la Provincia di Pesaro ed ovviamente il Comune di Cantiano oltre ad altra azienda (produttrice di solo cosmesi) ed ovviamente ora i cittadini con particolare riferimento a Cantiano”.

È l’Istituto scolastico IPSIA Benelli di Pesaro, in particolare le classi terze e quarte dell’indirizzo industria e artigianato, che ha creato e sviluppato il prodotto che sembra abbia proprietà curative, antinfiammatorie e produce benefici anche a livello muscolare e articolare.

L’utile delle venditesottolinea Massimiliano Martiniandrà devoluto al comune di Cantiano che ha subìto gravi danni dall’alluvione del 15 settembre scorso. Il balsamo potrà essere acquistato tramite il sito di Prmsrl alla cifra di 15 euro, ma anche alcuni commercianti cantianesi potrebbero adoperarsi per averlo a disposizione”.

Serena Agostinelli