Nella lettera, indirizzata al Presidente della Regione Marche Dr. Francesco Acquaroli, si legge: “… Noi siamo quassù, lontani, sull’Appennino e nessuno viene più a vedere se mentre con una mano reggiamo le frane con l’altra raccogliamo ancora fango, con la volontà precisa di restituire a Cantiano il ruolo strategico di snodo turistico del comprensorio del Catria che ha sempre avuto.

Lettera al Presidente Francesco Acquaroli

E allora Signor Presidente … questa volta siamo noi cittadini a venire da Lei per dirLe che vogliamo che si realizzi subito, tutto ciò che ci ha promesso 5 mesi fa … “.
Tre punti: 1- accelerazione del trasferimento di tutti i fondi destinati a Cantiano. 2- cronoprogramma dei lavori previsti per la prevenzione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del nostro paese: cosa, come, quando. 3- urgente risistemazione del patrimonio pubblico secondo le seguenti priorità: condotte idriche, fognature, depurazione; argini dei fiumi; Piano opere pubbliche (strade, ponti, pubblica illuminazione).

CANTIANO – Nei giorni scorsi avevamo anticipato la notizia di una possibile lettera che i cantianesi avrebbero spedito all’attenzione del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, sulle criticità che il Paese di Cantiano si trova ancora ad affrontare dal 15 settembre 2022, quando venne sommerso e devastato dall’alluvione.

Danni per milioni e milioni di euro a strutture pubbliche e private, decine di attività in ginocchio e costrette a chiudere, cancellati in una notte “i sacrifici di una vita“, strade e ponti spazzati via dalla furia delle acque dei torrenti Burano e Tenetra, il centro storico completamente sommerso da acqua e fango.

Ancora oggi si fatica a rialzarsi, a riprendere la vita normale di tutti i giorni, per non parlare delle difficoltà economiche, con l’economia locale in forte sofferenza e attività che non ce l’hanno fatta ancora a ripartire.

Da qui la decisione di scrivere la lettera, di cui riportiamo di seguito il testo integrale:

Lettera al Presidente Francesco Acquaroli

Spett.le Signor Presidente Francesco Acquaroli,

siamo cittadine/i del Comune di Cantiano, quel borgo nell’entroterra pesarese del comprensorio del Catria, ai confini con l’Umbria, che ha subìto il disastroso evento calamitoso del 15 settembre 2022, con oltre 420 mm di pioggia in circa 5 ore, tanto che Cantiano è stato riportato dai siti idrogeologici come primo ed unico caso in Italia in cui si è verificata una tale quantità di precipitazioni in così poco tempo.

Siamo quel paese che Lei ha visitato il 15 gennaio 2023, su invito del nostro Sindaco, per un incontro con l’Amministrazione e la cittadinanza.

In quell’occasione lei ha precisato che eravamo stati colpiti da un vero e proprio “tsunami”, data la rapidità e la violenza con cui quella grande quantità di acqua si era abbattuta improvvisamente sul nostro paese.

Ci ha informati che non avevamo ricevuto alcun aiuto perché non erano ancora state trasferite alla Regione le risorse stanziate dal Governo. Ci ha rassicurato che i fondi destinati erano in procinto di arrivare e che avrebbe provveduto a trasferirceli entro tre/quattro settimane al massimo.

In quella sede Lei ha fatto tre promesse: il supporto tecnico-amministrativo alla struttura comunale; il riparto delle risorse economiche stanziate dal governo tra i paesi colpiti in proporzione ai danni subiti; l’istituzione di una struttura commissariale post-alluvione con poteri di deroga alle normali, lunghe procedure.

Questi argomenti hanno avuto un effetto positivo e ci siamo aggrappati alle sue parole con la speranza della disperazione e di chi vuole e crede nella possibilità di una ripartenza. Abbiamo creduto, con buona ragione, che a breve avremmo visto i risultati di quelle promesse.

Dal 15 gennaio passano altri mesi, finché il 5 maggio leggiamo che l’assessore alla protezione Civile Aguzzi ha “Avviato il programma dei lavori” degli interventi regionali per mitigare il rischio alluvioni sui fiumi Misa e Nevola e che in quel programma Cantiano e i suoi fiumi, Burano, Bevano, Balbano, Tenetra, non vengono nemmeno menzionati.

Comprendiamo che si tratta di un programma già avviato prima del 15 settembre, ma riteniamo che i programmi possano e debbano essere integrati in base alle emergenze che emergono nel tempo.

Quella che oggi prevale è la delusione dei cittadini che vedono ancora il centro storico profondamente ferito, la fragilità di tutto il territorio rimasto senza argini di protezione, i livelli dei fiumi rialzati dal pietrisco -con tutti i rischi conseguenti- indifesi di fronte anche ad una pioggia di normale entità.

Più volte il nostro Sindaco ha rappresentato questa situazione in tutta la sua drammaticità a Lei e a tutta la struttura commissariale della Regione Marche. Eppure nessuno nomina più Cantiano.

Ci duole che tutte le volte che si parla dell’alluvione non si parli più di Cantiano, anche se solo qui l’acqua è entrata nelle case fino a oltre 2,50 metri di altezza e solo qui ha avuto veramente le caratteristiche dello “tsunami” di cui Lei ha parlato.

Noi siamo quassù, lontani, sull’Appennino e nessuno viene più a vedere se mentre con una mano reggiamo le frane con l’altra raccogliamo ancora fango, con la volontà precisa di restituire a Cantiano il ruolo strategico di snodo turistico del comprensorio del Catria che ha sempre avuto.

E allora Signor Presidente, anche alla luce di quanto già concesso ad altre zone alluvionate, questa volta siamo noi cittadini a venire da Lei per dirLe che vogliamo che si realizzi subito, tutto ciò che ci ha promesso 5 mesi fa:

1- l’accelerazione del trasferimento di tutti i fondi destinati a Cantiano. A tutt’oggi sono state trasferite somme in una percentuale attorno al 10/15% dei danni subiti da privati cittadini e imprese e pari al 30% di quanto impegnato per interventi di “somma urgenza” (500.000 euro circa contro 1,6 milioni di euro necessari. Le Ditte, già creditrici di ingenti importi, non possono più impegnarsi in ulteriori lavori fin quando non saranno saldati i debiti pregressi). Tutto questo mentre in Regione sono arrivati ben 97 milioni di euro da circa 3 mesi;

2- il cronoprogramma dei lavori previsti per la prevenzione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del nostro paese: cosa, come, quando;

3- l’urgente risistemazione del patrimonio pubblico secondo le seguenti priorità: condotte idriche, fognature, depurazione; argini dei fiumi; Piano opere pubbliche (strade, ponti, pubblica illuminazione).

Quindi Signor Presidente noi siamo qui a chiedere aiuti concreti, cura e dignità; Le chiediamo di avere per il nostro paese le stesse attenzioni che dedica agli altri, noi Le chiediamo di ricordarsi di quello che Lei stesso ha detto, del suo ruolo di Presidente di tutta la Regione, nessun paese escluso, nemmeno quel borgo lontano lassù, sull’Appennino, perché così fa un buon Presidente di Regione.

Cantiano 5 giugno 2023Cittadine/i del Comune di Cantiano 

———————————————–

La lettera è indirizzata al Presidente della Regione Marche Dr. Francesco Acquaroli, e per conoscenza alla Giunta Regionale delle Marche, ai Capigruppo Consiliari Regione Marche, al Prefetto di Pesaro e Urbino, al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, al Genio Civile, al Presidente dell’Unione Montana Catria e Nerone, al Sindaco di Cantiano, alla Protezione Civile della Regione Marche e al Consorzio di Bonifica Regione Marche.

Contestualmente all’invio della lettera, a supporto della stessa, è iniziata in Piazza Luceoli lunedì mattina 5 giugno la raccolta firme di iniziativa popolare. Non è escluso che in un secondo momento, una lettera possa essere spedita anche all’attenzione della Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.

-RIPRODUZIONE RISERVATA

La RedazioneFotografie Cronaca Eugubina