Brevi interviste ai titolari di alcune attività e aziende di Gubbio. Tutte lamentano due problemi principali: l’aumento vertiginoso dei costi di produzione e di lavoro, la scarsità di servizi che il Pubblico dovrebbe elargire ai privati in un momento di crisi economica per favorire la ripresa.

Cronaca Eugubina n.227

Gianluca Naticchi (Ristorante San Bartolomeo): “Nelle ultime due settimane abbiamo ricominciato a lavorare e anche a San Valentino c’è stata gente, ma sarebbe stato meglio chiudere a dicembre, gennaio e febbraio. Sarebbe preferibile lavorare con più serenità”.

GUBBIO – Tante attività commerciali e aziende del territorio tra Umbria e Marche guardano alla primavera e all’estate come a mesi di possibile ripresa del lavoro a pieno regime, dopo i momenti difficili dell’inverno 2021 in cui l’emergenza sanitaria l’ha fatta da padrona svuotando i negozi per mesi e penalizzando soprattutto le piccole attività.

Alcune attività hanno sviluppato un aspetto specifico del proprio lavoro, altre si sono fortemente rinnovate e ristrutturate adattandosi alle richieste del mercato del momento, altre ancora non ce l’hanno fatta e hanno chiuso.

Tutte lamentano due problemi principali: l’aumento vertiginoso dei costi di produzione e di lavoro, la scarsità di servizi che il Pubblico dovrebbe elargire ai privati in un momento di crisi economica per favorire la ripresa.

Gianluca Naticchi, titolare del Ristorante San Bartolomeo, una delle attività più importanti lungo la direttrice Gubbio-Fano, si sofferma sul caro energia che condiziona fortemente il lavoro.

Sono passato da 1300 euro a 2950 euro al mese di corrente da pagare nel mese di gennaio, un aumento che era già partito progressivamente da agosto. Ora il prezzo della corrente elettrica è praticamente raddoppiato. Ho parlato con altri colleghi di Gubbio, e tutti mi hanno sottolineato questo problema.

Neppure la Confcommercio riesce più a calmierare il prezzo dell’energia, e noi nel nostro piccolo abbiamo iniziato a spegnere qualche frigorifero e non fare più scorte ma è servito a poco. Nei fine settimana spegniamo anche un forno della pizza ma questo ci rallenta il lavoro, soprattutto nei giorni di maggior afflusso.

I prezzi delle materie prime sono tutti alle stelle, con la carne che ha avuto il 30% di rincaro, il vino sfuso il 50%, il caffè il 10%. La cosa più fastidiosa di questa situazione, è quella di aver fatto tanti sacrifici nella vita per portare avanti l’attività, e oggi svegliarsi svogliato e quasi senza stimoli per proseguire.

Fortunatamente i clienti hanno dimostrato grande maturità, e nessuno si è lamentato se abbiamo dovuto ritoccare i prezzi. Tutti hanno compreso la situazione. Nelle ultime due settimane abbiamo ricominciato a lavorare e anche a San Valentino c’è stata gente, ma sarebbe stato meglio chiudere a dicembre, gennaio e febbraio. Sarebbe preferibile lavorare con più serenità”.

Cronaca Eugubina n.227: https://www.yumpu.com/it/document/read/66400353/cronaca-eugubina-n227

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina