Controlli dei Carabinieri Forestale coordinati dal Comandante Luogotenente Secondo Tomarelli sulle misure di sicurezze adottate e sui verbali di caccia. Nessuna irregolarità riscontrata. 

Carabinieri Forestale Gubbio

Dai cittadini la proposta di trasformare la piana eugubina in una zona di ripopolamento di animali. Un cacciatore si è rotto un polso cadendo accidentalmente durante l’attività venatoria 

GUBBIO – Dopo l’apertura ufficiale della caccia il 19 settembre, nella giornata di domenica 3 ottobre si è aperta anche la caccia al cinghiale, a cui tanti cacciatori eugubini organizzati in squadre si dedicano nei fine settimana.

Abbiamo visto cacciatori iniziare prestissimo la giornata, già dalle prime luci dell’alba, e li abbiamo visti ancora a fine giornata stanchi per le battute, che richiedono molta attenzione soprattutto per le misure di sicurezza che devono essere adottate intorno all’area perimetro di caccia al cinghiale.

Da questo punto di vista, sono stati capillari i controlli dei Carabinieri Forestale di Gubbio, coordinati dal Comandante Luogotenente Secondo Tomarelli, che hanno controllato due squadre di caccia al cinghiale operanti a Montanaldo e Montelovesco. Si tratta di squadre da oltre 20 cacciatori l’una.

I Carabinieri Forestale hanno controllato il verbale di caccia per appurare l’effettiva composizione della squadra di cacciatori, la corretta disposizione delle tabelle di avvertimento della battuta di caccia, in particolare in prossimità degli incroci stradali. Le due squadre hanno abbattuto complessivamente 13 cinghiali.

Ferratelle, dove si è verificato il terzo incidente di caccia in pochi giorni a Gubbio 

Per la caccia al cinghiale si utilizza prevalentemente una carabina calibro n.6. Nella giornata di domenica 3 ottobre, in concomitanza con l’apertura della caccia al cinghiale, i Carabinieri Forestale hanno notato che non c’erano cacciatori nella piana eugubina.

Dopo i tre incidenti di caccia degli ultimi giorni, verificatisi a Branca Fontanelle e Ferratelle, con il ferimento di una signora 70enne eugubina e di un 80enne eugubino, presumibilmente per il mancato rispetto delle distanze di sicurezza dalle abitazioni private, molti cittadini anche nei social hanno lanciato la proposta di interdire la piana eugubina alla caccia.

La proposta più articolata, prevede di gestire la piana eugubina come zona di ripopolamento di animali, da trasferire in zone isolate da ripopolare. Si tratta di una proposta che dovrà essere presentata alla Regione Umbria, che gestisce l’Atc 1 (Ambito territoriale di caccia) della Provincia di Perugia.

Infine, per la cronaca c’è da segnalare che sabato pomeriggio un cacciatore si è rotto un polso cadendo a terra accidentalmente, durante l’attività venatoria. E’ ricorso alle cure mediche.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina