Il sindacalista della Spi-Cgil Alessandro Piergentili: “Abbiamo una situazione sul piano del reddito per molte persone purtroppo drammatica, sulla quale è necessario da parte di tutti di dare la massima attenzione per costruire risposte

GUBBIO – I primi sei mesi del 2020, ci lasciano una situazione economica e sociale per il territorio eugubino molto grave e preoccupante, seppur la crisi derivante da contagio è stata abbastanza contenuta.

Gli effetti della pandemia infatti hanno aggravato le condizioni già preoccupanti delle popolazioni della nostra Regione ed in modo particolare della Fascia Appenninica, già sofferente per la crisi industriale, che si è determinata dal 2008.

Il virus ha avuto come effetto la crescita dell’incertezza verso il futuro e la paura. Paura per la salute, ma anche la paura di perdere il proprio lavoro. E’ a questa paura che dobbiamo rispondere. Infatti, come del resto in tutta l’Umbria, questo territorio ha avuto nei primi mesi del 2020 un accentuarsi delle criticità già presenti, che pensavamo con gli ultimi mesi del 2019 avere imboccato la strada dell’uscita.

Gubbio città

Infatti, nei nostri uffici, come pensiamo anche in quelli delle altre organizzazioni sindacali, abbiamo visto un aumento di circa il 35 % delle persone rispetto al 2019 che chiedevano l’indennizzo di disoccupazione per fine contratti a termine non prorogati.

Persone impegnate prevalentemente nelle piccole aziende dell’artigianato, del commercio e della ristorazione ed in modo particolare donne.

Nelle medie e grandi aziende è stata utilizzata massicciamente la cassa integrazione per circa il 30% delle persone occupate con punte sino al 50%, coinvolgendo anche molti lavoratori e lavoratrici che prestano la propria attività fuori dai confini eugubini.

Processo che ha coinvolto anche le aziende di piccole dimensioni, parrucchieri, artigiani di servizio alle persone, bar ecc.., che avevano il personale a tempo indeterminato, che hanno utilizzato la cassa integrazione in deroga, con problemi relativamente ai pagamenti, non avendo l’anticipo da parte delle aziende.

Nonostante gli interventi conquistati da Cgil Cisl Uil e previsti dal Governo relativamente alle partite iva, ai contratti di collaborazione ed altre tipologie di contratti, sia la loro esiguità e sia la loro complicazione per accedervi abbiamo una situazione sul piano del reddito per molte persone purtroppo drammatica, sulla quale è necessario da parte di tutti di dare la massima attenzione per costruire risposte.

E’ necessario spingere la Giunta della Regione dell’Umbria verso la predisposizione di un Piano che indichi le nuove strategie di sviluppo della Regione alla luce della pandemia, e di una situazione economica e sociale già grave prima di marzio 2020.

La condizione di vita dei cittadini è cambiata, che sia per le persone anziane, ma anche in quelle attive del mondo produttivo, si sono aggravate alcune condizioni già presenti, solitudine, disagi sociali, rottura di relazioni sociali, povertà, difficoltà di pagare gli affitti e di avere un lavoro sulle quali è necessario intervenire.

Il responsabile della Cgil alta Umbria Alessandro Piergentili

Siamo ad un bivio della storia del nostro paese e della nostra comunità eugubina. Domani saremo ciò che oggi abbiamo scelto di essere. E’ necessario che si ragioni e ci si confronti sulla necessita e possibilità di nuovo sviluppo del territorio, diverso da quello che ci ha caratterizzato e che debba essere accompagnato da un incremento della capacità di spesa del Comune dei Gubbio per attivare i progetti immediatamente cantierabili: infrastrutture viarie, recupero e decoro urbano, manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio pubblico, la messa in sicurezza del territorio, sviluppando nuove matrici di sviluppo, quali servizi alle persone,ne welfar e nella sanità, cultura ambiente innovazione e digitalizzazione per una connessione di sviluppo democratico. 

Alessandro Piergentili (Spi Cgil)