Toni Bellucci: “Non sono un vero scultore e nemmeno un pittore. Guardo ciò che succede fuori e intervengo a mia volta. Il mio stile si disegna attraverso azioni, decisioni, oggetti e fatti che insieme costruiscono una storia e questo è quello che ho voluto fare

GUBBIO (F.C.) – Presso il Castello Brancaleoni di Piobbico, è stata inaugurata la mostra “Paradigmi contemporanei”, organizzata da Leonardo Nobili e Florindo Rilli e a cura di Davide Silvioli.

Si tratta di una mostra collettiva di 14 artisti, tra pittori, scultori e fotografi, che sono: Chiara Armellini, Silvio Cattani, Franco Cingolani, Deborah Coli, Umberto Corsucci, Valfrido Gazzetti, Bruno Marcucci, Nevio Mengacci, Rocco Natale, Leonardo Nobili, Florindo Rilli, Enzo Torcoletti, Yvette Vandenweghe e l’eugubino Toni Bellucci.

In questa mostra Bellucci ha portato un’installazione che presenta degli oggetti legati al Castello Brancaleoni, alcuni dei quali hanno anche dei riferimenti con Gubbio.

Quando ho visitato il Castelloha spiegato Toni Bellucci a Cronaca Eugubinaho notato che sono presenti diversi riferimenti diretti o indiretti con la città di Gubbio ed è per questo che ho realizzato quest’installazione. Non sono un vero scultore e nemmeno un pittore. Guardo ciò che succede fuori e intervengo a mia volta.

Il mio stile si disegna attraverso azioni, decisioni, oggetti e fatti che insieme costruiscono una storia e questo è quello che ho voluto fare. Innanzitutto avevo notato la nicchia dove ho posto la mia installazione e mi aveva colpito perché le nicchie sono elementi contenitori di memorie. All’interno ho voluto creare delle situazioni per raccontare la storia di Castello Brancaleoni, inserendo anche i riferimenti che collegano direttamente il Castello con Gubbio.

Innanzitutto ho inserito la statuetta di Sant’Ubaldo, perché non lontano dal Castello, ad Apecchio, si trova la Grotta di Sant’Ubaldo dove aveva fatto l’eremita, questo è il primo riferimento con Gubbio. Poi ho messo anche un piccolo manifesto perché ad Apecchio il 19 maggio si svolgono le celebrazioni per Sant’Ubaldo.

E poi il secondo riferimento diretto è la presenza di Federico da Montefeltro, in quanto la sua prima moglie è stata Gentile Brancaleoni che era la figlia del Conte Brancaleoni, proprietario del Castello. L’ultimo riferimento è la presenza di un album fotografico del 1918 con all’interno vecchie fotografie e disegni svolti da ragazzi di Gubbio che mi hanno aiutato, di solito si lasciano le firme nei libri delle mostre, mentre qui hanno lasciato disegni.

Per raccontare la storia del Castello ho anche inserito nella mia installazione dei riferimenti all’Oriente, una scarpetta turca e un’ampollina d’oro, perché uno dei Conti Brancaleoni partecipò alla Battaglia di Lepanto. Devo dire che hanno partecipato diversi eugubini che erano molto curiosi di scoprire il perché della presenza di questi oggetti che erano un omaggio a Gubbio e a Castello Brancaleoni”.

Di Ilaria Stirati