Ubaldo Minelli: “Di Tito e Carlinga ricordo con affetto il loro carattere. Erano grandi amici, si volevano veramente bene, ma non erano mai d’accorso su nulla, se uno diceva nero l’altro diceva bianco e noi amici giocavamo molto su questo fatto

Foto Giancarlo Bellucci

Giancarlo Bellucci

GUBBIO (F.C.) – Durante la premiazione del “XXXI° Concorso Grafico Pittorico Oderisi da Gubbio” nella Sala Trecentesca di Palazzo Pretorio, alla presenza del Presidente della Famiglia dei Santubaldari Ubaldo Minelli, del Capodieci di Sant’Ubaldo per la Festa dei Ceri 2018 Fabrizio Martini, del sindaco Filippo Stirati, del Vescovo di Gubbio Monsignor Paolucci Bedini, dei Capitani dei Ceri 2018 e del professor Adolfo Barbi, è stato consegnato un premio speciale dedicato a due figure storiche di Gubbio, Tito e Carlinga, vinto da Agnese Fiorucci, alunna della classe 5° B della Scuola Elementare di Padule.

Il Presidente Minelli, ai microfoni di Cronaca Eugubina, ha così ricordato Tito e Carlinga: “E’ un premio che ha un significato profondo. A parte l’amicizia verace che mi legava a Tito e Carlinga, due ceraioli universali con i quali ho condiviso tanti anni di stanga sotto il Cero, ho avuto la fortuna di avere la loro collaborazione in seno alla Famiglia dei Santubaldari.

Ubaldo Minelli

Due infaticabili lavoratori che si gettavano a corpo morto in qualsiasi iniziativa, come il Concorso Oderisi da Gubbio o il Via Ch’eccoli. Ma si prodigavano anche per le manifestazioni del K/T o nell’organizzazione degli eventi religiosi e conviviali per le ricorrenze dell’anniversario della Canonizzazione e della Traslazione di Sant’Ubaldo.

Due ceraioli Santubaldari, appartenenti alla zona della Case Popolari, che davano un grande apporto alla Corsa del 15 maggio, erano ceraioli si può dire di tutte e tre le Famiglie ceraiole, ceraioli che vivevano la Festa senza fare distinzioni per il colore della camicia. Per queste ragioni è il secondo anno che abbiamo istituito questo riconoscimento a loro dedicato.

Di Tito e Carlinga ricordo con affetto il loro carattere. Erano grandi amici, si volevano veramente bene, ma non erano mai d’accordo su nulla, se uno diceva nero l’altro diceva bianco e noi amici giocavamo molto su questo fatto. Reciprocamente erano due bastian contrari e volevano sempre far prevalere le proprie opinioni o valutazioni sempre volendosi molto bene.

E’ un loro aspetto gradevole, che movimentava un po’ l’ambiente e che ricordo con grande simpatia, ma anche rimpianto perché purtroppo sono scomparsi prematuramente“.

Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina