Il Vescovo Mario Ceccobelli: Mancherà molto, perché Pietro è stato un personaggio della storia e della vita di questa città. Il momento più significativo e più emozionante anche per lui è stata la celebrazione della Messa in cima al Col di Lana

Siate sicuri che chiunque verrà dopo di me, sarà un Vescovo scelto per Gubbio. l’unica cosa certa è che il prossimo Vescovo di Gubbio non sarà né di Gubbio, né della nostra Regione

Foto Mario Ceccobelli

Linda Mengoni intervista nel Notiziario Mario Ceccobelli

GUBBIO – Mercoledì sera, il Notiziario di Cronaca Eugubina ha avuto un ospite speciale, il Vescovo di Gubbio Monsignor Mario Ceccobelli, che ha raccontato dei begli aneddoti sul vescovo emerito Don Pietro Bottaccioli, scomparso domenica mattina e sul suo possibile successore alla guida della Diocesi eugubina.

Eccellenza, come tutti sanno domenica si è spento il vescovo emerito Pietro Bottaccioli. Che cosa mancherà di più di lui a tutta la comunità eugubina?

Mancherà molto, perché Pietro è stato un personaggio della storia e della vita di questa città. È stato un personaggio, non è mai rimasto indietro, anzi, è stato sempre in prima fila. Vi racconto un aneddoto per il quale lo portavo in giro, c’era uno slogan, negli anni ’50, dove i giovani venivano incoraggiati a seguire Gesù, che diceva ‘Voglio essere il primo per l’onore di Cristo Re’ e questo era il motto di Monsignor Bottaccioli.

Lui voleva essere sempre il primo, ma per l’onore di Cristo Re, questo slogan esprime bene il suo desiderio di essere non tanto in vista, ma proprio perché gli piaceva essere protagonista nella vita. Voleva dire la sua, sapeva dire la sua e sapeva quello che diceva”.

Foto Pietro Bottaccioli

Don Pietro Bottaccioli

Secondo Lei, che conosceva molto bene Pietro, che cosa ha rappresentato per lui la nostra città?

Gubbio era la sua famiglia, la sua casa. Ieri lo hanno espresso i suoi familiari al termine del funerale, più che la sua famiglia carnale, ovvero la sorella, i nipoti e i pronipoti, lui viveva a Gubbio. Gubbio era tutto per lui, qui lui aveva un ruolo prima di parroco a San Martino, diciamo la parrocchia significativa dove c’è l’eugubino verace e lì ha fatto una grande esperienza, ha mosso i giovani, iniziative di tutti i tipi.

Al tempo del Concilio, nella sua parrocchia, è stata fatta la prima messa beat, portando i tamburi e le chitarre in Chiesa. Ha fatto di tutto come parroco e come Vescovo, essendo un punto di riferimento per tutta la città, soprattutto nel cammino di fede dei cittadini eugubini.

Il funerale di Don Pietro Bottaccioli

Come ha detto nell’omelia pronunciata a San Domenico, lei e Pietro avete condiviso molti momenti insieme, qual è il più grande insegnamento che le ha lasciato Bottaccioli e il ricordo di un momento vissuto con Don Pietrino che le rimarrà sempre nel cuore?

Non sono capace di vivere da solo, quindi venendo a Gubbio non avevo nessuno della mia famiglia con me per cui avrei dovuto inventarmi una famiglia. Ho chiesto a Pietro di rimanere con me, avremmo fatto comunità, per me era normale e questo abbiamo fatto. Abbiamo condiviso la vita come in una famiglia, il momento più significativo e più emozionante anche per lui è stata la celebrazione della Messa in cima al Col di Lana. Ero stato invitato a celebrare la Messa lassù in cima e mi sono portato Pietro, sapevo che lui era contento.

Dopo essere arrivati in albergo, sapevamo di dover salire mezza montagna a piedi, ma Pietrino era già invalido ed era impossibile fargli fare quell’ascesa. Alla fine abbiamo trovato un elicottero per portarlo in cima, non vi dico la gioia. La mattina l’elicottero ci ha portato in cima al cratere ed abbiamo celebrato la Messa all’interno del cratere. È stata una grande esperienza, emozionante perché c’erano gli alpini italiani ed i soldati austriaci che tutti gli anni vanno lì per la celebrazione della Messa“.

Foto Pietro Bottaccioli

Il feretro di Don Pietro Bottaccioli a San Domenico

Sempre durante il funerale a San Domenico, ha raccontato gli ultimi incontri di Monsignor Pietro Bottaccioli, in particolar modo quello con le fondatrici dell’Università Lumsa. A suo parere, cosa ha significato per Don Pietro la notizia dell’apertura di quest’Università a Gubbio?

Da tempo c’era l’idea di aprire a Gubbio un college universitario di alta formazione per i laureati ed il luogo che si era individuato era l’ex Seminario. Questo progetto ha avuto tanti ostacoli, tante difficoltà, finalmente i soldi che mancavano per completare i lavori si sono trovati e tra pochi mesi si dovrebbe inaugurare il tutto.

È stato l’ultimo momento di lucidità di Pietro, per lui sapere questo è stata una grande consolazione perché ci teneva tanto e morire con questa piccola gioia è stato bello. Poi l’altra carezza che ha avuto sono state le Monache di Betlemme, con cui aveva un rapporto bellissimo, che hanno cantato i canti che piacevano a lui. Questi due momenti hanno accompagnato il suo travaglio”.

Foto Mario Ceccobelli

Ilaria Stirati, Mario Ceccobelli e Linda Mengoni durante il Notiziario

Monsignore, Don Pietrino è tornato alla Casa del Padre, mentre Lei sta per terminare il mandato di Vescovo di Gubbio, a suo avviso si chiude una pagina della storia della Diocesi eugubina?

No, la storia della Diocesi eugubina andrà avanti e quindi è normale questo. Solo che una volta, al tempo di Beniamino Ubaldi, la sostituzione del Vescovo avveniva solo per morte. Il Concilio ha aperto una strada nuova, stabilendo una legge nella quale tutti i Vescovi, a 75 anni, vanno in pensione e ne arriverà un altro.

Molti pensano che cambiando il Vescovo finisce il mondo, è come una barca che cammina e cambia il timoniere, ma la barca c’è già. Chi arriverà troverà una Chiesa che cammina e la guiderà, sarà un altro condottiero, ma l’itinerario è quello, i compiti sono quelli”.

Foto Cronaca Eugubina

Cronaca Eugubina n.92 in distribuzione giovedì 26 gennaio 2017

Parlando del futuro, tra poco verrà eletto il suo successore. La città è divisa sul fatto che il sacerdote debba essere di Gubbio o “forestiero”. Lei che cosa ne pensa?

I Vescovi li nomina il Papa, i cittadini non possono influenzare la scelta. Per scegliere un vescovo si svolge tutta un’indagine. Periodicamente vengono inviati dei nomi dalle Conferenze Episcopali regionali e se vengono ritenuti presentabili, viene svolta un’indagine a tappeto sulla persona.

Per diventare Vescovo non è sufficiente essere segnalato. Siate sicuri che chiunque verrà, sarà un Vescovo scelto per Gubbio. Ogni Diocesi ha bisogno di una tipologia di Vescovo differente, l’unica cosa certa è che il prossimo Vescovo di Gubbio non sarà né di Gubbio, né della nostra Regione”.

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Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina