Daniele Citti: “Tornato al campo sono entrato nella tenda a me assegnata, mi sono sdraiato pensando a tutto quello che io ho e quello che loro in 50 secondi della loro vita hanno perso. Pensai a come la vita possa darti tutto e niente: come può cambiare in meglio o in peggio

GUBBIO – Un terremoto di magnitudo 6.2 rade al suolo piccoli paesi in provincia di Rieti ed Ascoli Piceno con epicentro lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Vorrei raccontarvi tutto quello che mi è stato trasmesso la settimana che sono stato ad Amatrice, una delle frazioni  più colpite.

Intanto mi presento, ciao a tutti sono un volontario dell’associazione Gubbio Soccorso, formato da un mio collega che è  formatore per ciò che riguarda la Protezione Civile in ANPAS in riferimento alle calamità.

Foto Leandro Galli

Leandro Galli ad Amatrice

Il campo Anpas di San Cipriano 

Io (Daniele Citti ndr.) e i miei tre colleghi (Massimo Vispi, Leandro Galli e Daniel Barbacci ndr.) dell’associazione siamo partiti alle ore 4 di mattina del 17/09/16 e siamo arrivati alle ore 9 ad Amatrice. Abbiamo fatto molta strada a causa dell’inagibilità delle strade distrutte dal terremoto. Rimasi stupito dalla velocità e dalla precisione che hanno impiegato i soccorsi a rendere le strade sicure per l’accesso al paese. Arrivati ad Amatrice, scesi dall’auto un silenzio tombale mi avvolge in un dolore da me sconosciuto.

Siamo entrati nel campo Anpas di San Cipriano e vedevo molte persone in divisa come la mia che si preparavano per il cambio turno. Una volta entrati il capo campo e la segretaria dell’ultimo contingente ci spiegano cosa e quale è il nostro compito, assegnando i ruoli che noi del nuovo contingente dovevamo ricoprire tra: cucina, mensa, lavanderia, logistica e magazzino. Inoltre organizzarono i turni per la sorveglianza in carraia, la pulizia del campo e la pulizia dei bagni che giornalmente dovevamo operare, mettendo poi a capo una persona che potesse dirigere le squadre.

Foto Gubbio Soccorso

Volontari di Gubbio Soccorso ad Amatrice

I loro occhi raccontavano tutto 

Ora di pranzo: la cucina ci prepara da mangiare primo, secondo e frutta, mi guardo attorno e vedo molte Forze dell’ordine e Vigili del Fuoco che venivano a mangiare al campo con noi, ma tra loro c’erano anche gli abitanti di Amatrice che sembravano fantasmi, un attimo abbassavi lo sguardo un attimo lo rialzavi ed erano sempre di più ad occupare i tavoli, si muovevano piano senza far rumore e alcuni di loro non parlavano, mentre altri invece venivano con le proprie famiglie e si riunivano assieme.

I loro occhi comunque raccontavano tutto ciò che quella maledetta notte hanno passato e visto, sembra incredibile ma mi hanno trasmesso gran parte del loro dolore. Molti volontari cercavano di creare un rapporto intermezzo con le persone del campo facendoli sentire al sicuro e cercando soprattutto di non fargli avvertire la solitudine anche se la situazione che si presentava era molto raccapricciante e difficile da poter gestire. Purtroppo non era semplice, ma molte persone hanno apprezzato lo sforzo e la pazienza che ogni giorno noi volontari ANPAS della protezione civile avevamo nei loro confronti.

Qualche giorno dopo chiedo alla carraia di poter uscire con altri tre volontari per fare un giro fuori dal campo, perché come gran parte di voi, non sono mai stato ad un emergenza simile, quindi la curiosità mi attirava. Superato il cartello Amatrice quello che ho visto è stato agghiacciante, case abbattute come se fossero castelli di sabbia, ancora più impressionate è ciò che sbucava dalle macerie: giocattoli dei bambini e oggetti personali di gente che ora non c’è più.

Tornato al campo sono entrato nella tenda a me assegnata, mi sono sdraiato pensando a tutto quello che io ho e quello che loro in 50 secondi della loro vita hanno perso. Pensai a come la vita possa darti tutto e niente: come può cambiare in meglio o in peggio.

Foto Gubbio Soccorso

Daniele Citti, Daniel Barbacci, Massimo Vispi e Leandro Galli

Un giorno ad Amatrice 

Ultimo giorno ad Amatrice in data 24/09/2016 tutti i volontari dell’Anpas si alzano alle ore 7 di mattina per preparare e pulire le tende che avrebbero ospitato il contingente successivo. La sera precedente tutti i volontari si erano riuniti nella tenda mensa per un saluto generale e un ringraziamento da parte del nostro responsabile operativo nazionale ANPAS Egidio Pelagatti, che si era congratulato per il lavoro svolto nell’arco della settimana

Abbiamo accolto il nuovo contingente spiegando i comportamenti da adattare in campo e tutti i lavori da ricoprire spiegandogli e consigliando il modo più semplice e ordinato per poter gestire il campo come fatto da noi. Il capo campo della Croce blu di Mirandola ci ha consegnato degli attestati ad ognuno di noi, ringraziando ogni singolo volontario per aver svolto l’attività al campo ANPAS di  Amatrice in data 17/09/16  fino al 24/09/16.

Foto Gubbio Soccorso

Volontari eugubini ad Amatrice

Un allarme ad ogni piccola vibrazione

Come prima esperienza sono sbalordito; ho assistito a degli scenari che mai dimenticherò, era incredibile come la gente nelle tende si allarmava ad ogni piccola vibrazione generata da camion di militari che tutte le notti passavano e da mezzi per le riparazioni del terreno del campo.

Non dimenticherò mai quella mattina che, mentre tornavo nella mia tenda, vedendo un uomo seduto che lamentava un dolore, gli chiesi se aveva bisogno di aiuto.

Foto Pescara del Tronto

Pescara del Tronto

Lui con un sorriso mi guardò dicendomi che era tutto regolare e che purtroppo era  stato sommerso dalle macerie della propria casa ed era stato estratto alle ore 7:30 della mattina dai Vigili del Fuoco, e mi fece vedere tutti gli ematomi che si presentavano sul suo corpo e sul viso. Era agghiacciante vedere una scena simile, e pensare a tutte le belle cose che con sacrifici le persone hanno ottenuto, e che in quella notte hanno perso.

Non ci sono parole per descrivere il dolore di chi fino a ieri aveva una famiglia e una casa. Non ho mai visto una situazione simile, si vedono nei telegiornali, ma sembra tutto un film. Mi sono messo nei loro panni automaticamente pensando a tutto quello che ho, a tutto quello che ho e non apprezzo pensando alla mia famiglia, i miei hobby, la spensieratezza, gli amici e tutto quello che ho intorno. Dopo questa esperienza ho cominciato ad apprezzare tutto, anche le piccole cose di uso quotidiano che spesso diamo per scontate ma che per loro simboleggiano la vita passata.

Foto Pescara del Tronto

Pescara del Tronto

Vittime e sopravvissuti 

La Protezione civile riporta il numero attuale di 298 vittime, mentre sono state estratte vive dalle macerie 238 persone (alcune delle quali sono decedute in seguito), 215 dai Vigili del Fuoco e 23 dal Soccorso Alpino. I feriti portati in ospedale sono invece 388. Veramente un inferno quello che è accaduto e quello che ancora stanno vivendo le persone che si sono salvate.

Un intero paese raso al suolo, la disperazione negli occhi dei sopravvissuti vivrà nel mio animo per tutta la mia vita, ed ora che sono tornato non mi resta altro che nutrire il prossimo con l’affetto del mio cuore, e ricordatevi che le calamità purtroppo portano dietro angosce e dolori, la solidarietà e un sorriso regalano serenità e speranza.

Daniele Citti – Volontario di Gubbio Soccorso