Il Corpo Forestale dello Stato dei Comandi dell’Umbria e d’Abruzzo  interrompe un importante sistema di attività criminosa organizzata finalizzata alla corruzione, induzione a dare e promettere denaro ed altre utilità, turbativa d’asta e falso nel campo degli affari legati alla ricostruzione post terremoto in Abruzzo. Decapitata centrale corruttiva e organizzativa in Umbria

GUBBIO – Dalle prime luci dell’alba settanta tra Ufficiali, Sottufficiali e Agenti del Corpo Forestale dello Stato dei Comandi di Perugia e Pescara, stanno dando esecuzione  ad un ordinanza che prevede la custodia cautelare agli arresti domiciliari di 7 persone tra pubblici ufficiali, tecnici progettisti ed imprenditori residenti nei Comuni Perugia, Gubbio, Assisi, Pescara, Popoli e Bussi sul Tirino, nonché il sequestro preventivo della somma di € 330.929,63 individuata come profitto del reato di corruzione.

Le indagini coordinate dal Procuratore Capo facente funzioni della Procura della Repubblica di Pescara, Dott.ssa Cristina Tedeschini e dai Sostituti Procuratori Dott.ssa Anna Rita Mantini e Dott.ssa Mirvana Di Serio,  hanno  preso il via dalle dichiarazioni rese da un imprenditore umbro, sentito dagli investigatori della Forestale, aggiudicatario di tre appalti per la ricostruzione degli aggregati edilizi del Comune di Bussi sul Tirino per un valore pari ad €  8.000.000,00 a cui il direttore dei lavori ha richiesto la corresponsione  di una tangente in denaro pari al valore del 12 % degli appalti ovvero la considerevole somma € 960.000, 00 al fine di dividerla con altri tecnici coinvolti.

Grazie alle dichiarazioni dell’imprenditore e le successive indagini del Corpo Forestale dello Stato esperite tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni presso le sedi umbre delle società di costruzione e acquisizioni documentali presso gli Uffici Tecnici della Ricostruzione del Cratere Aquilano, e le sommarie informazioni testimoniali di quanti a conoscenza dei fatti, si è palesata l’esistenza di un piano (definito dagli stessi indagati, nelle loro comunicazioni interne, Piano Abruzzo) preordinatamente finalizzato a gestire in modo unitario e sistematizzato l’attività della ricostruzione degli edifici interessati dal sisma del 06/04/2009.

Tale sistema risultava finalizzato a conseguire un illecito profitto mediante l’aggiotaggio e quindi la preventiva assunzione dei numerosissimi incarichi di progettazione degli aggregati edilizi del cratere aquilano, in maniera da acquisire indebitamente una posizione di sostanziale monopolio degli appalti, anche per tramite della corruzione di pubblici ufficiali, allo scopo di  imporre all’esterno condizioni contrattuali capestro per ditte costruttrici, tali da costringerle ad erogare rilevanti somme di denaro onde accedere al mercato degli appalti della ricostruzione, agevolati dalla totale contribuzione pubblica.

A fronte di tali dati la Procura oltre ai reati di corruzione, induzione a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e falso ha contestato anche l’associazione a delinquere.

Il buon esito dell’istruttoria per la richiesta del contributo veniva quindi garantito dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico della Ricostruzione n.5 del cratere aquilano che in contropartita della vendita degli atti del proprio ufficio otteneva la promessa della corresponsione dei rilevanti somme di  denaro (per importi pari al 5% del valore complessivo degli appalti i quali  raggiungevano importi superiori ad euro 29.000.000,00, solo a voler considerare quelli già gestiti per tramite del gruppo degli associati) oltre alla corresponsione di  utilità (quali lavori edili gratuiti  presso un abitazione di proprietà, la  disponibilità di un autovettura e l’assunzione di un familiare presso una ditta affidataria dei lavori).

Le dichiarazioni di un altro imprenditore umbro, che ha già presentato richiesta di patteggiamento della pena, permetteva agli inquirenti di corroborare il complesso impianto accusatorio ed apprendere che lo stesso pubblico ufficiale posto a capo dell’Ufficio Tecnico della Ricostruzione Aquilana  si era fatto distaccare presso  altro l’Ufficio di un Comune limitrofo della provincia aquilana, per tentare di turbare la gara pubblica per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo della scuola elementare e materna “ V. Clemente”  ottenendo in contropartita di atti contrari al suo ufficio la somma di € 10.000,00 in contanti e la promessa di ulteriori € 130.000,00 da erogarsi in base ai vari SAL. (Somma divisa con il Rup della gara d’appalto anche lui  sottoposto agli arresti domiciliari).

Gli investigatori del Corpo forestale dello Stato stanno operando anche presso gli uffici dell’Autorità per la ricostruzione in L’Aquila per sequestrare tutto il carteggio afferente fatti similari in altri comuni del cratere stesso, posto che nell’intendimento degli indagati il medesimo sistema illecito doveva essere replicato anche per i lavori in corso presso la città capoluogo del distretto e perquisendo le sedi umbre di uffici e abitazioni private  per acquisire ulteriore documentazione.

Perquisizioni sono in atto presso uffici e abitazioni degli arrestati sia in Umbria che in Abruzzo per l’acquisizione di altro materiale probatorio.

Comunicato stampa Corpo Forestale dello StatoComando Regionale Umbria