L’ultimo segno, in ordine cronologico, ri­guarda la guarigione “inspiegabile scien­tificamente” di una bimba che, dopo aver pregato sulla tomba della piccola Sara, è tornata a sorridere e venerdì 5 agosto era a San Mar­tino in Colle insieme ai genitori alla Messa per il decimo anniversario della morte del piccolo angelo

Foto Sara Mariucci

La Processione a San Martino in Colle per la traslazione

SAN MARTINO IN COLLE – Nove segni, particolari, sono legati alla morte della piccola Sara Mari­ucci, folgorata il 5 agosto 2006 da un cavo elettrico di una giostra in Calabria.

Una morte che da subito viene interpretata dal­la famiglia, ma non solo, come una speci­fica volontà divina. Sono nove segni (ma in realtà ce ne sono molti altri ancora non resi pubblici) che padre Francesco Ferrari, parroco di San Martino in Colle e custo­de della chiesetta della Vittorina, conosce bene.

Proprio lui, a suo tempo, è stato inca­ricato dal Vescovo Mario Ceccobelli di raccogliere tutto il materiale riguardante la morte della Piccola Sara Mariucci. La bimba è morta in un’età nella quale, essendo battezzata, per la Chiesa non si ha peccato. È quindi in cielo. E tanta gente, senza soluzione di continui­tà, tutti i giorni si reca a pregare sulla tom­ba della bimba posta nella cappella accanto alla chiesa parrocchiale di San Martino in Colle, dove a marzo è stato traslato il cor­picino dal cimitero della frazione. Dopo la sua morte si sarebbero verificate anche conversioni e tanta persone si sarebbero ri­avvicinate a Dio.

Foto Mamma Anna

Mamma Anna

L’ultimo segno

L’ultimo segno, in ordine cronologico, ri­guarda la guarigione “inspiegabile scien­tificamente” di una bimba che, dopo aver pregato sulla tomba della piccola Sara, è tornata a sorridere e venerdì 5 agosto era a San Mar­tino in Colle insieme ai genitori alla Messa per il decimo anniversario della morte del piccolo angelo.

Mamma Morena

Il primo segno lo ha svelato Anna, la mam­ma di Sara, che il giorno del funerale di sua figlia racconta: “Sara, la sera prima di mori­re, mi disse di aver conosciuto un’altra mam­ma, con i capelli azzurri e gli occhi castani, dal nome Morena, e che sarebbe stata feli­cissima di andare da lei”. Mamma Morena altri non era che la Madonna Morena, che a Copacabana in Bolivia si festeggia proprio il 5 e 6 agosto.

Foto Mamma Anna

Mamma Anna in negativo

Le foto inspiegabili

Una foto, scattata da un professionista nella chiesa di San Martino in Colle, ri­trae mamma Anna con in mano il santi­no di Sara. L’ anomalia è che l’immagine della piccola è in negativo, come una Sin­done. Stampando però la foto in negativo Sara torna ad essere a colori. “Non volevo fare quelle foto – ricorda mamma Anna – mi sembrava come cercare una forma di pubblicità che non mi piaceva e non mi interessava. Ma mio marito e mio suocero alla fine mi convinsero. Prima che il foto­grafo facesse lo scatto, però, dentro di me mi sono rivolta a Sara dicendole: pensaci tu”.

Due Mamme

Due donne in stato interessante, entram­be molto malate e costrette a sottopor­si a terapie a base di farmaci fortissimi, vengono esortate dai medici di abortire perché il bimbo che hanno in grembo po­trebbe anche morire, o nascere con gra­vissime malformazioni per via dei medi­cinali. Entrambe pregano la piccola Sara ed entrambe oggi sono mamme felici.

Foto Sara Mariucci

Il vescovo Mario Ceccobelli

Il “Santino” del prete

Un giovane sacerdote del Congo, ospite di una parrocchia della periferia eugubi­na, viene ricoverato al Silvestrini in gravis­sime condizioni. I medici parlano in ma­niera chiara e inequivocabile di “pericolo di vita”. Il vescovo Ceccobelli, va a trovare il sacerdote all’ospedale Silvestrini e gli regala un ricordino di Sara. Il sacerdote lo bacia e lo mette sotto il cuscino. Dopo qualche giorno esce dall’ospedale completamente guarito.

La bimba malata

Una bimba, malata di un tumore al cer­vello, ormai vede molto poco e per i me­dici, che l’hanno visitata e rivoltata come un calzino, non ha scampo. Anche perché, operandola, il rischio che finisca per tutta la vita su una sedia a rotelle, o che rimanga sotto i ferri, è altissimo.

I genitori però non si arrendono e insieme alla figliola vanno a pregare sulla tomba di Sara. La bimba viene operata: il chirurgo rivela di aver avuto la sensazione che la sua mano fosse stata guidata. Ora è guarita, va a scuola ed è tra le più brave.

Foto Sara Mariucci

La mamma di Sara Mariucci

Risonanza negativa

Luana Cavazza, ha 42 anni e vive a Latina. Due anni orsono i medici le avevano dia­gnosticato un tumore maligno nella zona cervicale. L’operazione chirurgica l’unico modo di allungarle la vita. Due giorni pri­ma di sottoporsi all’ultimo esame per essere operata, si reca a trovare un’amica a Gubbio che le aveva parlato della piccola Sara e va a pregare nel cimitero di San Martino in Col­le sulla tomba Mariucci. Due giorni dopo la risposta della risonanza: guarita. I medici certificano che si tratta di “una guarigione scientificamente inspiegabile”.

Fiore sudamericano

Il nonno di Sara, Palmiro, racconta: “Qual­che settimana dopo la morte di Sara, era ago­sto, mi sono accorto che nel mio uliveto era nato uno fiore di colore bianco, di una specie rara, mai visto prima. L’ho fatto analizzare all’istituto di botanica dell’Università di Pe­rugia. La risposta è stata: ‘Si tratta di uno stramonio, molto comune in Bolivia’, guarda caso il Paese dove si venera la Madonna Morena. Da quella volta ogni anno nel no­stro uliveto fiorisce il fiore bianco di Sara”.

Foto Sara Mariucci

Il Palloncino

C’era il Vescovo

Il vescovo Mario Ceccobelli è testimone di un altro fatto strano avvenuto a San Martino in Colle. “Avevamo finito da poco di celebrare una Santa Messa dedicata ai bambini scomparsi prematuramente – dice Monsignor Ceccobelli – dopo il rito religioso i genitori hanno lanciato in cielo tanti palloncini di diversi colori. Tra tanti, uno di colore bianco, si ferma, e si abbassa vicino alla statua della Madonna e a un ulivo caro alla piccola Sara. Lì rimane so­speso per tre giorni”.

Servizio a cura di Euro GrilliFotografie Cronaca Eugubina