La vigilia di Natale del 1980, venne accesa sul Monte Ingino una luce potente che non passò inosservata in città e fu soprannominata dagli eugubini increduli “Stella Ufo”. L’anno dopo (1981) nacque l’Albero di Natale più grande del Mondo.
All’epoca si parlava anche di “Natività” e “Cinque colli luminosi” sul monte Foce.
Si costituì un gruppo di persone di buona volontà: Enzo Grilli, Pietrangelo “Pacio” Farneti, Nello Ontano, Giuseppe e Fausto Battistelli, Mario Santini e altri. Padre Igino Gagliardoni diede l’assenso per la “Stella”.
Gli Alberaioli: “Al fine di darsi veste giuridica, il gruppo che diede vita nel 1981 alla prima realizzazione dell’Albero decise nel 1992 di costituirsi in Comitato, insieme a quanti si erano, anno dopo anno, aggiunti. Il nome scelto fu Comitato Albero di Natale più Grande del Mondo ‘Mario Santini’, per rendere omaggio a chi nel 1981 ebbe l’idea originaria.
Il nome del Comitato è poi stato cambiato in Comitato Albero di Natale più Grande del Mondo“.
GUBBIO – La vera storia del “Gigante buono”. Come è nato l’Albero di Natale più grande del Mondo? Bisogna tornare indietro nel tempo fino alla prima metà degli anni Settanta quando a Sant’Ubaldo gli eugubini, mese di maggio (per i Ceri) e di settembre (per la Traslazione) esclusi, non erano così presenti.
Tant’è vero che la notte di Natale nella Basilica non veniva più celebrata la Messa di mezzanotte e i frati andavano ad aiutare nelle parrocchie.
Enzo Grilli, d’accordo con i frati, realizzò il primo presepe e ai piedi dell’urna dove riposa incorrotto il corpo del Santo Patrono i frati tornarono a celebrare la Messa della notte di Natale.
Alla prima c’erano poche persone e tra queste Checco e la Cia Morotti, Vinicio Rosati e la moglie, Enzo Grilli con la moglie Liliana Ceccarelli. L’anno dopo Enzo Grilli organizzò un gruppo di volontari, tra cui il figlio Luca e i suoi amici, che collaborarono alla realizzazione del presepe.
Piano piano a Sant’Ubaldo la gente cominciò a tornare sempre più numerosa a frequentare la Basilica.
Nel mese di giugno del 1980 Enzo Grilli, che tutte le sere insieme alla moglie Liliana, saliva a Sant’Ubaldo e andava spesso a cucinare per i frati, illustrò al nuovo rettore padre Igino Gagliardoni, l’idea di realizzare una stella luminosa da piazzare nell’orto della Basilica, in maniera tale che la sua luce sarebbe stata vista benissimo a Gubbio.
Il rettore dette il suo assenso e Grilli iniziò a costruire la stella nel suo laboratorio di Madonna del Ponte. Si fece aiutare da alcuni amici, dai suoi operai tra cui Bruno Ercoli e Renato Anelli, dal cognato Roberto Menichetti, dall’amico di sempre Costantino Edera e dai figli.
Un altro amico, “Lolo Fecchi”, che lavorava presso le Cementerie Barbetti, gli fece avere tutto il supporto necessario per tutte le operazioni di saldatura. Venne realizzato un grosso cerchio sul quale vennero saldati vecchi fanali di auto acquistati da Stortoni a Perugia e altri a Gubbio.
I lavori si protrassero per diverse settimane. Restava il problema di come alimentare la stella e la soluzione venne trovata collegandola con vecchie batterie di camion ricaricate per l’occasione. Alla vigilia di Natale la stella luminosa venne accesa. La sua luce molto forte venne subito vista a Gubbio e la gente, non sapendo cosa fosse, la ribattezzò la “Stella Ufo”.
L’idea di irradiare dal Monte Ingino una luce di pace durante il periodo natalizio era semplicemente geniale e Grilli non perse tempo e durante una cena, organizzata per ringraziare quanti avevano aiutato i frati nelle operazioni di smielatura (tra i presenti anche Ambrogi, apicoltore specializzato nel settore e grande sostenitore dell’Albero fin dal primo minuto), Enzo Grilli illustrò il progetto di realizzare un Albero luminoso.
Ne aveva parlato con il maestro Pietrangelo Pacio Farneti che fu tra i primi a sostenerlo. Da quella cena è nato l’Albero di Natale più grande del mondo. Servivano gambe e cuore. Si costituì un gruppo di persone di buona volontà che iniziarono a lavorare alla realizzazione dell’Albero avvalendosi delle competenze professionali del geometra Fausto Battistelli.
Tra i primi collaboratori Nello Ontano, Giuseppe Battistelli (Peppe Torcolo), Mario Santini (che lavorava alla Comunità Montana), e altri come Migatti (direttore dell’Enel a Gubbio) e poi Danilo Sannipoli e altri.
Proprio a Santini, scomparso prematuramente pochi anni dopo, venne intitolato il “Comitato” che si era costituito grazie anche altre persone che iniziavano a collaborare per la realizzazione del “Gigante buono”.
Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e l’Albero è diventato sempre più bello, sempre più ricco, sempre più famoso.
Già diversi siti iniziano a riportare il nome di Enzo Grilli come colui che dopo aver acceso la prima stella luminosa sul Monte Ingino nel 1980 l’anno successivo promosse la realizzazione dell’Albero.
Contestualmente aveva progettato anche un’altra grandiosa opera per dare luce e smalto alla sua Gubbio: disegnare con mille luci la “Natività” a dicembre sulla “pelata” del Monte Foce.
E insieme al Pacio Farneti parlava anche di “Cinque Colli luminosi” nel mese di maggio (in occasione degli appuntamenti ceraioleschi) sempre sul Monte Foce. Purtroppo non sono riusciti a dare concretezza a queste altre geniali iniziative. Ma chissà che qualcuno dei discendenti…
Gli Alberaioli
Sulla pagina Instagram di Cronaca Eugubina gli Alberaioli (tramite il profilo Alberodigubbio) hanno scritto: “Al fine di darsi veste giuridica, il gruppo che diede vita nel 1981 alla prima realizzazione dell’Albero decise nel 1992 di costituirsi in Comitato, insieme a quanti si erano, anno dopo anno, aggiunti.
Il nome scelto fu Comitato Albero di Natale più Grande del Mondo ‘Mario Santini’, per rendere omaggio a chi nel 1981 ebbe l’idea originaria. Il nome del Comitato è poi stato cambiato in Comitato Albero di Natale più Grande del Mondo“.
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Francesco Caparrucci