Qui la piena del “Burano” è arrivata impetuosa: il 15 settembre 2022 il torrente è esondato invadendo l’invaso artificiale e mutandone l’orografia. Al ritiro delle acque sono rimasti cumuli di detriti e sabbia. Del laghetto se ne sta occupando l’Associazione Cannisti Sportivi del Burano. 

Detriti ammassati nel Laghetto di Cantiano

Risparmiata dall’impeto della piena la struttura del Ristoro, gestita dalle titolari Roberta e Milena: “Il nostro lavoro è calato molto perchè i clienti erano principalmente persone che venivano a pescare, inoltre c’era più turismo di passaggio e la gente si fermava, Adesso si fa tanta fatica ad andare avanti“. 

CANTIANO – A più di due mesi dall’alluvione del 15 settembre 2022, siamo tornati nelle Marche per intervistare i titolari di attività, e sapere da loro come sta andando il ritorno alla normalità e che prospettive ci sono per il rilancio del commercio e delle attività di impresa.

Il 22 novembre il Governo ha stanziato 400 milioni di euro per le zone alluvionate delle Marche. Nel comunicato stampa si legge: “… si introducono misure a favore dei territori delle Marche colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 15 settembre 2022, per la realizzazione, attraverso ordinanze di protezione civile e nei limiti delle risorse disponibili, di interventi finalizzati all’organizzazione ed all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento”.

Il Laghetto di Cantiano oggi

Lungo la statale Contessa, scorre parallelamente alle carreggiate il torrente Burano, che durante l’esondazione del 15 settembre ha provocato danni diffusi. Ne ha fatto le spese il “Laghetto di Cantiano”, un tempo meta abituale dei pescatori cantianesi e umbri, oggi del tutto fuori servizio.

Roberta e Milena titolari dell’annesso Ristoro spiegano che “l’alluvione ha reso inutilizzabile il laghetto ma ha risparmiato la struttura del Ristoro. Qui non è più possibile pescare, e del laghetto se ne sta occupando l’Associazione cannisti sportivi del Burano ma non abbiamo informazioni al riguardo.

Il nostro lavoro è calato molto perchè i clienti erano principalmente persone che venivano a pescare, inoltre c’era più turismo di passaggio e la gente si fermava, ma adesso con la situazione disastrosa che si è creata si fatica veramente tanto ad andare avanti”.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina