L’Associazione Host (che rappresenta Albergatori e Ristoratori eugubini) chiede l’azzeramento delle tariffe dell’imposta di soggiorno per il 3° quadrimestre 2020 e l’annullamento o revisione delle quotazioni per la Tari e Imu 

GUBBIO – Le misure di contenimento e superamento dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, hanno avuto inevitabili ricadute di carattere sociale ed economico.

Soprattutto l’economia dei territori locali, fatta di piccole e medie attività, di aziende in partita iva e di turismo è quella maggiormente in crisi. La fotografia di copertina che pubblichiamo, ritrae uno scenario oramai quotidiano a Gubbio dalle ore 18 in poi: la città è deserta.

Sabato 9 gennaio sono iniziati i saldi invernali, abbiamo contattato tre attività della città, e tutte ci hanno risposto la medesima cosa: “non ci sono clienti, i negozi sono vuoti“.

Inizia oggi un approfondimento di Cronaca Eugubina sullo stato dell’economia locale, con interviste, statistiche, tabelle con le quali cercheremo di interpretare questo difficile momento sia a livello sanitario che economico sociale.

Iniziamo con la pubblicazione di seguito del comunicato stampa dell’Associazione Host:

L’Associazione Host, operante nel territorio eugubino dal 2016, rappresentante la categoria degli Albergatori e Ristoratori della nostra città, si trova a dover manifestare una profonda inquietudine e preoccupazione per la sorte del settore nel nostro Comune.

Ad oggi, come è ben noto a livello nazionale, non sono pervenute misure degne e congrue per sostenere il blocco operativo che le attività hanno dovuto subire a seguito delle misure anti Covid.

Il bilancio del 2020 ha sicuramente segnato per le aziende un freno economico importante e profondo, impossibile da risanare. Il 2021 si apre con l’incertezza di un paese a pezzi, che in realtà dimensionate come le nostre accelera il possibile naufragio.

A livello locale, la città sta attraversando una crisi economica che non ha precedenti e che inevitabilmente causerà la chiusura di molte realtà commerciali e non solo. La pausa estiva, in cui ci è stata concessa la possibilità di lavorare, non è stata sicuramente sufficiente per sopperire ai costi innumerevoli che abbiamo dovuto affrontare per tutto il 2020.

Ad oggi, con un nuovo blocco che sta superando i 90 giorni di inattività, in una fase che per Gubbio ha da sempre rappresentato un periodo florido grazie all’importante programmazione di eventi e appuntamenti da calendario, ci troviamo a dover fare di nuovo i conti con gravose tasse nazionali e locali.

La decisione di prorogare la chiusura dei confini regionali non permetterà a nessuna delle attività qui rappresentate di poter avere un minimo di sostentamento o di ripresa economica. Temiamo, infatti, che per tanti non sarà possibile non solo recuperare il gap con i mesi trascorsi ma neppure onorare tutto il carico fiscale: una impossibilità oggettiva e non certo dettata dal volere del singolo.

A tutto questo, si aggiungono ulteriori motivi di incertezza legati specificamente al nostro territorio: per noi operatori del settore turistico, ricevere notizie di una possibile “uscita di scena” dell’Assessore comunale Oderisi Nello Fiorucci, in un momento storico così critico, suscita perplessità e disorientamento.

I progetti in cantiere e la preziosa collaborazione avuta negli anni con l’Assessore Fiorucci, non da ultimo le sue profonde capacità e conoscenze del settore, rappresenterebbero una risorsa importante per una ripartenza dopo questo lungo periodo di stallo…

Pertanto chiediamo:

  • Azzeramento delle tariffe dell’imposta di soggiorno per il 3° quadrimestre 2020 
  • Annullamento o revisione delle quotazioni per la Tari e Imu 

Fiduciosi che la nostra proposta possa trovare sensibile accoglimento da parte dell’Amministrazione comunale, come del resto avvenuto per altre questioni in questi anni, restiamo disponibili ad un momento di confronto proficuo per condividere strategie e scelte nell’esclusivo interesse del futuro economico e turistico della nostra città.

Fotografie Cronaca Eugubina