Nel gruppo Facebook oltre 5.300 persone da 40 paesi del mondo e oltre 100 città hanno vissuto assieme lo smarrimento per la sospensione di una Festa secolare e di popolo, tra dolore, non accettazione e resilienza

GUBBIO – Ieri pomeriggio (domenica 12 luglio) si è tenuta la presentazione del libro della giornalista Elisa Neri al Chiostro del Convento di San Pietro.

Il titolo del libro “IO CERO 15 MAGGIO 2020” la Festa dei Ceri di Gubbio sospesa tra arte, filosofia, web, psicologia e storytelling, racconta la storia delle dinamiche sociali, antropologiche, psicologiche, narrative e social innescate dagli utenti con centinaia di contributi postali.

Il 30 aprile 2020 la giornalista e docente di scrittura creativa Elisa Neri ha dato vita al gruppo Facebook dal titolo “IO CERO 15 MAGGIO 2020” con la volontà di ricreare un luogo nel quale ri-stringere quei rapporti sociali e di vicinanza tipici del maggio eugubino.

Uno spazio virtuale nel quale testimoniare che lo spirito della Festa era vivo in ogni eugubino. Oltre 5.300 persone da 40 paesi del mondo e oltre 100 città hanno vissuto assieme lo smarrimento per la sospensione di una Festa secolare e di popolo, tra dolore, non accettazione e resilienza.

Il libro, edito da EFG-Edizioni Fotolibri Gubbio, racconta una storia pubblica, fatta da 5.226 storie private, la storia di una community Facebook al tempo del covid-19; una narrazione collettiva di un lutto culturale come la perdita della Festa dei Ceri di Gubbio del maggio 2020 da testimoniare alla storia.

All’interno del libro, con la collaborazione di Alessia Fiorelli, sono presenti 762 post e centinaia di commenti firmati da 520 profili di eugubini e amici da ogni parte del mondo, ma anche foto meravigliose.

Durante la presentazione del libro, tenutasi nel Chiostro di San Pietro, sono intervenuti: Elisa Neri, Alessia Fiorelli, il Proff. Marco Genzolini, la Dott.ssa Chandra Massetti, Francesca Nicchi, Antonella Capponi e il Sindaco Stirati.

La giornalista Elisa Neri

Elisa Neri ha spiegato: “Questo libro è un’opera transmediale, un’opera che prende spunto dal mondo del web ma trova poi un’altra declinazione, dal supporto informatico a quello cartaceo.

Questa è un’opera particolare, tutto quel materiale condiviso l’ho ritenuto così bello da non lasciarlo nel web, lasciarlo morire e nel dimenticatoio, un libro tendenzialmente resta per sempre e riusciamo a difenderlo di più.

Questa mia opera è stata una forma di resistenza attiva e sociale. Abbiamo dovuto adottare un criterio, quello di raccontare le dinamiche sociali, antropologiche, narrative e psicologiche che abbiamo letto, tutto quello che è successo dal 30 aprile al 18 di maggio perché ci interessava testimoniare come abbiamo vissuto questa Festa non vissuta.

Il 15 maggio c’è stato, noi l’abbiamo attraversato e siamo arrivati dall’altra parte”.

E’ poi intervenuto il sindaco Filippo Stirati: “Voi avete fatto una bellissima operazione che ha testimoniato il dramma di una comunità.

Quel senso della comunità ci appartiene enormemente, la nostra è una Festa idiosincratica perché la viviamo nelle viscere, non la spieghiamo perché ce l’abbiamo come codice genetico e nel momento in cui dobbiamo razionalizzarla diventa un problema e quest’anno l’abbiamo dovuto fare perché la situazione era eccezionale.

Una bellissima operazione fatta prevalentemente al femminile, è una bella sfida e un atto di grande coraggio”.

La Redazione di Cronaca Eugubina