Un evento eccezionale che ripercorre le vicende storiche e artistiche di un preciso periodo storico (tra la fine del 1200 e la seconda metà del 1300) in cui Gubbio fu particolarmente attiva in ambito artistico e non solo

GUBBIO – Dal mese di luglio 2018 Gubbio ospiterà una mostra di altissimo livello e di rigoroso profilo scientifico intitolata Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi, una delle più grandi mai realizzate nel territorio comunale.

Un evento eccezionale che ripercorre le vicende storiche e artistiche di un preciso periodo storico (tra la fine del 1200 e la seconda metà del 1300) in cui Gubbio fu particolarmente attiva in ambito artistico e non solo. La mostra si concluderà nei giorni in cui si svolgerà l’edizione 2018 del Festival del Medioevo, in programma dal 4 al 7 ottobre 2018 (ma non è escluso che venga prorogata almeno fino al successivo ponte di Ognissanti).

Tra queste vale la pena ricordare la Maestà di Cortona di Pietro Lorenzetti, datata intorno al 1315 e raramente esposta fuori dal Museo Diocesano della città toscana, ma anche e soprattutto il trittico del cosiddetto Maestro Espressionista del monastero di Santa Chiara di Assisi, artista della scuola di Giotto la cui opera è considerata una delle più importanti del primo Trecento e al tempo stesso tra le più difficili da ammirare (si tratta in pratica di una prima assoluta fuori dagli spazi del monastero assisiate).

Da circa due anni il Servizio Cultura del Comune di Gubbio lavora con pazienza e grande determinazione per realizzare una mostra in grado di ospitare opere di grande valore ed importanza storica, tali dunque da richiamare un numero di visitatori assai ampio.

La mostra si comporrà principalmente di pitture su tavola, sculture, miniature e documenti risalenti all’epoca di Giotto, alla cui scuola si formarono numerosi artisti che diffusero un nuovo genere di pittura in ambito centroitaliano.

Assieme al Comune di Gubbio, alla Diocesi eugubina e al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismoPolo Museale Umbro, la mostra è patrocinata dalla Regione Umbria, che si farà carico di una campagna a livello nazionale valorizzando l’esposizione eugubina assieme a quella che in contemporanea verrà allestita tra Trevi, Montefalco, Spello e Scheggino, sempre legata al medesimo periodo storico, ma ad un altro contesto geografico, gli allievi di Giotto nell’Umbria meridionale.

Grazie alla partnership con Civita, uno dei maggiori protagonisti nel panorama italiano per l’allestimento e l’organizzazione di mostre ed eventi espositivi, Gubbio avrà la possibilità di raggiungere un vasto pubblico su tutto il territorio nazionale.

La mostra avrà un biglietto unico d’ingresso e verrà ospitata in tre sedi: all’interno del Palazzo dei Consoli, il Museo Diocesano e nelle stanze di Palazzo Ducale. Una decisione che tiene conto sia della richiesta di spazi espositivi, sia del suo significato simbolico, riunendo quelli che all’epoca erano i centri di potere cittadini in ambito politico e spirituale.

L’obiettivo finale è quello di proporre una mostra virtuosa, non fine a se stessa ma capace di mettere al primo posto l’indagine conoscitiva sulla città e sul valore delle opere che possiede. Un’occasione unica anche per poter promuovere il restauro di alcuni pezzi che fanno parte del grande patrimonio locale.

Da qui l’invito alla cittadinanza a collaborare attraverso il progetto Art Bonus, che consente a mecenati e benefattori di usufruire di un credito d’imposta del 65% sul contributo versato, oltre alla riconoscenza dell’intera comunità eugubina. Un ulteriore segnale di ripresa per una città che ha le potenzialità e le capacità di farsi protagonista sulla scena nazionale.