Non c’è più il pasto completo, la ricerca di cose particolari, magari un piatto unico e bastaQuindi, in percentuale, gli introiti rispetto al numero di persone sono diminuiti, non c’è più il pasto di 25 € di media, ma siamo sui 6-7 euro in meno a pasto, sapendo però che le spese di gestione sono le stesse

GUBBIO – La sera di lunedì 24 aprile Cronaca Eugubina (grazie alle testimonianze raccolte da Ilaria Dormicchi) ha intervistato alcuni ristoratori eugubini, a cui è stato chiesto di fotografare la situazione del turismo a Gubbio nei giorni della Pasqua appena trascorsa e del ponte del 25 aprile.

Tino Casoli (titolare del ristorante Federico da Montefeltro), come sono andati a livello turistico la Pasqua e il ponte del 25 aprile. E come si prospetta il ponte del 1° maggio e le festività dei Ceri?

A Pasqua c’è stato un po’ di movimento, abbiamo lavorato con la zona del comprensorio, ho sempre definito Gubbio la città del comprensorio. Turisti non molti, tant’è vero che gli alberghi si sono lamentati, ma soprattutto gli agriturismi, molti non hanno aperto perché non avevano prenotazioni.

Per il 25 aprile prospettavamo una cosa migliore, ho visto che ci sono alcuni eventi che hanno portato gente come i motociclisti, ma non è stato il ponte degli altri anni. In effetti, oggi doveva essere il giorno migliore del ponte e invece non è stato così.

Adesso per il 1° maggio cominciamo con qualche gruppo, però i gruppi sono mancati rispetto agli altri anni. Non si sono più mossi, anche per la ormai nota vicenda del terremoto di cui tutti parlano in maniera negativa, tuttavia su questo ci stiamo un po’ riprendendo.

Per i Ceri la gente ci sarà perché tornano gli eugubini, tornano le cene delle manicchie, anche se ci sono molti pranzi al ristorante sotto gli arconi che ci fa molta concorrenza, ma ben venga. In molti si radunano lì per queste cene conviviali dei tre Ceri, stessa cosa per le taverne.

Da quando c’è il bel tempo i giovani escono, anche provenienti dalle frazioni o città vicine, quindi il venerdì e il sabato c’è sempre movimento dei giovani, però notiamo anche che sono cambiate le abitudini, non c’è più il pasto completo, la ricerca di cose particolari, magari un piatto unico e basta.

Quindi, in percentuale, gli introiti rispetto al numero di persone sono diminuiti, non c’è più il pasto di 25 € di media, ma siamo sui 6-7 euro in meno a pasto, sapendo però che le spese di gestione sono le stesse. Vorrei fare un appunto ai politici, se siamo stati danneggiati dal terremoto, ci venissero incontro con contributi, spostamento mutui, agevolandoci su quello che sono i costi dello Stato che sono già abbastanza alti”.

Che tipo di turismo c’è a Gubbio?

Una volta si diceva che qui a Gubbio veniva il turismo d’elite e di classe, ora è di media e bassa cultura. Ancora regge il fatto che la gente viene per Don Matteo, ho ricevuto degli americani che sono venuti per il giardino di Don Matteo. Sì, Gubbio è la città medievale più bella, ma si tratta di un turismo medio basso con molti bambini”. 

Di Francesco CaparrucciFotografie e video Cronaca Eugubina