Lo storico e ricercatore Fabrizio Cece: “Restano i monumenti silenziosi e i documenti che sono la voce di chi non c’è più. Non è vero che solo le persone istruite lasciano i documenti, ma anche le persone più umili, coloro che erano alla base di tutti gli eserciti

Foto Taverna di Sant'Ubaldo

La Taverna di Sant’Ubaldo

GUBBIO – Sabato pomeriggio, presso la Taverna di Sant’Ubaldo, si è tenuto un incontro intitolato “A qualunque costo. 15 maggio 1917: i Ceri sul Col  di Lana”, a cui hanno partecipeato come relatori Fabrizio Cece, storico e ricercatore, e Mauro Pierotti, appassionato cultore di patrie memorie e Presidente dell’associazione Eugubini nel Mondo.

Il Presidente Mauro Pierotti ha incentrato la sua relazione sul 15 maggio 1917 e sui Ceri sul Col di Lana: “Mi fa un certo effetto vedere la Taverna così piena, ringrazio la Famiglia per avermi dato questa possibilità. Il Col di Lana si trovava circa a metà del Fronte che era lungo 600km, tra Cortina e Canazei. Il Col di Lana era importante perché il Comando italiano sperava di poter sfondare dal Col di Lana obbligando gli avversari austriaci a ritirarsi rapidamente.

Foto Santubaldari

Molte persone hanno ascoltato Cece e Pierotti

Sul Col di Lana era chiamata a combattere anche la Brigata Alpi che aveva anche diversi soldati eugubini che facevano parte del 51° reggimento di Perugia. Gli eugubini facevano parte anche di altri reggimenti. Da maggio ’15 a ottobre ’17 sul Col di Lana si sono combattute diverse battaglie tremende.

Dal 2012 sulla cappella al Col di Lana è stata posta una statuetta di Sant’Ubaldo. Negli anni della guerra il Comune di Gubbio ha deciso di sospendere la tradizionale Festa dei Ceri per seguire la legge.

Gli eugubini, anche chi non era in guerra, nel 1916 cercarono in tutti i modi di svolgere la Festa ma non ci riuscirono, così come nel 1917 e 1918. Gli eugubini in guerra hanno il pensiero fisso dei Ceri. L’accampamento con gli eugubini era all’altezza di Pian dei Salesei, viene creato un comitato organizzatore con 13 persone.

Foto Festa dei Ceri sul Col di Lana

Festa dei Ceri sul Col di Lana (Foto di Associazione Eugubini nel Mondo)

La cronaca di quel celebre 15 maggio ci è pervenuta in un articolo del perugino Gerardo Dottori. I Ceri furono realizzati in poco più di un mese. Il 15 maggio era un giorno piovoso, vedemmo uscire i soldati Gubbio con sulle spalle questi grandi arnesi realizzati nel tempo libero.

Un altro documento ci dice dalle ore 16 alle 17 si è fatta la Processione dei Ceri costruiti in segreto sul medesimo sistema dei Ceri che si svolgono ogni anno. La Festa si è svolta in maniera consueta, non mancavano neanche il trombettiere e il Capitano, rigorosamente un muratore. I ceraioli erano riusciti a togliersi la divisa militare e mettersi un fazzoletto rosso al collo. Il luogo di allora è il luogo di adesso è ancora lo stesso, con le stesse abitazioni e la stessa Chiesa.

I Ceri si slanciarono sulla vecchia mulattiera del Col di Lana e la città di Gubbio gioì alla notizia dell‘avvenuta Festa dei Ceri sul Col di Lana. Cinque mesi dopo ci fu la ritirata di Caporetto e non si sa che fine avessero fatto i Ceri del Col di Lana, secondo me sono stati distrutti.

Foto Fabrizio Cece

Fabrizio Cece

Nel 2007 è stato celebrato il 90°anniversario con i Ceri Piccoli, per il centenario è stato costituito un comitato. Dal Col di Lana gli alpini hanno fatto pervenire i legni per far realizzare una copia esatta di quei Ceri che verranno collocati nella Chiesa del sacrario di Pian dei Salesei“.

Lo storico e ricercatore Fabrizio Cece (di cui purtroppo siamo in grado di riportare soltanto alcune parole, visto che al momento del nostro arrivo in Taverna stava concludendo il proprio intervento), ha spiegato: “Cosa resta: sono morti tutti, il ricordo tramandato dai figli, dai nipoti si modifica. Restano i monumenti silenziosi e i documenti che sono la voce di chi non c’è più. Non è vero che solo le persone istruite lasciano i documenti, ma anche le persone più umili, coloro che erano alla base di tutti gli eserciti“.

Foto Ubaldo Minelli

Ubaldo Minelli

Il Presidente della Famiglia dei Santubaldari, l’avvocato Ubaldo Minelli ha affermato: “Un sentito ringraziamento a Fabrizio con il rigore del ricercatore d’archivio. Per lui la stella polare è il documento, non si fa ricerca se non con i documenti. Grazie anche a Mauro per questa ricostruzione pregevole. Ci siamo resi conto dell’importanza di questa ricerca che porta avanti da 26 anni.

Questo patrimonio ha un valore incommensurabile, consiglio di fare un volume da tramandare alle prossime generazioni eugubine. Ritengo che per quanto riguarda il rituale di quella giornata dovremo attenerci alle cronache dell’epoca per non tradire il ricordo degli eugubini“.

Il consigliere della Famiglia dei Santubaldari Jacopo Cicci ha presemtato la nuova tessera: “L’idea è di cambiare ogni anno l’immagine per dare uno spunto di riflessione. Quest’anno abbiamo scelto l’immagine del Col di Lana per mostrare l’attaccamento dei soldati verso Gubbio e i Ceri“.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina