Il problema è che per arrivare alla nuova stanza del ristoro bisogna attraversare il locale dei prelievi, per poi ripassarci, per andare alla visita medica prima di donare il sangue. Prima la sistemazione non era ottimale per le colazioni, ma non si viveva l’intralcio di adesso lasciando la stanza dei prelievi libera e calma

GUBBIO – Pubblichiamo di seguito la lettera di un cittadino eugubino, che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica locale una problematica che riguarda il Centro Raccolta Sangue dell’Ospedale comprensoriale di Branca.

La lettera 

Avevo sentito parlare alcuni donatori di sangue lamentarsi della nuova sistemazione di alcuni locali destinati a loro, poco appropriata. Sono andato al Centro Raccolta Sangue di Branca e ho potuto constatare la cosa. Tutta questa lamentela c’è, perché ora è stata attrezzata una nuova stanza, per le colazioni e per bere caffè.

Il problema è che per arrivare alla nuova stanza del ristoro bisogna attraversare il locale dei prelievi, per poi ripassarci, per andare alla visita medica prima di donare il sangue. Prima la sistemazione non era ottimale per le colazioni, ma non si viveva l’intralcio di adesso lasciando la stanza dei prelievi libera e calma.

La stanza dei prelievi, la più importante, non molto grande, ora sembra una “piccola piazzetta del centro”. Persone che donano entrano, passando con difficoltà tra poltrone, dove sono sdraiati altri donatori anche preoccupati di non essere urtati, macchinari a terra a rischio di qualche calcio. Forse così ora viene a mancare la privacy, la tranquillità per chi sta donando, in più la preoccupazione del personale infermieristico costretto a lavorare nel disagio, dal passaggio di persone nel locale.

Questa nuova disposizione, studiata e voluta da “qualche ben pensante”, non è pratica, anzi non rispecchia le minime regole, sia per i donatori , sia per il personale che vi lavora. Basterebbe rispostare la stanza delle colazioni e viceversa portarci l’archivio, per tornare alla calma, così evitando tutti quei passaggi di persone.

Ora la stanza dei prelievi sembra una piazzetta, quando dovrebbe essere il luogo più tranquillo e raccolto. Sperando in un ripensamento della cosa, per ridare serenità a coloro che usufruiscono di questi ambienti, i donatori, che facendo volontariato, mettono a disposizione della comunità il bene più prezioso, il sangue per la vita di tutti.

Lettera firmata