Adolfo Barbi: “Quando si stabilisce un rapporto di amicizia, come scrisse Saint–Exupéry ne Il Piccolo Principe, questo diventa sacro, indissolubile

Foto Ceri piccoli 2016

Alzata in piazza Grande

GUBBIO – Due giugno, Festa dei Ceri piccoli. Gli alunni delle scuole inferiori hanno lasciato per un giorno i libri e sciamano fin dal mattino per le vie della città. Le loro voci argentine rallegrano la città, anche se il tempo è minaccioso e una pioggerella scende dispettosa.

Tutto come da copione: ci si attiene scrupolosamente alla tradizione. Visita al Cimitero, Santa Messa al mattino davanti alla chiesetta dei Muratori, sfilate e alzata nel quadro suggestivo di Piazza Grande. I capodieci lanciano le brocche, tra le stanghe volano; poi in giro per le vie della città.

I ceretti dovrebbero essere posati alle 14, ma fino alle 17,45 gironzolano dansù e dangiù lungo il breve tratto che ha come epicentro il ristorante ‘Picchio Verde’. Poi la grande corsa, spettacolare. I piccoli sono incalzati ai lati dai babi, insopportabilmente impiccioni. Arrivo alla basilica tutti ansimanti, ma pieni di gioia davanti al portone.

Foto Ceri piccoli 2016

La messa nella Chiesetta dei Muratori

A questo punto i piccoli alunni salgono in cattedra e danno una lezione magistrale. Il 15 maggio il capodieci di Sant’Ubaldo entrò nel chiostro, chiuse la porta e scavijò, lasciando tutti di stucco. Ma come! proprio quest’anno, in cui si aprono tutte le porte delle chiese, quella del nostro patrono Ubaldo viene chiusa?

Cosa fanno i nostri piccoli prìncipi? Si abbracciano, e festosamente girano intorno al pozzo insieme. La purezza dei loro sentimenti trionfa! Quando si stabilisce un rapporto di amicizia, come scrisse Saint–Exupéry ne Il Piccolo Principe, questo diventa sacro, indissolubile.

Così si sono comportati i piccoli ceraioli con il pensiero che l’amicizia è un valore assoluto. E se c’è rivalità nella corsa, lassù tutto si deve ricomporre in un abbraccio collettivo. I colori delle camicie sbiadiscono agli ultimi raggi del sole per diventare candide come lo spirito di questi fantastici ceraioli.

Professor Adolfo Barbi – Foto Photostudio e Simone Grilli