Raffaele Cannizzaro: “Emerge la necessità di governare tale processo, di vederlo per quello che è, domandandosi cosa si possa fare per gestirlo, creando occasioni di crescita per tutti, senza scadere in inutili recriminazioni e demagogie

GUBBIO – “Immigrazione: quali politiche di accoglienza e integrazione”, è il tema dell’incontro pubblico che si è tenuto martedì 12 aprile nella Sala Consiliare del Comune in piazza Grande.

Foto Immigrazione

Il tavolo dei relatori in Comune

Erano presenti il Prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, il sindaco Filippo Mario Stirati e la vice sindaco Rita Cecchetti, e don Fausto Panfili vicario generale del Vescovo Mario Ceccobelli. Ampia partecipazione da parte dei cittadini eugubini, nonostante il fatto che l’incontro sia stato anticipato rispetto l’orario prefissato; fatto che ha evocato non poche polemiche nei giorni scorsi.

L’incontro si è aperto con l’intervento del sindaco Filippo Stirati, che ha messo in evidenza la necessità di un governo razionale del fenomeno migratorio richiamando i valori fondanti di ogni comunità.

Noi crediamo nella solidarietà e nell’accoglienza verso i più deboli, è necessario avere un atteggiamento di disponibilità; ma ciò non significa non governare questo processo, è necessario fare chiarezza senza facili demagogie”, ha sottolineato il Sindaco di Gubbio, che ha poi aggiunto:  “L’operato dell’amministrazione è in linea con le direttive del governo e nel rispetto dei vincoli e trattati internazionali“.

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L’intervento di Stirati

La vice sindaco Rita Cecchetti ha spiegato la dinamica dell’azione dell’amministrazione comunale e la particolare situazione di emergenza in cui ha operato. Nel 2014 ci fu un incontro in Prefettura in cui la giunta comunale fu avvertita dell’arrivo di rifugiati politici, i quali arrivarono poche settimane dopo. Fu una situazione di prima accoglienza, in cui iniziò la collaborazione esterna del comune, il quale faceva da mediatore tra diverse associazioni.

Il comune ha colto l’opportunità di incrementare il suo ruolo partecipando al bando SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Il Sistema è costituito dalla rete degli enti locali che, per la realizzazione dei progetti di accoglienza, accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.

Gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

La vice sindaco Cecchetti, ha messo in evidenza come l’intervento economico sia compreso all’interno di questo servizio e preveda il coinvolgimento di assistenti sociali già in servizio e l’impiego di locali già esistenti

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Cittadini in sala consiliare

Dibattito con associazioni e cittadini

La cittadinanza ha messo in evidenza la necessità di una maggiore chiarezza rilevando la difficoltà di impiego e utilizzo degli immigrati alla fine del periodo biennale di copertura finanziaria del bando Sprar. Sono state espresse preoccupazioni che i profughi finiscano per elemosinare spiccioli davanti ai super mercati o nel peggiore dei casi a delinquere.

I rappresentanti delle associazioni hanno chiarito la natura del loro intervento, evidenziando come i rifugiati siano inseriti in un processo di integrazione, il quale preveda attività formative e di inserimento lavorativo, che in alcuni casi hanno avuto buon esito. Cidis Arci e Caritas si sono da tempo attivate in un progetto collaborazione e condivisione che impiega gli immigrati in attività lavorative che coinvolgono l’associazione Aratorio Famigliare, atttività agricola e di accoglienza verso i più bisognosi.

Il presidente della Caritas Roberto Revelant ha chiarito l’importanza del volontariato e della sinergia di forze diverse come base di una reciproca ed equanime convivenza.

Significativo l’intervento del consigliere comunale Gianni Menichetti, che si è appellato alla collaborazione al fine di evitare pericolose degenerazioni. “Quella dei rifugiati che scappano da situazioni di guerra è una tragedia di ordine mondiale, abbiamo il dovere di accogliere e garantire una civile convivenza”. Menichetti ha rilevato la necessità di distinguere i comportamenti individuali dall’identità delle persone e dei gruppi, evitando fallaci generalizzazioni.

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Il Prefetto Raffaele Cannizzaro

L’intervento del Prefetto Raffaele Cannizzaro

E’ intervenuto poi il Prefetto assumendosi la responsabilità della gestione di questo processo, acuito dalla vicinanza dell’Italia a stati africani in perenne conflitto.

“Ci troviamo a gestire un fenomeno di grandi dimensioni, molti individui attraversano il Mediterraneo per ragioni umanitarie. Non è al momento possibile evitare questo fenomeno, l’Italia con le sue autorità sta tentando, anche attraverso accordi bilaterali, di gestire un fenomeno inarrestabile”.

Raffaele Cannizzaro ha spiegato che quello che stiamo vivendo è uno tra i tanti esodi che l’umanità ha conosciuto nel corso della sua storia, per cui più che un emergenza è un fenomeno ordinario che proseguirà nei prossimi anni. Ha citato poi l’esempio di come tra il 1997 e il 2002 l’Italia abbia visto arrivare un enorme flusso migratorio, eppure non creò rilevanti proteste in quanto funzionale al modello e alla forza di sviluppo del sistema economico e produttivo dell’epoca.

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La Visita al Coppiolo

Emerge la necessità di governare tale processo, di vederlo per quello che è, domandandosi cosa si possa fare per gestirlo, creando occasioni di crescita per tutti, senza scadere in inutili recriminazioni e demagogie. Vi è una correlazione positiva tra il numero di immigrati e l’apertura di nuove aziende, a fare da corollario alla tesi di una funzionale e razionale gestione del fenomeno migratorio“, ha concluso il Prefetto.

La giornata si è conclusa con una visita al Centro di prima accoglienza del Coppiolo, in cui il Prefetto assieme ai vertici dell’Amministrazione comunale e le associazioni Arci e Cidis, ha visionato i locali in cui sono accolti gli immigrati e li ha conosciuti di persona.

Alessandro GalassiFotografie Cronaca Eugubina