E’ stato presentato il lavoro progettato nel 2019 dal compianto ceramista eugubino Gaetano Rossi, al quale era stato affidato l’incarico di realizzare le brocche per l’edizione del 2020 in seguito annullata. 
Lo storico dell’arte Ettore Sannipoli: “Gaetano ha lasciato un progetto, e noi lo abbiamo ripreso, e siamo riusciti a realizzare le Brocche nelle forme che lui aveva immaginato“.

GUBBIO – Un appuntamento tradizionale dei giorni che precedono la Festa dei Ceri, è l’inaugurazione in via Badassini dell’esposizione “Brocche d’autore“, promossa e organizzata dal Maggio Eugubino con il patrocinio del Comune di Gubbio.

Per l’occasione sono intervenuti il sindaco Filippo Stirati, il Presidente del Maggio Eugubino Marco Cancellotti, il Cappellano della Festa dei Ceri don Mirko Orsini e lo storico dell’arte Ettore Sannipoli. Le Brocce d’autore rimarranno esposte fino al 2 giugno prossimo.

L’iniziativa consiste nella creazione di inedite Brocche dei Ceri da parte di artisti della ceramica informati sulla tipologia di questi manufatti, nonché sulla funzione e sul valore simbolico dei ‘contenitori rituali’, secondo le interpretazioni fornite dai principali studiosi della Festa dei Ceri dall’800 ai nostri giorni.

La creazione delle Brocche d’autore 2022 è stata affidata al perugino Nicola Renzi e allo spagnolo Arturo Mora Benavent. Per quanto riguarda Gubbio, è stato presentato il lavoro progettato nel 2019 dal compianto ceramista Gaetano Rossi, al quale era stato affidato l’incarico di realizzare le brocche per l’edizione del 2020 in seguito annullata.

Prendendo la parola, il Sindaco Stirati ha detto: “Anche in questo settore Gaetano Rossi ha espresso grande attaccamento, sensibilità, manualità, passione nel segno delle tradizioni artistiche eugubine. Lo ricordiamo con grande affetto. Merito di questa esposizione è del Maggio Eugubino che la cura e la realizza. 

E’ una prova audace di interpretazione in chiave moderna della tradizione artistica. Noi dobbiamo guardare indietro, forti delle nostre tradizioni, ma per guardare avanti e al futuro“.

Don Mirko Orsini ha detto: “Da queste opere si coglie la sensibilità, l’amore per l’arte e la passione per le tradizioni che hanno guidato i tre artisti nel realizzare le Brocche“.

Lo storico dell’arte Ettore Sannipoli ha ricordato come Gaetano Rossi, per la sua prematura scomparsa, non abbia fatto in tempo a realizzare le opere. “Però Gaetano ha lasciato un progetto, e noi lo abbiamo ripreso, e siamo riusciti a realizzare le Brocche nelle forme che lui aveva immaginato“.

Viviana MaringelliFotografie Cronaca Eugubina