Il Vescovo Luciano: “Antonio è nella sua umanità e santità un importante compagno di viaggio anche in questo tempo, dove c’è bisogno di vivere la vita con responsabilità. Preghiamo Antonio, che ci renda vigili e responsabili di fronte a quello che stiamo vivendo“. 

I Capodieci

Il Sindaco Stirati: “Sono su uno stradone dove faccio fatica a vedere il cambio, la salita è durissima, ma dobbiamo riconquistare le nostre relazioni e la nostra Festa”.
Alfredo Minelli: “Un saluto speciale al Primo Capitano, con la certezza che il momento particolare che sta vivendo sarà presto superato”.

GUBBIO – Oggi, lunedì 17 gennaio, Gubbio ha celebrato la festa di Sant’Antonio Abate secondo un programma essenziale messo a punto dalla Famiglia dei Santantoniari nel pieno rispetto delle normative anti Coronavirus, limitando le celebrazioni ai soli riti religiosi.

La giornata è iniziata con la Messa delle ore 9.00 nella chiesa di San Secondo celebrata dai Canonici Regolari Lateranensi. Nel pomeriggio alle ore 15.30 si è tenuta la Benedizione degli animali presso la vecchia Chiesa di Madonna del Ponte organizzata dalla Parrocchia e dal Circolo Anspi.

Don Gabriele ha parlato della figura storica di Sant’Antonio Abate e ha benedetto gli animali: è stata una cerimonia semplice, sono stati benedetti cani, gatti, pony, cavalli adulti, pappagalli.

Alle ore 18.30 a San Pietro si è tenuta la Santa Messa in onore di Sant’Antonio Abate celebrata dal Vescovo Luciano Paolucci Bedini, insieme al cappellano dei Ceri don Mirko Orsini e al cappellano della Famiglia dei Santantoniari don Marco Cardoni.

La funzione religiosa è stata trasmessa in diretta da Trg e nei social attraverso il canale Facebook della Diocesi di Gubbio. Per l’occasione erano presenti i Capodieci della Festa dei Ceri, i Capitani, i Presidenti delle Famiglie ceraiole, i Presidenti del Maggio Eugubino e dell’Università dei Muratori, oltre al Sindaco Stirati.

Il Vescovo Luciano Paolucci Bedini

Nell’Omelia, il Vescovo Luciano ha detto: “Nella vita abbiamo bisogno di incontrare dei buoni esempi, quando la vita di un nostro fratello risplende per la semplicità e l’impegno personale e verso gli altri, lo fa in una maniera che ci fa comprendere che quella è la strada giusta, e crea comunione, rispetto, fraternità, allora quando abbiamo di fronte figure di questo genere il nostro cuore si rassicura. 

Abbiamo bisogno di prove che si può stare al mondo facendo il bene ed evitando il male. Dico tutto questo con riferimento a Sant’Antonio, che vive la vita in pienezza e condivide la responsabilità con gli altri. Antonio è un esempio di vita adulta e responsabile, capace di seminare la pace e il bene.

Il Vangelo ci racconta, che quando la persona chiese al Signore come si vive la vita pienamente, e Gesù risponde ‘se vuoi essere perfetto vendi tutto e dallo ai poveri’, questa risposta è la risposta che ha riempito il cuore di Antonio. 

Antonio lotta duramente contro il male, che, con l’aiuto di Dio, sconfigge e supera. Antonio non sentirà mai nessuna creatura umana sua nemica. Antonio è un uomo che sa vedere il bene di Dio, ed evita il male.

Per cui credo che sia nella sua umanità e santità, un importante compagno di viaggio anche in questo tempo, dove c’è bisogno di vivere la vita con responsabilità. Preghiamo Antonio, che ci renda vigili e responsabili di fronte a quello che stiamo vivendo“.

Sono state recitate la “Preghiera a Sant’Antonio Abate” scritta da Pietrangelo Farneti in occasione della visita ad Arles in Francia il 2 novembre 2002, e la “Preghiera del Ceraiolo” composta dall’avvocato Giorgio Gini a Gubbio il 14 settembre 1977.

Il Presidente Alfredo Minelli

E’ quindi intervenuto con un discorso commosso, il Presidente della Famiglia dei Santantoniari, Alfredo Minelli: “Ringrazio il Vescovo per le belle parole che ci ha donato durante la benedizione dei piccoli Santantoniari e un saluto speciale al Primo Capitano, con la certezza che il momento particolare che sta vivendo sarà presto superato.

Da due anni le nostre vite sono cambiate e sono tese a superare la pandemia. Un clima anche pesante che mette in difficoltà la nostra felicità, lutti e dolori, che portano ad una malinconia silenziosa. Bisogna fare appello a tutta la nostra forza per vincere rassegnazione e tristezza.

Che questa giornata sia un modo per dirci che noi siamo sempre gli stessi, fatti di fedeltà alla tradizione, più attenti a chi soffre, a chi rischia di dimenticare il modo di vivere la nostra Festa. Prepariamoci a viverla con restrizioni, limiti, che rispetteremo, ma non per questo rinunceremo a essere quello che siamo. 

I nostri cuori si fondono in amore e fedeltà, saremo sempre una voce sola, canteremo Primavera baciata dal sole perché tutta la città senta la nostra voce“.

Il Sindaco Stirati

Per ultimo è intervenuto il sindaco Filippo Stirati: “Le parole del Presidente ci hanno toccato tutti in maniera forte.

Questa giornata ci unisce come non mai, mai come in questo periodo ho vissuto così intensamente questi momenti religiosi, mai come ora li ho trovato privi di conformismo. E ringrazio il Vescovo per le riflessioni così profonde che ci dona sempre.

Sono su uno stradone dove faccio fatica a vedere il cambio, la salita è durissima, ma dobbiamo riconquistare le nostre relazioni e la nostra Festa. In una giornata così suggestiva, che ha richiamato tutte le generazioni, in un momento come questo vogliamo esprimere la forte intenzione di riprendere la nostra Festa.

E stiamo lavorando per questo. Stiamo mettendo in campo tutta la forza istituzionale, questo è l’impegno in omaggio di Sant’Antonio e per i Santi.

E lo dobbiamo fare anche per tutti gli eugubini che ci hanno lasciato. Il mio è un solenne impegno di fronte a voi. Un saluto pieno di affetto al nostro Primo Capitano che speriamo di avere di nuovo presto con noi“.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina