Riccardo Nencini: “La ragione per la quale ho accolto l’invito è che Gubbio si trova in un’area che ha bisogno di un aiuto forte. Occasioni come queste servono a pensare alla città del futuro, ma anche a dare messaggi di serenità

Foto Riccardo Nencini

Stirati e Nencini

GUBBIO (F.C.) – I lavori del workshop “L’Oro di Gubbio” proseguiranno anche nella giornata di oggi (sabato 8 aprile). Intanto ieri, dopo l’intervento mattutino del sindaco Filippo Stirati e della Soprintendente Marica Mercalli, nel pomeriggio hanno parlato a Palazzo Pretorio il vice ministro delle infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini, l’architetto Leopoldo Freyrie e l’assessore comunale Alessia Tasso. 

Riccardo Nencini (viceministro Infrastrutture e Trasporti): “La ragione per la quale ho accolto l’invito è che Gubbio si trova in un’area che ha bisogno di un aiuto forte. Occasioni come queste servono a pensare alla città del futuro, ma anche a dare messaggi di serenità. Noi stiamo provando a riscrivere il piano delle città italiane perché ci siamo accorti che le città non sono cambiate e le risorse spese sono state parziali. C’è un invecchiamento della popolazione alto, questo genera la scarsa mobilità.

Foto Riccardo Nencini

Stirati e Nencini

Non so se Gubbio, come altre città, ha degli immobili che, finita la propria funzione, rischiano di essere dispersi. Sono punti caratteristici delle città italiane, quindi aumenta il desiderio della mobilità, che è anche un desiderio di mobilità interna. L’altra cosa che dovremmo portarci dietro per un periodo penso lungo sono forme di fragilità sociale non solo legate a fenomeni di migrazione.

Queste sono città che si governano se si ha una cultura più forte e si potrebbe provare a fare delle azioni di promozione sulla specificità del territorio. Ci sono misure tali che consentono di generare su una comunità medio piccola effetti che possono moltiplicare la positività sul territorio“.

Architetto Leopoldo Freyrie: “Il processo partecipato è molto importante, non è un lavoro accademico, ma molto pragmatico. Il risultato finale può accadere se c’è una collaborazione tra pubblico e privati“.

Foto Riccardo Nencini

Stirati, Nencini e Tasso

Assessore Alessia Tasso: “Dobbiamo inquadrarci nel mutamento dei paradigmi rispetto agli anni scorsi, due dei quali la globalizzazione e la crisi economica. Questo ci porta ad individuare una politica di riuso che ci può portare allo sviluppo. Queste partono da quello che esiste nelle nostre città dal patrimonio culturale e materiale.

Le finalità riguardano la riorganizzazione degli accessi, il riequilibrio degli usi della città e la valorizzazione del patrimonio. Il lavoro si svolgerà su tre tavoli che non propongono soluzioni, ma spunti di riflessione.

Gli scenari sono 4: ‘Le porte, l’uso della città e la mobilità‘, con una particolare attenzione su Piazza Quaranta Martiri che presenta una stratificazione di funzioni diverse e apparentemente incompatibili e sull’utilizzo della città sbilanciato verso ovest.

Foto piazza della Signoria

Piazza della Signoria

Un altro scenario è quello della rigenerazione della città nuova, Gubbio presenta molte frazione anche lontane dal centro storico, che sono cresciute prevalentemente vicino alle strade. Vogliamo capire se nelle frazioni hanno un’identità. Qui è molto elevato il senso di appartenenza alle frazioni che hanno degli elementi che li contraddistinguono. Vogliamo anche capire quali sono gli spazi dove gli abitanti delle frazioni possono incontrarsi.

Il terzo scenario è il riuso degli spazi per attivare energie, spazi che potrebbero essere la palestra di San Pietro, un altro spunto è quello del posizionamento di un mercato coperto. Un altro spazio è l’ex Mattatoio, che si trova appena fuori il centro storico o Piazza Grande che presenta una grande sproporzione perché a parte per i Ceri non viene vissuta come le piazze in altre città.

Il quarto scenario è Gubbio Hub di bellezza, con la valorizzazione degli itinerari urbani tematici ad esempio sull’archeologia, oppure considerare Gubbio al centro anche del legame tra Umbria e Marche, la valorizzazione del saper fare e i tesori immateriali di Gubbio come i colori o il suono del Campanone, molto a cuore agli eugubini“.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina