Il Presidente del Maggio Eugubino Lucio Lupini definisce la replica dello studiolo come il recupero di un brano vitale della storia della città

Foto Lucio Lupini

Lucio Lupini

GUBBIO – Sabato 10 dicembre presso la Casa di Sant’Ubaldo in via Baldassini a Gubbio, si è volta la presentazione del volume “Gubbio Studiolo Replica” a cura di Vincenzo Ambrogi, realizzato dal Maggio Eugubino con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

Alla presentazione sono intervenuti il sindaco Filippo Mario Stirati, il Presidente del Maggio Eugubino Lucio Lupini, il Presidente onorario della Fondazione Carlo Colaiacovo, il Direttore di Palazzo Ducale Paola Mercurelli Salari, oltre alla fondamentale testimonianza di Giuseppe Minelli della ditta esecutrice della replica dello studiolo.

Foto Casa di S.Ubaldo

La presentazione si è tenuta alla Casa di S. Ubaldo

All’interno della guida si ripercorre tutta la storia dello studiolo. A partire dal 1673 quando le tavole dipinte furono smontante e trasportate a Firenze, la vendita nel 1937 ad Adolph Loewi (mercante d’arte tedesco di origine ebraica ed il successivo trasferimento a New York nel 1939) sino al progetto  “Progetto Studiolo” formulato da un gruppo di cittadini eugubini che prevedeva la realizzazione di una replica e la ricollocazione nel sito originario, Palazzo Ducale.

Nel 2002 il “Progetto Studiolo” viene proposto dall’associazione Maggio Eugubino alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Nel 2003 sono stati presentati i primi due pannelli e nel 2009, precisamente l’11 settembre 2009 viene inaugurata dal Ministro dei Beni Culturali On. Sandro Bondi, la replica dello studiolo.

Foto Casa di S.Ubaldo

Il Cavaliere Carlo Colaiacovo

Il Presidente del Maggio Eugubino Lucio Lupini definisce la replica dello studiolo come il recupero di un brano vitale della storia della città, un luogo simbolo delle varie categorie del sapere, delle scienze, della musica, delle arti, della letteratura, capace di richiamare alla mente continuamente quali sono i terreni di cultura che rendono possibili percorsi inequivocabili di crescita dell’uomo.

Una operazione che amerei definire conservazione del sapere“, afferma Lucio Lupini.

Daniele Cavaleiro – Foto Pauselli