Una città quasi deserta per il ponte pasquale, che ha visto hotel, ristoranti e attività non raggiungere minimamente gli obiettivi che per natura è abituata a toccare.

Via dei Consoli – foto Host

Una città che ha accolto visitatori che hanno avuto una permanenza di qualche ora e nulla più, passando quindi solo la mezza giornata per poi dirigersi verso altre località. E così già dal tardo pomeriggio di domenica o lunedì, una città completamente svuotata. 
Il nuovo sistema di parcheggio in Piazza 40 Martiri che è collassato in due mezze giornate di affluenza, con file chilometriche e visitatori innervositi per le poche spiegazioni e la complessità delle procedure“. 

GUBBIO – Il comparto turistico eugubino trova una brutta sorpresa nell’uovo di Pasqua: a differenza delle altre città umbre, dove i risultati riportati oggi dai media regionali raccontano di mete con presenze record, il ponte pasquale a Gubbio, atteso da tutto il settore commerciale e turistico, e che un tempo significava la ripartenza della stagione, in questo 2023 ha saputo scrivere la sua pagina peggiore.

Presenze al di sotto della media e del passato, e soprattutto una permanenza minima, limitata a qualche ora pomeridiana.

Già nel 2022 il campanello di allarme per la città di Gubbio era stato evidenziato dalla posizione in classifica delle città a maggiore affluenza turistica. L’ottavo posto regionale doveva far capire che per il 2023 c’era l’esigenza di affrontare la programmazione turistica con maggiore attenzione e sicuramente con un’azione tempestiva.

L’Associazione Host, a più riprese e per anni ha chiesto, o meglio implorato, una promozione più attenta e mirata alla creazione di eventi ed iniziative per il periodo pasquale, e non solo. Purtroppo nel 2023, non bastano le magnificenze architettoniche come veicolo di attrazione per un turista che ha un paniere di scelte enorme e che soprattutto cerca l’unicità delle esperienze.

Gubbio potrebbe essere quell’esperienza unica come lo sono tante altre città della regione, ma manca di comunicazione; purtroppo questa città ancora una volta prova a mettersi il suo vestito più bello chiamato “turismo” ma, poi, non sa indossarlo.

Una città quasi deserta per il ponte pasquale, che ha visto hotel, ristoranti e attività non raggiungere minimamente gli obiettivi che per natura è abituata a toccare.

Una città che ha accolto visitatori che hanno avuto una permanenza di qualche ora e nulla più, passando quindi solo la mezza giornata per poi dirigersi verso altre località. E così già dal tardo pomeriggio di domenica o lunedì, una città completamente svuotata.

Risultato: la tanto decantata ricerca dei posti letto nella città di Gubbio crolla pesantemente già dalla prima festività dell’anno. I posti letto, sì, servono alla città ma questo quando c’è un evento mirato e organizzato; per tutto il resto dell’anno la necessità non sussiste se il trend rimane tale.

Il settore dell’ospitalità ha cercato di crescere, di evolversi verso i nuovi standard alberghieri e della ristorazione; chi viene è soddisfatto di dove alloggia e di dove mangia, ma questo poi non trova riscontro nei servizi che offre la città.

Un caso su tutti? Il nuovo sistema di parcheggio in Piazza 40 Martiri che è collassato in due mezze giornate di affluenza, con file chilometriche e visitatori innervositi per le poche spiegazioni e la complessità delle procedure per poter pagare un posto auto, cosa che oggi in molte città si può fare comodamente anche dal proprio cellulare.

Il nuovo, se vogliamo chiamarlo così, parcheggio di Piazza 40 Martiri obbliga invece a dover pagare solo con monete e non accetta banconote o carte di credito. Ecco così servito il primo “impatto moderno” della città di Gubbio.

Dopo aver messo in difficoltà il visitatore che sosta a Gubbio poche ore, si passa allo scoraggiamento totale di colui che sceglie di pernottare nella città. Non solo perchè affronta la procedura sopra indicata ma perchè deve confrontarsi con la modulistica che le strutture ricettive sono obbligate a fornire.

Siamo sicuri che in questo modo si può aspirare ad allungare la permanenza dei visitatori a Gubbio? La premura che il nostro comparto ha verso i visitatori ci ha portato oggi a rivolgere un ennesimo e nuovo appello all’Amministrazione tutta.

Di fronte all’inizio di una nuova stagione vorremmo essere fiduciosi che si pensi a questa città con una mente imprenditoriale, prevedendo in anticipo tutte le difficoltà in cui la città incappa ogni anno da aprile in poi.

Una città che oggi paga il prezzo di non aver fatto da tempo passi avanti. Che in un settore con altissima concorrenza come quello turistico, equivale ad aver fatto tanti passi indietro.

Associazione Host