Sono fondi con i quali le attività duramente colpite dall’alluvione del 15 settembre, che sono rimaste chiuse per settimane, faranno fronte alle spese di prima necessità e a quelle sostenute a caldo per riaprire e ripartire con il lavoro. Molto rimane ancora da fare nelle zone alluvionate umbre e marchigiane, dove parte dei detriti trasportati e accumulati dalla piena dei torrenti esondati devono ancora essere rimossi.

Letizia Rughi Fratelli d’Italia Gubbio

La coordinatrice di Fratelli d’Italia a Gubbio, Letizia Rughi, spiega: “Di certo, un grande sussidio economico per la nostra comunità da parte del Governo appena in carica, che fa ben sperare“.

GUBBIO – La notizia è stata accolta dai titolari di attività locali con grande positività, visto che da tempo si aspettava questa misura, che ora è legge dello Stato: il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 4 novembre, ha approvato lo stanziamento di 600 mila euro a favore dei comuni umbri colpiti dall’alluvione del 15 settembre scorso.

I Comuni interessati e che beneficeranno del provvedimento fortemente voluto, si dice in ambito politico, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che conosce bene l’Umbria per esservi stata più volte durante gli anni della militanza politica giovanile in Alleanza Nazionale, interessa in particolare Gubbio, Pietralunga, Scheggia e Pascelupo.

La coordinatrice di Fratelli d’Italia a Gubbio, Letizia Rughi, al nostro giornale spiega: “La stessa somma sarebbe destinata a far fronte ai danni ed alle esigenze più immediate causate dagli eventi metereologici verificatesi il giorno 15 settembre 2022, che avevano portato la precedente dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Protezione Civile.

Di certo, un grande sussidio economico per la nostra comunità da parte del Governo appena in carica, che fa ben sperare“.

Già in queste ore i titolari di attività eugubini colpiti dall’alluvione, appresa la notizia dello stanziamento dei fondi da parte del Governo, hanno subito avviato le pratiche procedurali e burocratiche per l’ottenimento dei contributi.

Non mancano neppure le “note polemiche“, visto che alcuni commercianti si chiedono per quale motivo di questo argomento, di cui nelle Marche ad esempio si parla quotidianamente, non si discute a livello politico eugubino. “Si tratta del futuro di decine di attività che altrimenti avrebbero chiuso“, spiega il titolare di un’attività di Gubbio.

Molto rimane ancora da fare nelle zone alluvionate umbre e marchigiane, dove parte dei detriti trasportati e accumulati dalla piena dei torrenti esondati devono ancora essere rimossi. Approfondimento e interviste in Cronaca Eugubina n.242 di novembre 2022.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina