I fatti risalgono alla notte tra giovedì e venerdì alle ore 3:30 circa, quando Padre e Figlio di 60 e 32 anni, bussano alla porta del “Ristorante San Bartolomeo” per chiedere aiuto: un uomo di 60 anni di Cantiano accusa un forte malore al cuore.

Intervento del 118 nella Galleria Contessa

“Aiuto, papà è morto”, grida il Figlio verso le finestre dell’abitazione. La Famiglia si sveglia, capisce subito la gravità della situazione, e scende in strada. Il titolare del Ristorante applica il massaggio cardiaco e una scarica di defibrillatore presente al “Bar Ristorante”: l’uomo torna a respirare, poi arriva il 118 da Branca e lo trasporta in Ospedale.
Successivamente il 60enne cantianese viene trasferito al Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove al momento sarebbe ricoverato. 

GUBBIO – I fatti che raccontiamo si riferiscono alla notte appena trascorsa nella frazione alluvionata di San Bartolomeo, quando alle ore 3:30 circa Padre e Figlio di 60 e 32 anni originari di Cantiano bussano alla porta del “Ristorante San Bartolomeo” per chiedere aiuto per un grave malore.

Questi i fatti che siamo in grado di raccontare nella nostra ricostruzione giornalistica dell’accaduto grazie a testimonianze dirette: Padre e figlio erano già partiti in emergenza da Cantiano, ed erano diretti all’Ospedale comprensoriale di Branca dove il figlio stava accompagnando il padre che accusava un forte malore al cuore.

Giunti in cima alla Contessa, padre e figlio trovano il semaforo rosso, e senza segnale al cellulare, il figlio che guida l’automobile decide di tornare indietro preso dallo spavento. Ridiscendono in auto dalla Galleria verso San Bartolomeo, e si fermano sul piazzale del Ristorante, visto che il figlio conosce bene il titolare e sa che può contare sul suo aiuto.

Padre e figlio ignorano che presso il Ristorante San Bartolomeo c’è un defibrillatore, la loro decisione di fermarsi lì, è dovuta esclusivamente all’amicizia che li lega al titolare del Ristorante. Lo chiamano a gran voce nel cuore della notte, in particolare il Figlio grida: “Aiuto, papà è morto“.

La Famiglia si sveglia subito e scendono in strada, capendo la gravità della situazione in corso. Il titolare del Ristorante, che ha seguito corsi di formazione per l’utilizzo del defibrillatore, applica un massaggio cardiaco sul 60enne cantianese e poi effettua la scarica con il defibrillatore.

L’uomo torna a respirare, nel frattempo arriva il 118 dall’Ospedale di Branca, l’uomo viene preso in cura dai sanitari e trasportato in Ospedale. Successivamente sarà trasferito al Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove al momento sarebbe ricoverato.

Gli “Amici del Cuore Gubbio” APS con un comunicato stampa comunicano che “la tempestività dell’operazione è stata resa possibile grazie alla presenza di un defibrillatore, posto nei locali del bar ristorante, e di un operatore laico di primo soccorso, formato con apposito corso all’utilizzo dell’apparecchiatura.

L’installazione del defibrillatore nei locali del bar ristorante era avvenuta in passato, a seguito delle sollecitazioni del dottor Claudio Guazzaroni, abitante della zona“.

La titolare del Ristorante e suo marito, ancora scossi per l’accaduto, al nostro giornale dicono: “Non abbandoniamo mai nessuno“.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina