San Giorgio Martire: celebrazione a porte chiuse in ottemperanza delle norme anti contagio. Nell’omelia don Stefano Bocciolesi ha detto: “Il non ancora per noi oggi è la Festa dei Ceri, è l’unione intorno a San Giorgio, ma è questo non ancora che accende il desiderio e ci fa camminare nell’attesa … quella vera! Un’attesa che si illumina di speranza … una speranza che per noi cristiani è una certezza

GUBBIO – Nonostante l’emergenza sanitaria non permetta festeggiamenti e riti religiosi in presenza, continuano come da calendario gli appuntamenti storici dei Ceri in vista del 15 maggio 2021, giorno in cui la tradizione verrà celebrata con momenti simbolici come già accaduto nel 2020.

Nel tardo pomeriggio di oggi (giovedì 22 aprile), a Santa Maria dei Servi in Corso Garibaldi, in occasione delle celebrazioni della Festa di San Giorgio Martire ad onore e gloria, don Stefano Bocciolesi ha officiato a porte chiuse (in ottemperanza alle norme anti contagio) la Messa in suffragio dei ceraioli sangiorgiari defunti.

Per l’occasione erano presenti il Capodieci Fabio Uccellani e il Presidente della Famiglia dei Ceraioli di San Giorgio Patrick Salciarini.

Nell’omelia don Stefano Bocciolesi ha detto: “Seneca, filosofo romano, in una delle sue lettere a Lucillo scrisse ‘Anche se il timore avrà sempre più argomenti, scegli la speranza e metti fine alla tua angoscia’. Mai frase fu più adatta a descrivere questo tempo, senza fermarsi, però, agli argomenti della paura ma ad ergere lo sguardo verso la luce che, timidamente, intravediamo al di là del tunnel in cui siamo confinati.

Ma che cos’è la speranza? E’ un ponte, dice Maria Zambrano, è un impulso che ci destina ad un’ulteriorità, ad uscire da ciò che ci imprigiona e incatena. è la voglia di continuare ad esistere, anche in un clima di incertezza …. E’ la capacità di saper stare nel non ancora sapendolo incerto ma desiderabile …

Il non ancora per noi oggi è la Festa dei Ceri, è l’unione intorno a San Giorgio, ma è questo non ancora che accende il desiderio e ci fa camminare nell’attesa … quella vera! Un’attesa che si illumina di speranza … una speranza che per noi cristiani è una certezza …

Certezza che tutto il mondo e anche il popolo eugubino, come ha affermato Dante Alighieri nell’ultimo verso dell’Inferno, uscirà a riveder le stelle che, per noi, saranno rivestite dei colori dei nostri Santi e della nostra Festa“.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina