Il Direttore della Caritas Diocesana di Gubbio: “Le persone che abbiamo aiutato sono state il 68% popolazione non cittadina italiana, (30% di origine magrebina, 15% origine albanese, 7% proveniente dall’Ecuador, Romania, Ucraina) e il restante 32% popolazione italiana. In questi 10 mesi è che il 60% degli interventi sono legati a richieste di cibo e aiuti economici e un 34% a richieste di lavoro”

Piazza Quaranta Martiri Gubbio

GUBBIO – Il direttore della Caritas diocesana di Gubbio, Luca Uccellani, ci descrive in modo dettagliato il quadro della situazione economica sociale della nostra città e delle difficoltà che i nuclei famigliari stanno attraversando in questo periodo di emergenza sanitaria.

La maggior parte degli interventicosì spiega Uccellanisono stati da marzo in avanti, quest’anno ci sono stati 660 interventi, dalla distribuzione del cibo agli aiuti economici, di cui 400 interventi soprattutto per affitti e utenze. Altri 250 interventi per aiuti di tipo alimentare.

Questi riguardavano proprio la distribuzione di pacchi viveri, di cibo, arrivati dal Banco alimentare dell’Umbria che da sabato 28 novembre fino all’8 dicembre proporrà l’iniziativa della colletta alimentare attraverso delle card che si potranno acquistare e diventerà cibo nei giorni successivi.

Gli aiuti in ambito alimentare sono avvenuti tramite i buoni spesa o facendola direttamente noi e, soprattutto durante il lockdown, portando la spesa a casa delle persone che non potevano muoversi. Abbiamo acquistato generi alimentari per quasi 5000 euro, distribuiti o al centro della Caritas diocesana o direttamente alle persone”.

Croce Rossa Comitato di Gubbio Foto Fernando Sebastiani)

La collaborazione con la Croce Rossa

Luca Uccellani spiega: “Parte degli alimenti che abbiamo acquistato li abbiamo girati alla Croce Rossa di Gubbio. I primi tre mesi della pandemia abbiamo collaborato molto con loro in quanto avevano molta più libertà di noi di movimento specialmente per le consegne a domicilio.

Abbiamo chiesto alla Croce Rossa di supportare almeno una parte delle persone che noi aiutavamo e noi l’abbiamo, a nostra volta, supportata per quanto riguarda gli acquisti di cibo che sono stati portati alla sede della Croce Rossa.

Anche gli aiuti della Caritas Italiana, ricevuti a sua volta da aziende che producono beni alimentari, per la casa e la persona sono stati portati direttamente alla Croce Rossa e poi distribuiti. Questa collaborazione è molto importante perché riusciamo a ottimizzare sia le risorse economiche, alimentari e soprattutto quelle umane”.

Luca Uccellani – Direttore Caritas Diocesana

Aiuti economici

Gli aiuti economici che abbiamo ricevuto sono stati complessivamente di 56.000 euro, di questi 44.000 sono offerte specifiche che sono state fatte per l’emergenza Coronavirus.

Per quanto riguarda gli aiuti economici che noi invece abbiamo dato, compresi sia contributi economici sia acquisto di cibo, sono stati quasi 58.000 euro.

Le persone che abbiamo aiutato sono state il 68% popolazione non cittadina italiana, (30% di origine magrebina, 15% origine albanese, 7% proveniente dall’Ecuador, Romania, Ucraina) e il restante 32% popolazione italiana.

Rispetto all’anno precedente queste percentuali non sono cambiate molto, perché la popolazione immigrata è quella che ha sofferto di più durante la pandemia.

In generale quello che è emerso in questi 10 mesi è che il 60% degli interventi sono legati a richieste di cibo e aiuti economici e un 34% a richieste di lavoro. Rispetto al 2019 c’è stato un certo incremento di bisogni e di interventi da parte nostra”.

Viviana Barbi Fotografie di repertorio