Il Sindaco Stirati: “Tardetti, pur essendo un esperto di informatica, docente con formazione quindi prevalentemente scientifica, ha dimostrato eclettismo, una grandissima capacità di penetrare l’intima essenza della natura umana ed un’ampia apertura intellettuale e culturale

GUBBIO – Si è tenuta sabato pomeriggio presso la sala ex refettorio della Biblioteca Sperelliana la presentazione del libro di poesie “Ritratti di sconosciuti” di Sergio Tardetti, edito da Bertoni.

Hanno partecipato alla presentazione anche il critico letterario Bruno Mohorovich e il sindaco Filippo Mario Stirati. Sergio Tardetti,  68 anni, è perugino di nascita ma in realtà eugubino a tutti gli effetti: infatti da circa 30 anni vive nella nostra città nella quale ha insegnato dal 1981 come docente di informatica presso l’Istituto industriale Gattapone.

Docente  ora in pensione,  impegnato su più fronti in molte associazioni di volontariato, ha deciso di pubblicare una raccolta di 35  sue poesie inerenti il tema della umanità sconosciuta.

Ad introdurre i lavori è stato proprio il critico letterario Mohorovich che ha voluto specificare come la casa editrice Bertoni abbia compiuto “un’azione meritoria nel pubblicare delle poesie tenendo conto che sono in realtà molte le case editrici che tolgono dai loro cataloghi le pubblicazioni di opere letterarie poetiche: una pubblicazione di questo genere è stata a mio avviso una scelta molto felice da parte della casa editrice“.

Il Sindaco Stirati nel portare i suoi saluti, oltre a ricordare la stima e l’amicizia che lo legano a Tardetti,  ha espresso profondo apprezzamento per la sua scelta di pubblicare poesie. “Rappresenta un atto di coraggio e di generosità per la collettività perché significa in fondo donare un po’ di se stessi. È compito della politica sostenere la cultura e dunque anche la poesia pena lo svilimento della vita collettiva.

Tardetti, pur essendo un esperto di informatica, docente con formazione quindi prevalentemente scientifica, ha dimostrato eclettismo, una grandissima capacità di penetrare l’intima essenza della natura umana ed un’ampia apertura intellettuale e culturale“.

Durante la presentazione sono state lette alcune poesie tratte appunto dalla raccolta “Ritratti di sconosciuti” per mezzo di alcuni esponenti della compagnia teatrale eugubina del “Teatro della Fama“. Il critico Mohorovich ha esaminato poi l’opera letteraria di Tardetti: “Protagonisti sono uomini non noti, sconosciuti, comparse in una messa in scena di una commedia umana, sono protagonisti  di vite che rientrano nel più svariato campionario umano e che si lasciano appunto raccontare dalle parole di Sergio.

Sono personaggi indistinti nella loro fisicità ma ben identificati nel loro vissuto e nella loro più intima essenza di essere umani. L’autore cerca di cogliere dietro i suoi personaggi l’essenza della vita, sembra quasi osservarli da lontano e vedere sfilare questa umanità constatandone la sua fragilità“.

Tardetti nelle battute finali della presentazione ha raccontato al numeroso pubblico presente in sala che la poesia è una passione che coltiva da quando era liceale, ma è solo attraverso il ritrovato tempo concesso dalla pensione che è giunto alla decisione di pubblicare i suoi scritti, perché “la poesia è un lavoro in realtà non spontaneo, esige attenzione, lettura e rilettura, rispetto della metrica e dei vincoli da essa imposti e della musicalità dei versi“.

La funzione della poesia per Tardetti è quasi pedagogica, catartica: “Penso ci sia bisogno di rieducare l’uomo ai sentimenti, stiamo vivendo un periodo di disumanità e la poesia riesce a dare la speranza che qualcosa possa cambiare. Occorre aprire un libro, leggere, fermarsi un attimo a riflettere e ragionare sul tempo, su come lo impieghiamo, sulle aspettative che abbiamo nutrito, considerare se la nostra insoddisfazione per la propria vita sia reale o meno“.

Di Fabiana Blasi – Fotografie Cronaca Eugubina