Mariella Marinangeli: “Il teatro rappresenta la realtà, sono le emozioni che a teatro dettano il ritmo di questo gioco

Monica Guerritore: “Il teatro è uno dei luoghi eletti per il viaggio nella propria personale camera oscura, accoglie in platea al buio storie che se hanno al loro interno la fiamma universale del racconto riescono a farsi ascoltare sempre per metafora

GUBBIO (F.C.) – Si è svolta venerdì 12 gennaio, presso la sede di Piazzale Leopardi del “Polo Liceale Mazzatinti”, la quarta edizione della Notte Nazionale del Liceo, in contemporanea con tutti i licei d’Italia.

Il teatroha esordito la preside Mariella Marinangelirappresenta la realtà, ma può anche distorcerla a volte e può guardare a mondi alternativi sempre però seguendo il filo delle emozioni. Sono le emozioni che a teatro dettano il ritmo di questo gioco. Le emozioni sono quelle che sicuramente è in grado di suscitare la nostra ospite”.

La manifestazione si è aperta con l’intervento della celebre attrice Monica Guerritore, che ha parlato del ruolo dei classici nel teatro, parlando nella lectio magistralis anche della sua esperienza personale: “Tutto si sviluppa in un luogo, quello che chiamiamo una camera oscura, è il luogo che è dentro, in fondo a noi, il luogo dell’accorgersi. Avvicinarsi con il cuore, far risuonare il cuore per restituire alle cose la loro verità e memoria.

La preside Maria Marinangeli

Il teatro è uno dei luoghi eletti per il viaggio nella propria personale camera oscura, accoglie in platea al buio storie che se hanno al loro interno la fiamma universale del racconto riescono a farsi ascoltare sempre per metafora.

Molti anni fa, per un’incredibile serie di circostanze, sono seduta nella platea del piccolo teatro di Milano diretto da Giorgio Streller e sono dietro di lui. Ho quindici anni e Giorgio Streller, il più grande regista teatrale del ‘900, ha scelto per interpretare ne ‘Il giardino dei ciliegi‘ la piccola figlia della protagonista, proprio me.

Streller mi disse ‘Non voglio illuminare le loro facce perché ricordati che il teatro è il racconto dell’uomo che diventa il racconto dell’umanità e quindi diventa metafora’. Ogni personaggio racconta un mondo, attraverso le movenze, la propria struttura, la voce, ma tutto è indistinto.

Quando io riguardo, il mio sguardo è diverso, quella notte per me il giardino diventa altro, cioè diventa la fine di un mondo e parla di nostalgia di un tempo che è finito. In un rosone di un teatro di Città di Castello è scritto ‘Essere visti per vedere‘ e questo è il mestiere di un interprete.

Le rappresentazioni che si mettono in scena a teatro raccontano le caratteristiche morali degli individui e si ritrovano in tutte le opere teatrali o narrative, anche contemporanee e sono semplificazioni intuitive che ci permettono di ricollegare inconsciamente ad un personaggio tutte le sue caratteristiche.

E così Achille rappresenta il valore e Ulisse la prudenza, ma non di un uomo, Achille, ma dell’idea di valore che accomuna tutti i forti, così come l’idea di prudenza, Ulisse, rappresenta tutti i saggi.  

È la percezione che mantiene in vita l’ombra, quello che c’è dietro l’opera stessa, non è la riproduzione a creare conoscenza, è l’interpretazione a creare spessore, profondità, sentimento. Nel nostro tempo si riflettono le cose e non si riflette sulle cose”.

Dopo l’intervento di Monica Guerritore, si sono succeduti i saluti istituzionali e le attività organizzate dagli allievi del Liceo Mazzatinti, con la conclusione che ha previsto a mezzanotte la recita dell’Inno a Selene contemporaneamente con tutti i Licei d’Italia.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina