Don Pasquale Criscuolo: “Faremo una serie di giochi sulla vita per i bambini, ci sarà un incontro per i genitori, poi dopo la cena, dal teatrino della parrocchia si partirà con le fiaccole accese, si fa il giro dell’Abbazia per poi andare in Chiesa, dove ci sarà un momento di preghiera

Foto Don Pasquale Criscuolo

Don Pasquale Criscuolo

GUBBIO (F.C.) – Si stanno avvicinando i tre giorni di festività a cavallo tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, ovvero la festa di Tutti i Santi, la commemorazione dei Defunti e Halloween. 

Abbiamo intervistato il parroco di San Secondo Don Pasquale Criscuolo che ha parlato di queste festività, facendo una netta distinzione tra la festa di Halloween, di origine americana e le feste religiose dei primi due giorni di novembre.

Partiamo dal presuppostoha esordito Don Pasqualeche Halloween è una festa americana e non europea, perché l’Europa ha un carattere strettamente cristiano, le sue radici sono di matrice cristiana, dove al centro viene messa la parola di Dio e soprattutto la figura di Gesù Cristo.

E’ importante capire che la festività di Halloween mette in evidenza tutto quello che non appartiene al mondo della nostre fede, perché si esalta la faccia della morte anche con immagini pesanti. Questo mondo non appartiene al mondo della Bibbia, perché il centro della Bibbia è la vita, la nostra Fede si basa sulla Resurrezione.

Foto Don Pasquale Criscuolo

Il parroco di San Secondo Don Pasquale

C’è una grande incoerenza, perché vogliamo togliere il crocefisso, al di là delle diverse religioni, perché ci ricorda la morte, la sofferenza e poi invece viviamo una festa che esalta questo tipo di cose“.

Secondo lei, perché viene celebrata questa festa?

Perché è diventata una cosa neutra, perché si vuole esorcizzare la morte festeggiandola. La conosciamo tutti la morte, purtroppo è uno strappo che si viene a creare nella nostra vita, però è anche l’atto che esprime di più la nostra fede.

E’ forse l’unico momento in cui l’uomo dimostra davvero di avere fede, perché non ha altre ancore di salvezza. La gente ha paura della morte e la prende in giro, ma non è il modo corretto“.

La paura della morteha proseguito il parroco di San Secondoperché siamo troppo attaccati a questa vita e alle cose di questa vita. La fede gioca un ruolo fondamentale, ma deve dare anche delle risposte, non risposte di cortesia o che possono spostare il problema, ma è un prendere in considerazione quell’esperienza di lasciare piano piano questa vita per andare in quella che ci è promessa di Gesù Cristo“.

Foto Parrocchia San Secondo

Parrocchia San Secondo

Come si potrebbe porre l’attenzione su ciò che veramente conta?

Tutto dipende da noi, se noi vivessimo la nostra fede in modo coerente e vero, non avremmo bisogno di combattere nessun’altra festa che ci viene presentata da un mondo che non appartiene a noi. Tutto questo avviene perché c’è poca conoscenza della propria fede e delle nostre festività dell’1 e del 2 novembre, che la Chiesa vive con uno spirito completamente diverso.

La morte ci attende perché ci attende una santità che inizia con il battesimo. Basta vivere bene le festività che noi abbiamo, il 2 novembre non è solo la visita al cimitero, ma rappresenta una riflessione sulla vita. Vuoi capire la morte, vivi bene la vita“.

Organizzerete qualcosa in parrocchia e qual è il messaggio che vuole lanciare?

Foto Chiesa di San Secondo

L’antico cimitero di San Secondo appena restaurato

Il 31 ottobre si svolgerà la Festa della Vita che è aperta a tutti, è una festa che è partita molto dalle famiglie che frequentano la parrocchia. Dopo che mi era stato chiesto il teatrino, una sala della parrocchia, per la festa di Halloween e io non ho accettato, una famiglia mi ha chiesto qualche giorno dopo come fare il contrario della festa di Halloween.

Ci siamo visti e abbiamo valutato che il messaggio che dobbiamo dare quel giorno, la vigilia di tutti i Santi, è proprio la santità della vita, che significa umanizzare nella fede tutto ciò che noi abbiamo per apprezzarlo, amarlo, capirlo di più e per essere a servizio della vita.

Faremo una serie di giochi sulla vita per i bambini, ci sarà un incontro per i genitori, poi dopo la cena, dal teatrino della parrocchia si partirà con le fiaccole accese, si fa il giro dell’Abbazia per poi andare in Chiesa, dove ci sarà un momento di preghiera“.

Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina