Mauro Pierotti, presidente dell’associazione Eugubini nel Mondo, ha affermato che il Capitano dei Ceri in camicia bianca che si vede in primo piano nella storica foto del 15 maggio 1917, è l’eugubino Filadelfo Agostinucci
GUBBIO – E’ iniziato stamane a Palazzo Pretorio il giorno di studi e approfondimenti dedicato a “Gubbio, la Grande Guerra e i Ceri sul Col di Lana (1917/2017)“, con il patrocinio del Comune di Gubbio, del Centanario Prima Guerra Mondiale e della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche.
Presenza d’eccezione al convegno, è quella della professoressa Maria Rita Chelli, nipote del Capitano Rinaldo Chelli, Comandante della 12° Compagnia del 51° Reggimento Fanteria nella quale militavano i soldati eugubini presso il Col di Lana.
Prima dell’inizio del Convegno vero e proprio, Mauro Pierotti, presidente dell’associazione Eugubini nel Mondo, ha affermato che il Capitano dei Ceri in camicia bianca che si vede in primo piano nella storica foto del 15 maggio 1917 che pubblichiamo, è l’eugubino Filadelfo Agostinucci.
“Un evento rilevante – ha affermato l’assessore Augusto Ancillotti – quale doverosa testimonianza e attaccamento della comunità eugubina alle proprie tradizioni identitarie, per le generazioni future che intende rendere omaggio a quei soldati eugubini che combatterono e persero la vita, che spinge ad una riflessione più ampia nel contesto della Grande Guerra e vuole essere l’occasione di un messaggio forte e corale di tutta la città.
L’evento è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale“.
Durante la Grande Guerra persero la vita oltre settecento soldati eugubini. Fu un sacrificio immane che non solo segnò le famiglie coinvolte, ma l’intera comunità di Gubbio per le tante, innumerevoli conseguenze e ricadute che anche queste perdite comportarono nel tessuto sociale e produttivo della città.
I soldati eugubini militarono in tutte le armi, di terra, di mare e di cielo, combatterono su tutti i fronti in cui furono impiegate le truppe italiane. Fra tanta tragedia seppero distinguersi per un’impresa davvero anomala, celebrare la Festa dei Ceri direttamente in zona di guerra, sul Col di Lana, tra le Dolomiti.
A partire dal 1916, così come altrove, anche a Gubbio la Festa patronale era stata sospesa per Regio Decreto ed era impensabile per i nostri concittadini alle armi non celebrare degnamente Sant’Ubaldo, sotto la cui speciale protezione avevano per altro raggiunto il fronte con tanto di “berrettino” benedetto in tasca, preziosa reliquia ubaldiana consegnata a chi si apprestava a partire per la guerra.
Fu così che il 15 maggio del 1917 un copia dei Ceri di Gubbio corsero sul Col di Lana, appena qualche centinaia di metri dietro la prima linea del fronte, tra l’emozione e la commozione di quanti ebbero l’opportunità di partecipare. Insomma, i Ceri “a qualunque costo” come ebbe a ricordare il pittore futurista perugino Gerardo Dottori, testimone oculare dell’accaduto.
Fotografie Eugubini nel Mondo e Cronaca Eugubina