Toni Bellucci: “Opere e realizzazioni di Mirella Bentivoglio sono state donate al Comune di Gubbio, sperando che vengano collocate definitivamente in un apposito spazioRingrazio Mirella perché mi ha portato a dedicarmi alla ricerca e alla sperimentazione nell’ambito dell’arte contemporanea

Foto Mirella Bentivoglio

Mirella Bentivoglio con Toni Bellucci

GUBBIO – Pochi giorni fa, all’età di 96 anni, è venuta a mancare l’artista Mirella Bentivoglio. Mirella iniziò, in età giovanile, la sua carriera da poetessa, con la pubblicazione di raccolte di versi e liriche. Col passare degli anni, decise di provare la nuova forma espressiva di visualizzazione della parola e quindi iniziò ad allestire diverse mostre personali e collettive.

Mirella, inoltre, espose in diverse edizioni della Biennale di scultura di Gubbio, instaurando anche dei rapporti di collaborazione ed amicizia, ad esempio con Toni Bellucci, pittore e scultore eugubino che ha avuto la fortuna di conoscere la signora Bentivoglio e che ha voluto ricordare l’artista a pochi giorni dalla sua scomparsa.

Foto Mirella Bentivoglio

Mirella Bentivoglio

Ho conosciuto Mirella ha raccontato Toni Bellucciin occasione della Biennale di scultura di Gubbio del 1976, curata da Enrico Crispolti e alla quale ero stato invitato. Da quel momento nacque un rapporto di conoscenza e amicizia che è durato per ben quarant’anni.

Mirella era un’amante della nostra città in tutti i suoi aspetti perché la città l’ha stimolata a dare una svolta alla sua carriera. Fino al 1976, il suo rapporto con le arti visive era legato solamente all’ambito della poesia visiva, tuttavia in occasione della Biennale di quell’anno, la città di pietra la stimolò a passare dalla ‘parola’ alla realizzazioni di opere stabili nel nostro territorio”.

Le due creazioni – prosegue Bellucci – furono La poesia all’albero e il famoso Ovo. ‘La poesia all’albero’ fu un’opera temporanea che venne esposta a Gubbio in due diversi momenti: durante il periodo della Biennale del 1976 e nel 1979. Mirella espose un albero che veniva usato nelle campagne eugubine per la coltivazione della vite, un albero che richiedeva decenni di potatura da parte di abili contadini che davano all’albero una caratteristica forma a coppa.

Foto Mirella Bentivoglio

Mirella Bentivoglio nel 1979 al Parco del Teatro romano

Mi ricordo che, passando un giorno per la campagna, la signora Bentivoglio notò una distesa di alberi sradicati e s’informo sul perché fossero stati abbattuti e sull’uso che avevano avuto. Dopo aver ricevuto queste notizie, decise di prendere uno e di collocarlo al centro di Piazza Grande dove viene issato il pennone. L’artista invitò i passanti, che ricordo essersi riuniti lì vicino per la curiosità, a scrivere su dei foglietti il loro pensiero su quest’esposizione. Questi foglietti furono poi messi sull’albero come foglie.

Alla fine di tutto, i foglietti furono presi da Mirella che compose una poesia, che può essere definita la prima poesia scritta dalla città. Poi, nel 1979, l’albero fu esposto, di fronte al teatro romano, capovolto a forma di capanna dove ci fu una lettura collettiva della poesia.

Foto Ovo di Mirella Bentivoglio

L Ovo di Mirella Bentivoglio

La seconda creazione, l’Ovo, fu una opera in pietra collocata a ridosso delle mura, vicino al “buchetto”. L’opera fu eseguita da abili artigiani eugubini, doveva rimanere solo per la durata della Biennale del ’76, ma fu talmente accettata dalla città che restò stabile fino all’accidentale caduta di alcuni anni fa. Si è provato a risistemarla, ma Mirella si rifiutò sempre di dare l’autorizzazione al restauro perché mi disse che doveva trovare una nuova motivazione poetica.

Nel corso degli anni la signora Bentivoglio realizzò varie opere per la città di Gubbio. A dimostrazione del legame che la univa a Gubbio. La città l’ha omaggiata con una mostra nell’ultima Biennale di scultura del 2016, a 40 anni di distanza dalla prima Biennale che ha fatto a Gubbio.

La mostra è stata allestita al Palazzo dei Consoli con la documentazione fotografica delle opere che ricordano tutto ciò che l’artista ha fatto per la città. Opere e realizzazioni che sono state donate al Comune, sperando che vengano collocate definitivamente in un apposito spazio.

Mirellaconclude l’artista Toni Bellucciveniva spesso nella nostra città come mia ospite, perché abbiamo sempre avuto un bel rapporto. La mia ultima mostra insieme a lei è stata fatta nel 2014 a Roma, alla Galleria Cortese e dei Santi. Ringrazio Mirella perché mi ha portato a dedicarmi alla ricerca e alla sperimentazione nell’ambito dell’arte contemporanea”.

Di Ilaria Stirati