Niente più provincie elettive, niente più senato elettivo, e come già stiamo vedendo si sta operando diritti verso la diminuzione dei consiglieri regionali e la creazione delle regioni vaste, ma dove sono i luoghi della democrazia?

GUBBIO – In una intervista al Corriere della Sera del 30 gennaio 1975, l’Avv. Agnelli disse: “Probabilmente dovremo avere dei governi molto forti che siano in grado di fare rispettare i piani cui avranno contribuito altre forze oltre a quelle rappresentate in parlamento; probabilmente il potere si sposterà dalle forze politiche tradizionali a quelle che gestiranno la macchina economica; probabilmente i regimi tecnocratici di domani ridurranno lo spazio delle libertà personali. Ma non sempre tutto ciò sarà un male”.

In questi giorni il Governo italiano si è accinto ad approvare la data per il referendum costituzionale. Alla luce del ricordo della citata intervista sul Corriere della Sera dell’Avv. Agnelli, cerchiamo di capire meglio l’enfasi di tale riforma.

Personalmente ritengo che in questi ultimi anni di famigerata “seconda repubblica”, con la scusa del debito pubblico e della stabilità, ci stanno togliendo la nostra democrazia. Allo slogan “Abbassiamo i costi della politica” stanno demolendo le sedi della democrazia, con questa riforma si elimina anche la possibilità di eleggere i senatori.

Niente più provincie elettive, niente più senato elettivo, e come già stiamo vedendo si sta operando diritti verso la diminuzione dei consiglieri regionali e la creazione delle regioni vaste, ma dove sono i luoghi della democrazia? Mi sbaglio o tutte queste riforme, compresa la riforma costituzionale sulla quale i cittadini sono chiamati ad esprimere la loro opinione, mirano ad un accentramento del potere in modo a dir poco autoritario?

Cerchiamo di capire meglio. La crisi economico-finanziaria che ci troviamo a dover affrontare ha avuto il suo primo segnale nel 2008 con la crisi dei mutui sub-prime negli Usa, crisi causata principalmente da una banca d’affari americana (ndr.). La stessa banca (ndr.), nella persona del suo A.D. (ndr.), il primo giugno 2012 invita a cena a Palazzo Corsi l’allora Sindaco di Firenze e il Primo Ministro del Regno Unito. Lo stesso incontro si ripete il primo aprile 2014 a Londra.

In questo periodo di forte divisione nel paese fra i sostenitori del Si e del No al referendum costituzione, l’Ambasciatore americano in Italia si schiera apertamente per il Si, dichiarando: “Se vince il No l’Italia fa un passo indietro”, cose d’altri tempi!

Ricordo inoltre il documento di sedici pagine, elaborato dalla banca americana (ndr.), in cui si invitano i paesi dell’area Euro, ed in particolare quelli del sud Europa, a fare delle riforme ed a superare le costituzioni definite troppo sinistroide (ndr.). Riflettiamo sui reali motivi di tale riforma costituzionale e lavoriamo per far sì che questo 4 dicembre  2016 sia il primo segnale di una vittoria della democrazia sulla tecnocrazia.

Daniele Cavaleiro