Intervista al pilota eugubino Mauro Rampini, che racconta a Cronaca Eugubina i giorni concitati e comunque pieni di soddisfazioni del 51° Trofeo Luigi Fagioli
GUBBIO – Abbiamo intervistato il pilota eugubino Mauro Rampini che racconta alla nostra Redazione i giorni concitati e comunque pieni di soddisfazioni del 51° trofeo Luigi Fagioli. “La passione per le corse? Tutto merito della mia famiglia” afferma Rampini. Che poi aggiunge: “Stiamo lavorando per poter far correre anche mio figlio Giovanni”.
Allora, Rampini, com’è stata questa salita di casa?
“La gara di casa è sempre particolare, si ha molta pressione. Dopo tutto quest’anno, ho anche debuttato con una nuova macchina da corsa e la sfida è stata ancora più ardua”.
Com’è questo nuovo bolide?
“L’Osella FA 30, motorizzata Zyteck con oltre 500 CV, è un prototipo nato e sviluppato appositamente per le gare in salita. La vettura va veramente fortissimo e ha una guidabilità straordinaria data anche dal peso ridottissimo. Questa di Gubbio era la seconda gara in salita, dopo quella del Campionato Europeo ad Ascoli, devo ancora guidarla molto per riuscire a prendere confidenza e metterla a punto in fatto di assetto e gomme, in quanto abbiamo scelto le Pirelli”.
Quindi la vettura è arrivata da poco e ci state ancora lavorando?
“Da diversi mesi siamo impegnati con lo sviluppo in pista, che è poi proseguito ad Ascoli grazie all’aiuto del Team Faggioli (ndr noto campione fiorentino). Qui a Gubbio, abbiamo dovuto lavorare tanto a causa di alcuni problemi di assetto che abbiamo avuto il sabato mattina nella prima manche di prova. Difatti il tempo effettuato non mi piaceva. I meccanici hanno variato l’assetto e addirittura l’impostazione di guida, sono quindi salito per la seconda manche di prova e il tempo è sceso di 2 secondi”.
La domenica i suoi tempi si sono notevolmente abbassati, che cosa è stato cambiato?
“Di nuovo subito al lavoro, la domenica mattina è stato perfezionato il posto di guida e l’assetto è stato variato una terza volta. Il feeling con la macchina è aumentato ed il tempo è sceso notevolmente nella prima manche di gara. Il pomeriggio, nella seconda manche, il tempo è sceso di un altro secondo, nonostante il tracciato molto scivoloso e per tutti noi, dopo il grande lavoro svolto, è stata una soddisfazione”.
Come riesce a coniugare questa passione con il suo lavoro?
“Prima di tutto devo ringraziare la mia famiglia, sono loro che mi permettono di ritagliare qualche briciolo di tempo per dedicarmi a questa passione, dopo tutto quando lavoro sono sempre a contatto con i motori (ndr nella Rampini Auto srl)”.
A proposito di suo figlio, quando avverrà il tanto atteso debutto?
“Le gare in salita non permettono nessun margine di errore, quindi bisogna prima crescere guidando vetture con potenze giuste in relazione alla propria esperienza. Comunque sia, stiamo lavorando per poter far correre anche mio figlio Giovanni”.
La Redazione