Questa fiamma trasportata in quel luogo che ricorda la morte di tanti uomini, vuole rappresentare un piccolo e semplice gesto per farci riflettere, per dire no alla guerra, all’odio e per ricordare tutti i caduti della Grande Guerra

Foto Fiaccola della Riconciliazione

La Fiaccola stamane alla Vittorina

GUBBIO – Ieri sera (giovedì 4 agosto) è stata accesa in Basilica a Sant’Ubaldo la Fiaccola della Riconciliazione, alla presenza di don Fausto Panfili, don Stefano Bocciolesi, di Mauro Pierotti (presidente degli Eugubini nel Mondo), degli atleti della Gubbio Runners e di tanti cittadini eugubini che per l’occasione sono saliti in vetta al monte Ingino.

In serata la Fiaccola ha raggiunto la Chiesa della Vittorina, a condurla nei metri finali fino alla Chiesetta è stata la signora Marcella Marcelli, grande santubaldara e realizzatrice del fazzoletto bianco con il quale il Sindaco da il via ai Ceri per le girate della sera il 15 maggio.

Foto Fiaccola della Riconciliazione

La Fiaccola della Riconciliazione a S. Ubaldo

Stamane (venerdì 5 agosto) la Fiaccola della Riconciliazione è partita alle ore 6 dalla Chiesetta della Vittorina per risalire l’Italia fino al Col di Lana, dove domenica mattina si terrà la messa officiata da Monsignor Mario Ceccobelli in ricordo delle vittime italiane e austriche della battaglia che fu combattuta dai due eserciti per conquistare la vetta della montagna.

Una battaglia che Papa Benedetto XVI ha definito per la sua crudezza “inutile strage“. Saranno gli atleti della Gubbio Runners a portare la Fiaccola in cima al Col di Lana, correndo per le strade di mezza Italia.

Pubblichiamo di seguito la lettera spedita all’attenzione della nostra Redazione da Mauro Pierotti, lettera che sintetizza lo spirito dell’iniziativa che ha portato all’accensione della Fiaccola della Riconciliazione.

Foto Chiesa della Vittorina

La preghiera di fronte la Chiesa della Vittorina

La lettera di Mauro Pierotti 

La inutile strage come fu definita, da Papa Benedetto XVI, la Grande Guerra, ha trovato sul Col di Lana e dintorni uno dei suoi più tragici palcoscenici. In quei luoghi si realizzò un’ecatombe di giovani vite, che lassù hanno lasciato le loro speranze, i loro affetti, i loro progetti di vita in nome di un qualcosa che spesso nemmeno conoscevano.

Sono trascorsi 100 anni, tanta acqua è passata sotto i ponti…acqua spesso, troppo spesso, tanto torbida che ancora trasmette paura e terrore. Purtroppo la cronaca ci porta, ogni giorno, notizie terribili che dimostrano come ancora siamo ben lontani da una convivenza pacifica e serena del genere umano.

Foto Fiaccola della Riconciliazione

La Fiaccola a Sant’Ubaldo

Questa fiamma, accesa nella Basilica di Sant’Ubaldo, Santo della Riconciliazione, e trasportata, correndo, attraverso le strade di mezza Italia fin ad arrivare nel cratere lasciato dalla Mina che con i suoi 55 quintali di gelatina sconvolse la cima del monte e permise all’esercito italiano di conquistare la vetta del Col di Lana, il 17 aprile 1916, provocando gravissime perdite non solo tra gli austriaci, ma anche tra gli italiani stessi…

Ebbene questa fiamma trasportata in quel luogo che ricorda la morte di tanti uomini, vuole rappresentare un piccolo e semplice gesto per farci riflettere, per dire no alla guerra, all’odio e per ricordare tutti i caduti della Grande Guerra ma anche i caduti di tutte le guerre ancora insanguinano la terra.

Questa fiaccola vuole trasmettere una vera speranza di pace e che pace sia per davvero, ovunqu e per sempre. W Sant’Ubaldo“.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina