Raniero Regni: “Sappiamo che dentro questa Festa c’è un nocciolo duro che vogliamo in qualche modo condividere. Lì dove c’è una volontà, c’è la via

GUBBIO – Tantissimi eugubini si sono riuniti (venerdì 29 aprile) nell’Arengo di Palazzo dei Consoli per assistere all’incontro “Hilariter: sulle spalle, nel cuore“.  Un titolo chiaramente ispirato alla Festa dei Ceri, che domenica 1° maggio vedrà la discesa dei tre maestosi Ceri dalla Basilica di Sant’Ubaldo fino al Palazzo dei Consoli.

Foto Hilariter

Giacchè e Regni

Ha inaugurato la serata Francesco, uno dei ragazzi che ha permesso la realizzazione di questa evento: “Questa è una sala emblematica ed importante per Gubbio e la storia dei Ceri. Stasera però non parleremo della loro storia, ma cercheremo di osservarli con occhi diversi. Capire come mai dopo tanti anni questa Festa continua a farci emozionare e piangere così. Dopo tante riunioni ed assemblee, e prima di addentrarci nella Festa del 15 maggio, oggi i ceraioli sono uniti per un momento di importante ascolto.

Dopo alcuni brani ceraioli recitati da alcuni ragazzi (per l’occasione situati in vari punti dell’Arengo)  ha parlato Raniero Regni: “Vi do il benvenuto nella sala più importante della città, siete benvenuti in casa vostra. Abbiamo ascoltato dei brani che parlano dei Ceri, noi siamo abituati a parlarne spesso. Ma che senso ha scrivere su di essi? L’incontro di questa sera è stato voluto e ottenuto da un gruppo di giovani che in maniera spontanea e libera si sono impegnati per questo.

I Ceri sono una cosa che vista dall’esterno sembra una grande confusione, e invece tutto è organizzato nei minimi dettagli. Questi ragazzi hanno voluto spazzare i discorsi polemici andando alla ricerca di un nucleo forte. Sappiamo che dentro questa Festa c’è un nocciolo duro che vogliamo in qualche modo condividere. Lì dove c’è una volontà, c’è la via“.

Foto Hilariter

La lettura dei brani sui Ceri

Ha quindi parlato l’ospite d’onore Piergiorgio Giacchè: “Non ho le spalle per portare il peso di quest assemblea,  ho poche cose da dire ma voglio fare delle domande. Perché ogni anno la Festa suscita emozioni sempre nuove? Perché gli eugubini si sentono sempre coinvolti? Perché è così difficile spiegarli? Che cosa differenzia la Festa dei Ceri da tutte le altre? Voglio soffermarmi su questa domanda. Le altre feste hanno un carattere diverso, i Ceri sono una domanda aperta, le altre sono risposte concluse.

Le feste vivono come processualità. Perché dopo 800 anni siamo ancora qui con i Ceri? Forse perché saliamo sul monte per ridimensionarci, si sale fino alla cima tutti insieme con gioia e fatica. Per poter uscire da Gubbio non basta affrontare strade orizzontali, bisogna scalare il monte. La cerimonia è una sponda liturgica, una tranche corale che corre.

Foto Hilariter

Sala Arengo gremita di eugubini

La Festa è il 15, la corsa inizia già dal giorno prima. Se aggiornare la Festa vuol dire avere più pubblicità e aumentare il commercio, bisogna anche sapere cosa si perde. Siete sicuri di avere una Festa, o è la Festa che possiede voi? Sono convinto di quest’ultima idea“.

Emanuele GrilliFotografie Cronaca Eugubina