Romanzo storico ambientato nel medioevo, narra la storia dell’inedito ritrovamento di resti umani, in seguito al terremoto del 1492, nella sacrestia della chiesa di Sant’Agostino in Gubbio

GUBBIO – Presentato venrdì 15 aprile nella sala ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana, il nuovo libro di Massimo Capacciola dal titolo “La sentinella dormiente”.  Presenti il sindaco Filippo Mario Stirati e il vescovo Mario Ceccobelli, il magistrato Sergio Matteini Chiari; il coordinamento è stato gestito da Federico Fioravanti giornalista, ideatore del ‘Festival del Medioevo’.

Foto Giuliano Traversini

Giuliano Traversini

La sentinella dormiente”, romanzo storico ambientato nel medioevo, narra la storia dell’inedito ritrovamento di resti umani, in seguito al terremoto del 1492, nella sacrestia della chiesa di Sant’Agostino in Gubbio.

La notizia di tale rinvenimento fu trovata scritta sopra una pergamena circa sessant’anni dopo, mentre il Vescovo Pietro Bembo, appena nominato dal papa per la diocesi eugubina, prendeva possesso del proprio incarico. La trama segue la ricerca di indizi e reperti da parte del Vescovo, illustre letterato, il quale a mano a mano che dipana il mistero dell’identità dei resti si accorge di aver perso la propria.

Foto Teatro della Fama

“Teatro della Fama”

Dopo una breve presentazione da parte dell’autore del libro e dei coordinatori dell’evento è stato il sindaco Filippo Stirati a prendere la parola. Il sindaco ha riconosciuto la capacità letteraria dell’autore, e ha fatto un esplicito apprezzamento per la sua scrittura colta e raffinata e la capacità di strutturare un intreccio ben congegnato.

In particolare lo ringrazio personalmente per aver messo in risalto il valore storico e culturale della città di Gubbio che fa da sfondo alla vicenda e per aver messo in risalto la pluralità delle tradizioni storiche eugubine”.

Foto Massimo Capacciola

Il dottor Massimo Capacciola

Matteini Chiari ha elogiato la validità dello stile, chiaro e appassionante, sottolineando il livello culturale del libro, il quale richiede una certa attenzione considerato lo stile aulico e l’intreccio ingegnoso. Individua nell’amore per Gubbio il filo conduttore del libro.”Voleva raccontare una storia che parlasse di cose serie, e ci è riuscito”.

Si è passati poi alla lettura di alcuni brani del libro riguardanti passaggi salienti e toccanti della storia. Oltre allo stesso Matteini Chiari, sono stati gli attori del “Teatro della Fama”, tra cui Giuliano Traversini, ad interpretare egregiamente i testi.

Foto Sperelliana

La presentazione alla Sperelliana

Suggestiva interpretazione congiunta da parte degli attori del brano inerente il dialogo tra suor Matilde e il Vescovo sulla natura e il significato dell’identità cattolica. Dopo una serie interventi da parte del pubblico presente in sala, che ha dimostrato particolare apprezzamento per il libro, l’evento si è concluso con l’intervento del dottor Massimo Capacciola.

Ho impiegato cinque anni a scrivere un libro ideato in sessant’anni di vita, ogni parola evoca la mia esperienza. Tutti i personaggi mi appartengono, la storia è inventata ma contestualizzata storicamente. Il libro è dei lettori, cerco di trasmettere qualcosa per invitarvi a pensare, dentro ci siete tutti voi”.

Foto Massimo Capacciola

Massimo Capacciola e Filippo Stirati

Il dottor Capacciola ha concluso con un esplicito appello alla lettura, mettendo in evidenza come l’avvento dei social network e un tipo di comunicazione frammentaria e digitale abbia messo in crisi la figura del lettore tradizionale. La lettura rappresenta un mezzo privilegiato per rendersi autonomi e consapevoli.

Alessandrro GalassiFotografie Cronaca Eugubina