Massimo Capacciola: “Quest’opera nasce come una specie di starnuto. Lo starnuto nasce d’improvviso e dopo che lo si fa si avverte un senso di liberazione. Ecco anche io sono arrivato ad un punto della mia vita in cui sento di dovermi e potermi esprimere liberamente, quasi di svuotare il sacco“
GUBBIO – Oggi pomeriggio (venerdì 27 aprile) presso la sala ex refettorio della Biblioteca Sperelliana la presentazione del libro del Dottor Massimo Capacciola dal titolo “La civetta sul comò, opinioni ed obiezioni” edito da Efg editore.
Moderatore il giornalista Federico Fioravanti, ha recensito il libro insieme all’autore anche Padre Luigi Marioli del convento di Assisi. Il Dottor Capacciola medico romano, ma eugubino di adozione, ha presentato la sua terza opera letteraria che diversamente dalle precedenti ( “L’ottava tavola” e “La sentinella dormiente“) non è un romanzo.
Ha dichiarato l’autore: “Il mio vuole essere una sorta di breviario: in effetti è una raccolta di riflessioni da aforismi da cui trarre appunto degli spunti“. Il titolo si rifà alla filastrocca fanciullesca che richiama la figura della civetta, ma la civetta di Capacciola non è l’uccello del malaugurio, non predice eventi luttuosi, non ha accezioni stregonesche.
La sua è la civetta della mitologia greca che veniva raffigurata sulla spalla della dea Atena, la dea della conoscenza, la dea della “sofia“.
“Quest’opera nasce come una specie di starnuto. – ha spiegato l’autore – Lo starnuto nasce d’improvviso e dopo che lo si fa si avverte un senso di liberazione. Ecco anche io sono arrivato ad un punto della mia vita in cui sento di dovermi e potermi esprimere liberamente, quasi di svuotare il sacco.
E’ un libro sulla comunità eugubina con la quale si sa non ho mai avuto un rapporto particolarmente idilliaco. La civetta è un animale che amplifica i messaggi, serve a decodificare ad interpretare la realtà.
Ne abbiamo particolarmente bisogno perché siamo esposti continuamente alla minaccia del conformismo e del pensiero comune: la civetta col suo verso tubante, la sua cantilena deve servire a svegliare le menti dei dormienti. Ecco quindi che essa deve tornare ad essere posizionata sul comò ovvero al centro delle nostre case per risvegliare la nostra capacità critica, intellettuale, i nostri pensieri“.
Di Fabiana Blasi – Fotografie Cronaca Eugubina