Alessandro Sandreani: “Il campo in quel periodo parlava molto eugubino. La squadra viaggiava sulle ali dell’entusiasmo e avevamo calciatori di grande qualità. Soprattutto si parlava la stessa lingua, tutti quanti, con grande umiltà e personalitàSi era venuta a creare un’alchimia fondamentale anche con la gente che ci seguiva e con i tifosi eugubini

La prima rete rossoblù

GUBBIO – La partita contro il Fano porta in mente tante sfide importanti e sempre accese. Una gara che non è come le altre, ribattezzato il derby umbro-marchigiano del nord.

E sabato il Gubbio va a fare visita proprio al Fano che si giocherà il tutto per tutto con la formazione di Pagliari che a sua volta deve fare punti per rilanciare il ko interno contro il Pordenone. Una gara vitale per il proseguo del campionato in ottica salvezza.

Tuttavia la partita più affascinante tra le due squadre porta una data ben precisa: era domenica 23 maggio 2010, andata della semifinale playoff di Prima Divisione.

Una sfida particolare perché la squadra allenata da Torrente si impose per 2-1 nel giorno in cui proprio a Gubbio si stava svolgendo la corsa dei Ceri Mezzani. Ma si trattava di una partita cruciale perché poi il Gubbio andò in finale (vincendo anche la gara di ritorno) e raggiunse la C1 sconfiggendo anche il San Marino (in entrambi gli incontri). All’epoca il capitano era Alessandro Sandreani: “Ho ricordi forti”.

Rivaldo

Una frase che dice tutto, poi aggiunge: “Mi ricordo la preparazione della settimana prima con un lungo ritiro. Direi un’attesa anche un po’ snervante anche in concomitanza della Festa dei Ceri. La società ci portò addirittura a Pesaro in ritiro per farci restare maggiormente tranquilli e più concentrati. Però più passavano i giorni e più saliva oltremodo la tensione.

Per fortuna che il campo in quel periodo parlava molto eugubino. La squadra viaggiava sulle ali dell’entusiasmo e avevamo calciatori di grande qualità. Soprattutto si parlava la stessa lingua, tutti quanti, con grande umiltà e personalità”.

Quella formazione scesa in campo a Fano era veramente incredibile: in attacco il tridente Casoli, Marotta e Gomez, a centrocampo un trio con Sandreani, Boisfer e Rivaldo. In porta Lamanna. Tanta roba, niente da dire.

La rete di Casoli

Ma che ne pensa?

Assolutamente, niente da ridire. Però vorrei fare una sottolineaturaIn quel periodo in pochi avrebbero scommesso su Casoli o su Marotta, oppure su Sandreani o su Boisfer che erano ormai due vecchietti in campo. Dico anche che è stata dura costruire quel giocattolino. Una formazione che sapeva abbinare la corsa e la tecnica. Veramente si era venuta a creare un’alchimia fondamentale anche con la gente che ci seguiva e con i tifosi eugubini”.

Dal di fuori c’era la netta sensazione che quella squadra giocava in campo veramente a memoria. Ma era proprio così e il merito di chi è stato?

Ma sì, era proprio così. Credo tuttavia che fu brava anche la Società a prendere dei calciatori giusti al momento giusto. Ovvero esisteva un mix di giovani che avevano tanta voglia di fare strada e di emergere. In aggiunta qualche calciatore anziano come Boisfer, Briganti o Sandreani, che avevamo ancora tanta voglia di dimostrare chi per un modo e chi per un altro.

Alessandro Sandreani

Il mister Torrente poi è stato il grande artefice di tutto quello che è successo. Ma avevamo anche un ottimo zoccolo duro in squadra che reputo essenziale in ogni spogliatoio perché diventa trascinante, altrimenti diventa difficile fare qualsiasi cosa”.

Adesso di nuovo con il Fano in un campo insidioso, un suo consiglio?

Credo che i consigli li darà Pagliari che ha già tanto pelo sullo stomaco, quindi saprà benissimo che sarà una partita tosta. Il Fano è in difficoltà ma si è rinforzato a gennaio prendendo calciatori esperti per la categoria. Nel derby tra l’altro si dà sempre qualcosa in più. Perciò mi aspetto un Gubbio veramente avvelenato in campo con una partita avvincente”.

Di Giancarlo Tomassoli – Fotografie Mauro Pucci