L’assessore Alessia Tasso in Prima Commissione: “Con questi volumi residui di 30.000 metri cubi la discarica avrà una vita in tutto il 2017 e il 2018, vedremo nel 2019 quello che potrà succedere. La situazione è degenerata nel giro di 4-5 mesi, le dinamiche sono molto veloci e ci dobbiamo muovere rapidamente

Foto Prima Commissione

La riunione della Prima Commissione su Colognola

GUBBIO – Alla vigilia dell’importante Consiglio Comunale di giovedì 30 marzo, dove sono in programma l’approvazione del Bilancio finanziario di previsione 2017-2019 e il Documento Unico di Programmazione, si è riunita oggi (mercoledì 29 marzo) la Prima Commissione Consiliare per discutere dell’ordine del giorno presentato dai capigruppo di maggioranza sulla situazione della discarica di Colognola.

Il primo intervento è stato del consigliere Valerio Piergentili, uno dei capigruppo che ha presentato l’ordine del giorno, che ha affermato: “Questo è un ordine del giorno che va nell’ottica di una programmazione sulla gestione della discarica di Colognola. Ci sembrava doveroso e urgente trattarlo col Bilancio perché comunque riguarda tutta quella materia dei rifiuti che incide sulla gestione economica dell’Ente.

Foto Valerio Piergentili

Valerio Piergentili

Ci siamo più volte battuti sul fatto che la discarica di Colognola non è una discarica estromessa dalla logica regionale del ciclo e la gestione dei rifiuti perché sennò si rischia di essere utilizzati quando fa comodo, mentre quando abbiamo la necessità noi veniamo messi da parte. Il primo punto, di fondamentale importanza, è che la discarica venga inserita all’interno del Piano Regionale dei Rifiuti e che la Regione assuma l’onere e l’onore, assieme al Comune di Gubbio, della gestione della discarica.

Un altro punto nel quale crediamo e per rafforzare il fatto che la discarica faccia parte del Piano Regionale è quello dell’aumento delle volumetrie, capire se ci sono i presupposti per essere prorogata la dismissione di Colognola. Credo che serva anche per ribadire una scelta programmatica della maggioranza, dell’Amministrazione e per ribattere a gran voce la necessità dell’inserimento della discrica nel Piano Regionale dei Rifiuti”.

A riprova dell’importanza dell’argomento, anche il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore Alessia Tasso hanno partecipato ai lavori della Commissione ed espresso il loro punto di vista a riguardo.

Foto Prima Commissione

La riunione di mercoledì 29 marzo

Quello che voglio mettere in evidenzaha dichiarato Stiratiè soprattutto la necessità di comprendere il passaggio politico istituzionale fondamentale su questo tema, perché noi è da tempo che mettiamo in evidenza delle criticità di questa problematica e anche la solitudine nel nostro Comune sulla questione, visto che il Piano Regionale dei Rifiuti approvato nel 2009 non ha contemplato esclusivamente la nostra discarica.

È evidente che questo ha creato una situazione di grande difficoltà e unitamente al fatto che noi siamo in presenza di un impianto che ha ridotto notevolmente le proprie capacità di ricezione dei rifiuti. È un argomento delicato con implicazioni non solo a breve, ma anche a lungo termine. Dobbiamo considerare che ad oggi abbiamo poche risorse disponibili per il riambientamento e il post mortem, le poche che al momento siamo riusciti ad accantonare, ma soprattutto dobbiamo considerare che dal 2009 ad oggi il mondo è cambiato, l’Umbria vede una situazione completamente modificata.

La riapertura del Piano Regionale non la chiediamo semplicemente noi, ma è un’esigenza di questo Consiglio Regionale, mi auguro che la Regione Umbria cominci ad assumersi certe responsabilità e faccia certe scelte che riguardano l’equilibrio complessivo del territorio regionale. Di fronte ad una situazione problematica su larga scala, a maggior ragione dobbiamo reinserirci. Sarebbe grave se noi non ponessimo un’esigenza di questa natura”.

Foto Alessia Tasso

Alessia Tasso

Per quanto riguarda i rifiuti e le discariche in Umbriaha proseguito l’assessore Alessia Tassoc’è un quadro che oserei dire emergenziale ad oggi. Abbiamo l’ATI3, vale a dire Foligno e Spoleto che hanno la discarica chiusa in quanto piena, l’ATI2 ha la discarica di Borgogiglione chiusa. Dall’altra parte, tra le discariche che hanno ancora delle volumetrie disponibili e risiedono nell’ATI1, abbiamo la discarica di Bella Danza di Città di Castello e ha 400.000 metri cubi, la discarica di Colognola che ha più 30.000 metri cubi e la discarica Le Crete ad Orvieto dell’ATI4 che mezzo milione di metri cubi.

Se le cose rimangono così, questi volumi bastano all’Umbria per avere un autosufficienza per 3-4 anni al massimo. Questo è il momento giusto nel quadro regionale complessivo per poter intavolare una discussione, avendo dalla parte della ragione delle volumetrie disponibili. Dobbiamo tenere conto che se la discarica dovesse chiudere tra 1 o 2 anni noi non le abbiamo, penso che tante altre soluzioni non ci sono.

Con questi volumi residui di 30.000 metri cubi la discarica avrà una vita in tutto il 2017 e il 2018, vedremo nel 2019 quello che potrà succedere. La situazione è degenerata nel giro di 4-5 mesi, le dinamiche sono molto veloci e ci dobbiamo muovere rapidamente”.

L’ordine del giorno è stato approvato dalla Prima Commissione Consiliare a maggioranza con le astensioni dei Consiglieri Zaccagni, Rughi e Barilari.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina