“Quello che non possiamo accettare come metodo di fare politica è però quel “renzismo opportunistico” del potere, con i cerchi magici, che caratterizzano larga parte del PD non solo a livello territoriale, dove spesso manca una vera discussione politica, con una divisione sclerotizzata per correnti o per ras locali che di fatto vanificano regole e procedure decisionali“
GUBBIO – Accogliamo con favore l’iniziativa di chiamare a raccolta le forze progressiste del continente che si richiamano alla grande famiglia del PSE per rilanciare una politica della crescita economica e del lavoro unitamente ad una iniziativa europea tesa all’innovazione, all’integrazione, alla cultura, ai progetti per i giovani. Gli stessi sindaci riformisti e socialisti delle più importanti città europee stanno lavorando ad un “manifesto” che dia respiro e spessore a questi temi. ‘
Si avverte un bisogno urgente di individuare risposte innovative alle sfide del nostro tempo in materia di occupazione, di coesione sociale e di welfare, di flussi migratori, di ambiente, di sistemi di comunicazione e di relazione, di rigenerazione urbana per una qualità del vivere fondata su di un umanesimo del futuro.
Cosa sia essere sinistra oggi, cosa significhi orizzonte riformatore e soprattutto quali le concrete declinazioni della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza: per queste colossali domande occorre una elaborazione profonda, un apporto culturale ed intellettuale di prim’ordine, leaders dallo sguardo lungo, partiti o movimenti leggeri quanto si voglia, ma capaci di costruire democraticamente progetti per la società e di individuare soluzioni vere alla complessità dei problemi contemporanei.
Noi Liberi e Democratici di Gubbio siamo nati sulla base di queste istanze politiche generali e, al tempo stesso, per un atto di rottura con il PD eugubino sul terreno della democrazia interna, della individuazione della classe dirigente, della trasparenza del tesseramento, nonché sulla esigenza, da noi avvertita come dirimente, di operare in netta discontinuità rispetto alle vicende politico-amministrative dalle quali è scaturito il commissariamento della nostra città.
Abbiamo altresì sempre collocato questa dialettica all’interno delle vicende politiche umbre e nazionali, consapevoli che vizi e difetti del PD fanno parte di una più vasta problematica, a cui sono collegati nodi e destini del governo e del rinnovamento dell’Italia. Il nostro campo di appartenenza è, ovviamente, il centro-sinistra.
Noi siamo alternativi al centro-destra e al Movimento 5 Stelle; di quest’ultimo tuttavia non ci sfuggono i contenuti di novità, provenienti da una frattura che si è prodotta nel Paese, soprattutto per effetto della corruzione di fette cospicue di mondo politico-istituzionale, in buona compagnia con non meno consistenti pezzi di società e di malaffare.
Questa frattura alimenta sfiducia nei cittadini e discredito della politica e delle istituzioni quasi a prescindere. Ciò che contestiamo al Movimento di Grillo è l’autoreferenzialità e un’idea di democrazia e di partecipazione fondata sulla Rete e sull’ortodossia di un “algoritmo” da cui si generano sindaci eterodiretti o scomunicati! A ciò si aggiunge l’ambiguità su cruciali scelte di campo (immigrazione, ad es.) e una difficoltà marcata ad uscire dal recinto delle proprie proposte programmatiche per costruire convergenze e condivisioni. C’è da augurarsi che gli aspetti positivi volti alla rinascita della società italiana alla fine prevalgano con il superamento delle contraddizioni e dei limiti evidenziati.
Quello che non possiamo accettare come metodo di fare politica è però quel “renzismo opportunistico” del potere, con i cerchi magici, che caratterizzano larga parte del PD non solo a livello territoriale, dove spesso manca una vera discussione politica, con una divisione sclerotizzata per correnti o per ras locali che di fatto vanificano regole e procedure decisionali.
Nella complessità delle sfide da affrontare ci si ritrova di fronte una classe dirigente (nei vari ambiti della società) che anche a livello nazionale mostra una grave carenza di capacità di agire e di idee. Renzi ha sicuramente colto alcune esigenze di innovazione, ma non ci si può limitare al signorsì. La politica non può più avere i tempi ed i riti del passato, ma non può nemmeno essere totalmente scarnificata. Una politica nella modernità, ma non un simulacro o un surrogato di essa!
Il centro-sinistra è quello spazio politico e programmatico che noi vogliamo alimentare, arricchire e mantenere in salute. È per questo motivo che siamo promotori di una impostazione politico-programmatica fondata sui principi, sui contenuti e sui metodi a cui ci siamo ispirati, facendo dei percorsi democratici, della trasparenza e della vera partecipazione un autentico discrimine rispetto a qualunque altra idea di città.
Siamo tuttavia consapevoli che si debba guardare avanti e che ogni tentativo di ritornare ai vecchi schemi di una politica di sinistra fatta di opposizione acritica, magari portata avanti da personaggi politici che hanno attraversato tante stagioni, sia destinato all’indifferenza dei cittadini e al fallimento.
La sfida è quella di elaborare percorsi e progetti politici, fedeli ai valori di una sinistra autenticamente riformista ed in grado di dare risposte ai cambiamenti e alle inquietudini che attraversano la nostra società. Società che noi vogliamo strutturata su un principio di uguaglianza delle condizioni di partenza per tutti i cittadini e fondata sull’inclusione anche di chi sta ai margini, soprattutto nell’attuale fase di profonda diseguaglianza sociale.
In questa direzione Liberi e Democratici sono impegnati con tutte le proprie forze.
Liberi e Democratici e Gruppo Consiliare