Lettera aperta della Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio, firmata dalla Presidente Cecilia Passeri, per ribadire l’impegno della CPO a risolvere la condizione di carenza e impoverimento delle risorse del Servizio Consultoriale Alto Chiascio.
Già dalla fine del 2023 il Servizio Consultoriale Alto Chiascio, che garantiva da 40 anni la tutela della salute sessuale e riproduttiva della donna, come previsto dalla legge 405 del 1975 che istituisce i Consultori stessi, ha subito una pesante penalizzazione per la mancanza del ginecologo a tempo pieno che da normativa vigente deve essere presente almeno 32 ore settimanali così suddivise: 14 ore a Gualdo Tadino e 18 ore a Gubbio.
Attualmente le ore di presenza si sono ridotte a massimo 16 ore mensili distribuite in due accessi: un accesso per Gualdo Tadino e un accesso per Gubbio.

Cecilia Passeri

Dopo l’ultimo incontro avvenuto tra la Presidente della CPO, l’Assessore alle politiche sociali e la Direttrice del Distretto sanitario si è riusciti ad avere una ginecologa in pensione con contratto libero professionale che garantisce i due accessi mensili, ma si ritiene imprescindibile che si preveda tale figura a tempo pieno o in base agli standards, nella dotazione organica del Consultorio.

GUBBIO – La Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio nel proprio Programma ha previsto la collaborazione con i servizi della U.S.L. Umbria1 per proseguire anche per l’anno 2025 con l’impegno diretto a monitorare il funzionamento del servizio consultoriale.

La Commissione ha previsto un sostanziale e significativo impegno per rafforzare e per risolvere la condizione di carenza e impoverimento delle risorse del Servizio Consultoriale Alto Chiascio.

La situazione attuale

Già dalla fine del 2023 il Servizio Consultoriale Alto Chiascio, che garantiva da 40 anni la tutela della salute sessuale e riproduttiva della donna, come previsto dalla legge 405 del 1975 che istituisce i Consultori stessi, ha subito una pesante penalizzazione per la mancanza del ginecologo a tempo pieno che da normativa vigente deve essere presente almeno 32 ore settimanali così suddivise: 14 ore a Gualdo Tadino e 18 ore a Gubbio.

Attualmente le ore di presenza si sono ridotte a massimo 16 ore mensili distribuite in due accessi: un accesso per Gualdo Tadino e un accesso per Gubbio. Situazione insostenibile che non garantisce nè i servizi indispensabili nè funge da filtro per l’Ospedale che si vede arrivare situazioni non appropriate perché risolvibili a livello territoriale.

Se da un lato si ritiene importante che dopo l’ultimo incontro avvenuto tra la Presidente della CPO, l’Assessore alle politiche sociali e la Direttrice del Distretto sanitario si è riusciti ad avere una ginecologa in pensione con contratto libero professionale che garantisce i due accessi mensili di cui sopra, si ritiene imprescindibile che si preveda tale figura a tempo pieno o in base agli standards, nella dotazione organica del Consultorio.

Attualmente, il recupero delle liste attesa inerenti le prestazioni consultoriali che non si sono potute evadere nei mesi in cui il medico è mancato è garantito da un medico ospedaliero.

Cosa devono garantire i consultori 

I consultori dell’Alto Chiascio come prevede la Legge, devono poter essere messi in grado di garantire ai giovani, alle donne e alle famiglie: la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento nell’ambito del percorso nascita, nonché l’assistenza completa alla gravidanza

La contraccezione consapevole: vengono fornite informazioni e consulenze sui metodi contraccettivi per promuovere maternità e paternità consapevoli. La tutela delle donne nell’ambito della violenza di genere, la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori femminili, pap test / hpv test, visite ginecologiche completate da eco-office.

L’assistenza nell’interruzione volontaria di gravidanza (L. 194/1978): counseling, ecografia e certificazione,  l’assistenza agli adolescenti nel loro percorso di crescita e l’assistenza psicologica nelle problematiche legate all’età, nonché incontri nelle scuole su affettività e sessualità, la consulenza e il supporto in menopausa.

Cosa chiediamo come Commissione

Data la trasversalità e gratuità dei servizi offerti, uniti ai forti legami con il territorio e le sue realtà istituzionali e associative, i Consultori risultano particolarmente accessibili a chi vive situazioni di vulnerabilità o che fatica ad orientarsi all’interno della realtà locale.

Secondo la letteratura scientifica rappresentano un servizio di base e di equità che spesso funge da filtro per l’accesso ad altre istituzioni, cogliendo quindi per primi i bisogni del territorio e della popolazione che lo abita. Pertanto, l’obiettivo che si vuol raggiungere, è ripristinare l’integrità dell’equipe consultoriale sempre forte per la volontà e la professionalità delle ostetriche che brillantemente continuano la loro attività, anche alla luce del D.M. 77 /22 in base al quale é stato deliberato dalla azienda USL1 il nuovo modello di organizzazione del consultorio nelle “Case di Comunità”.

Tale modello è definito con la Delibera n. 1408 del 25 settembre 2024 che prevede per il Distretto Alto Chiascio la figura professionale di un ginecologo per 32 ore settimanali di cui 18 a Gubbio e 14 a Gualdo Tadino come già precedentemente affermato.

Le linee di indirizzo della Delibera sopra citata, sono ovviamente delle indicazioni per obiettivi da raggiungere, ma non costituiscono la dotazione organica effettiva in direzione della quale questa Commissione intende sollecitare il Direttore Generale perché possa intervenire nel più breve tempo possibile a sanare una situazione sempre più incresciosa per la salute delle donne.

Il D.M. 77del 2022 recita testualmente: “Il Consultorio Familiare e l’attività rivolta ai minori, ove presenti, rappresentano la struttura aziendale a libero accesso e gratuita e sono deputati alla protezione, prevenzione, promozione della salute, consulenza e cura rivolte alla donna in tutto il suo ciclo di vita comprese quelle in gravidanza, minori, famiglie all’interno del contesto comunitario di riferimento. Standard strutturali: un consultorio familiare (CF) ogni 20.000 abitanti con la possibilità di uno ogni 10.000 nelle aree interne e rurali”.  

Un problema grave e urgente

I Consultori Alto Chiascio sono dotati di importanti apparecchi tecnologici, tra cui un nuovo ecografo 4D che potrebbe rischiare di essere sottoutilizzato senza la presenza del medico ginecologo.

Si precisa che il Consultorio alto Chiascio è l’unico che verte in queste condizioni rispetto agli altri 5 Consultori afferenti all’Azienda, i quali presentano tutti almeno uno o più medici di rifermento e con un orario che permette lo svolgimento delle prestazioni previste per legge.

Ricordiamo inoltre che la precedente Commissione aveva segnalato già nell’anno 2024 questo enorme disagio. Che il problema sia grave lo si rileva anche da interventi che vanno in tale direzione apparsi sulla stampa, sia da parte di forze politiche che da parte di cittadini utenti.

Il fatto che si stia tentando di sopperire con modalità diverse come la presenza di una ginecologa con contratto libero professionale, dimostra la buona volontà, ma non risolve il problema.

In attesa di un cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.

La presidente CPOCecilia Passeri