L’11 settembre ricorre la Traslazione del corpo di Sant’Ubaldo, che nel 1194 fu trasportato dalla Cattedrale alla cima del monte Ingino. Quest’anno la Processione si è compiuta con la mitria del XV secolo detta “di Sant’Ubaldo”, che il Vescovo Luciano ha portato fino in Basilica per mostrarla ai fedeli.
E’ realizzata in seta e filo d’oro, ed è ornata dalle figure di due angeli e sei santi in formelle con cornice quadrilobata mistilinea, cioè formata da segmenti rettilinei e archi di curva.
E’ stata oggetto di studio fin dal 1993 da parte degli esperti della Soprintendenza per i beni storici e artistici del Lazio e risulta databile al XV secolo proprio attraverso un’analisi stilistica delle figure.

Il Vescovo Luciano con la Mitria di Sant’Ubaldo in Basilica
Il Vescovo Luciano: “Quando saliamo in Basilica è la lode, portiamo a sant’Ubaldo la nostra storia. Quando scendiamo dal monte Ingino, deve essere la gratitudine. Così rigeneriamo la nostra vita e la fede“.
GUBBIO – Con la Processione dalla Cattedrale in Basilica, sono iniziate le celebrazioni religiose per l’anniversario della Traslazione di Sant’Ubaldo, il cui corpo incorrotto l’11 settembre del 1194 fu trasportato dalla Cattedrale alla cima del monte Ingino, nell’antica pieve dedicata a San Gervasio, dove ora sorge la Basilica dedicata al Santo Patrono.
Tanti eugubini sono arrivati in serata in vetta al Monte Ingino per partecipare alla Santa Messa officiata dal Vescovo di Gubbio Monsignor Luciano Paolucci Bedini.
Come da tradizione, erano presenti i Rettori della Basilica don Giuseppe Ganassin e don Pietro Benozzi, il Cappellano della Festa dei Ceri don Mirko Orsini, il sindaco Vittorio Fiorucci, i Presidenti del Maggio Eugubino Marco Cancellotti e dell’Università dei Muratori Giuseppe Allegrucci.
I presidenti delle Famiglie ceraiole Ubaldo Minelli, Patrick Salciarini e Ubaldo Gini, i Capitani della Festa dei Ceri 2024 Luigino Bei e Fabio Mariani.
I Capodieci Francesco Morelli (con il capocetta Michele Mosca), Simone Martini (con il capocetta Alessio Carosati), Enrico Provvedi (con il capocetta Roberto Bianconi), oltre alle autorità militari della città di Gubbio.

Mitria ubaldiana in Cattedrale
Mitria ubaldiana
Nei giorni scorsi è arrivata in piazza Grande la mitria detta “di Sant’Ubaldo“, accolta dal suono del Campanone, da numerosi fedeli e cittadini, dai rappresentanti delle famiglie ceraiole, dell’Università dei Muratori e del Maggio Eugubino, dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e dal sindaco Vittorio Fiorucci.
La mitria si trova nella basilica di San Pietro in Vincoli a Roma ed è custodita dall’Ordine dei Canonici regolari lateranensi (Crl) in una teca dorata con piedi leonini e crocetta apicale di bella fattura. Nella chiesa capitolina è conservato anche il famosissimo Mosè di Michelangelo, e vi si trovano molte altre pregevoli opere d’arte e oggetti sacri, che parlano di Gubbio.
È proprio presso la sede della Curia generalizia dei Canonici regolari e del suo ricco archivio storico che ieri ha prelevato la reliquia una delegazione eugubina guidata dal vicario generale don Mirko Orsini e dal rettore della basilica di Sant’Ubaldo, don Giuseppe Ganassin.
La mitria è stata portata in Processione dal Vescovo Luciano e mostrata in Basilica a tutti i fedeli. E’ realizzata in seta e filo d’oro, ed è ornata dalle figure di due angeli e sei santi in formelle con cornice quadrilobata mistilinea, cioè formata da segmenti rettilinei e archi di curva.
Le figure sono molto interessanti per il gusto e la tecnica di realizzazione. La mitria è stata oggetto di studio fin dal 1993 da parte degli esperti della Soprintendenza per i beni storici e artistici del Lazio e risulta databile al XV secolo proprio attraverso un’analisi stilistica delle figure.

Don Mirko e il Vescovo Luciano in Basilica
L’arrivo della Processione in Basilica
All’arrivo della Processione in Basilica, don Giuseppe Ganassin e don Mirko Orsini hanno letto il Vangelo.
Il Vescovo Luciano: “Con questa Processione abbiamo ripetuto il gesto solenne della Traslazione, qui in Basilica Sant’Ubaldo rappresenta un segno di protezione per Gubbio.
Questa mitria è stata sul suo corpo. Questo gesto di arrivare in Processione in Basilica è un rituale di fede, significa tornare vicino al Patrono salendo fin quassù.
Quando saliamo in Basilica è la lode, portiamo a sant’Ubaldo la nostra storia. Quando scendiamo dal monte Ingino, deve essere la gratitudine. Così rigeneriamo la nostra vita e la fede“.
Al termine della breve cerimonia religiosa, è stato cantato “O Lume della Fede“. Don Mirko Orsini ha spiegato che la Mitria ubaldiana rimarrà a Gubbio almeno fino alla Canonizzazione di Sant’Ubaldo.
-RIPRODUZIONE RISERVATA–
Immagini video Pagina Instagram Cronaca Eugubina: https://www.instagram.com/cronaca_eugubina/
Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina