Presentato presso la chiesa della “Natività di Maria” di Palazzolo di Fossato di Vico, il libro è stato curato dall’autore William Stacchiotti e nella parte fotografica da Gabriele Giombetti.
Ogni edicola porta con sé aneddoti, storie, racconti, che contribuiscono a formare, seppur da un’angolazione particolare, la memoria di un territorio. L’auspicio è che il libro diventi una piccola memoria, in questo tempo in cui tutto scorre velocemente, è fluido e sfuggente
Si può verificare che delle 26 edicole o semplici “madonnine”, censite, la quasi totalità è stata realizzata fra il 1954 ed il 1955 ed il motivo è probabilmente riconducibile, secondo gli autori, al fatto che Papa Pio XII promulgò, proprio nel 1954, il primo Anno Mariano della storia in occasione del centenario della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione. 

FOSSATO DI VICO – Nella chiesa della “Natività di Maria” di Palazzolo di Fossato di Vico gremita, è stato presentato il libro: “Edicole e Madonnine sacre a Fossato di Vico”.

Il nuovo volume targato circolo Ora et Labora Aps, è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Perugia ed il patrocinio gratuito del comune di Fossato di Vico. L’opera è stata curata nella parte descrittiva da William Stacchiotti e nella parte fotografica da Gabriele Giombetti.

Il pomeriggio si è aperto con i saluti del parroco don Raniero Menghini, del vicesindaco di Fossato di Vico Fabrizio Paciotti e della vicepresidente provinciale delle Acli Marta Ginettelli. A seguire, il direttore generale della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi, ha sottolineato quanto siano importanti iniziative di questo genere per le comunità e l’attenzione che da sempre la Fondazione ha dimostrato verso il circolo Acli Ora et Labora che nel corso degli anni ha saputo proporre attività interessanti con ricadute sociali, culturali e solidaristiche verso gli abitanti del proprio territorio.

L’autore William Stacchiotti è intervenuto spiegando l’idea alla base della pubblicazione, i passaggi che hanno portato alla realizzazione ed i contributi che sono arrivati da testimonianze dirette, racconti e dalle preziose conoscenze dei due storici dell’arte locali Mario Boldrini e Roberto Belardi.

Ha ringraziato il suo compagno di viaggio Gabriele Giombetti che lo ha accompagnato in questo percorso lungo circa sette mesi, curando le fotografie, ma dando anche utili spunti e contribuendo alla ricerca delle fonti. Il giornalista fossatano ha ricordato quanto questa forma di religiosità popolare, spontanea, si intrecci inevitabilmente con la storia della comunità.

Ogni edicola porta con sé aneddoti, storie, racconti, che contribuiscono a formare, seppur da un’angolazione particolare, la memoria di un territorio. L’auspicio è che il libro diventi una piccola memoria, in questo tempo in cui tutto scorre velocemente, è fluido e sfuggente, fissare e mettere per iscritto può servire a non disperdere un patrimonio storico, artistico e paesaggistico caratteristico di un luogo.

Il secondo intervento di giornata è stato di Gabriele Giombetti che ha toccato alcuni aspetti più tecnici del lavoro che ha portato al testo finale. Ha spiegato nei dettagli le fonti utilizzate nella ricerca a partire dalla rete, all’uso di libri, fino alle testimonianze dirette che hanno permesso di conoscere particolari interessanti e determinanti per ricostruire alcune storie dietro alla costruzione delle edicole.

Ha spiegato come, attraverso ritocchi fotografici e di contrasto con colori e luminosità, si siano potute rielaborare le scritte delle lapidi fino ad arrivare a conoscerne l’esatto significato.

La giornata si è conclusa con la relazione del prof. Mario Tosti che inizialmente ha trattato di aspetti relativi al concetto di: “devozione popolare” e poi, in generale, delle motivazioni politiche e delle dinamiche religiose che hanno favorito la disseminazione di immagini sacre nel territorio.

Venendo alla ricerca di William Stacchiotti e Gabriele Giombetti, ha sottolineato il professore, si può verificare che delle 26 edicole o semplici “madonnine”, censite, la quasi totalità è stata realizzata fra il 1954 ed il 1955 ed il motivo è probabilmente riconducibile, secondo gli autori, al fatto che Papa Pio XII promulgò, proprio nel 1954, il primo Anno Mariano della storia in occasione del centenario della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione.

Il professor Tosti ha concluso il suo brillante intervento facendo un plauso all’iniziativa del circolo Ora et Labora che offre, non solo un contributo alla più puntuale conoscenza di aspetti poco conosciuti del territorio fossatano, ma più in generale, rispondendo perfettamente agli scopi dell’associazione, offre alla cittadinanza una fonte significativa per promuovere l’elevazione personale e la mutua comprensione.

Un contributo cioè a rinnovare quelle condizioni spirituali per cui santuari, edicole votive, non sono “di parte”, ma appartengono a tutte le donne e gli uomini della comunità, rappresentano la loro storia, la memoria di un territorio, e come tali vanno tutelate e salvaguardate.

E’ possibile ritirare il libro presso la sede del circolo Ora et Labora Aps oppure scaricarlo dal  sito (documenti).

comunicato stampa